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Bitcoin: seguire i trend non è mai stato così facile

In questo articolo viene approfondito un trading system di breakout sul Bitcoin

Non solo “Hold”

Si parla di questa operatività perché se è vero che il semplice buy&hold, o come viene chiamato da alcuni, più semplicemente “hold” delle criptovalute, paghi ancora moltissimo (vedasi l’ultimo rally del 2021) esistono anche altri approcci, altre strategie, che se impostate correttamente possono pagare altrettanto bene. Queste strategie possono anche contenere quelli che sono i rischi di una più banale operatività del tipo “compro e dimentico”, che potrebbe in qualche maniera esporre il conto ad oscillazioni maggiori rispetto ad un’operatività long/short di breve periodo.

Ma quali sono le caratteristiche predominanti del mercato delle criptovalute? La loro natura tende più a seguire dei trend ben definiti oppure a invertire su livelli di prezzo precisi? Questa è la prima domanda alla quale occorre rispondere, perché per avere un vantaggio, un “edge”, nei confronti del mercato, occorre sapere quali sono le peculiarità del sottostante che ci si appresta a scambiare.

La strategia Trend following su Bitcoin

Pertanto viene preso in esame la criptovaluta più scambiata: il Bitcoin. Ho testato una semplice strategia “trend following” che compri e venda su livelli precisi, ovvero il massimo e il minimo della giornata precedente. L’idea è quella di sfruttare i trend a proprio vantaggio. Se il mercato salirà fino a rompere i massimi della giornata precedente allora entrerò in posizione long. Se il mercato invece scenderà fino al trigger inferiore, il minimo della giornata precedente. In Figura 1 si vede un esempio di come variano i livelli di massimi e minimi della giornata precedente. 

Figura 1. Esempio del pattern di ingresso Trendfollowing.

Questi livelli vengono aggiornati una volta al giorno e rimangono fissi per tutto l’arco della sessione. L’idea è quella di sfruttare i trend a proprio vantaggio. Se il mercato salirà fino a rompere i massimi della giornata precedente allora si entra in posizione long. Se il mercato scenderà fino al trigger inferiore, il minimo della giornata precedente, si entra short.

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Figura 3. Configurazione del pattern su barre Daily.

In Figura 2 è mostrato un esempio del pattern in questione, dove si vede la strategia entrare in rottura dei livelli di cui si è parlato in precedenza. Nel grafico sono plottate barre Daily e viene utilizzata una size di 100.000$ per ogni trade (questo per uniformare il backtest). Il Bitcoin è salito davvero moltissimo negli ultimi anni e per avere uniformità di risultati si utilizza una size monetaria fissa molto grande che permetta di scalare il numero di contratti senza problemi.

Questa strategia tenderà a guadagnare nei momenti in cui il mercato rompe dei livelli sensibili e continua in quella direzione anche nei giorni successivi.

Si procede dunque con un test di questa idea sul passato, per vedere che tipo di ritorni avrebbe generato.

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Figura 3. Curva cumulativa dei profitti strategia trend following.

Come si può notare dall’immagine in Figura 3, la curva cumulativa dei profitti che si sarebbe generata a partire dal 2015 – anno da cui è partito lo studio – fino ai giorni attuali, avrebbe generato profitti rilevanti. La curva sembra essere molto costante sia nei momenti iniziali del backtest che nell’ultimo periodo, dove è visibile un piccolissimo affievolimento delle performance

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Figura 4. Grafico Buy&Hold di Bitcoin.

Chiaramente i profitti che si sarebbero generati dal semplice buy&hold di Bitcoin (Figura 4) sarebbero stati molto più alti (in valore assoluto). Tuttavia è possibile notare anche come la progressione dei profitti sia migliore con un’operatività sistematica trend follower (sia long che short), rispetto al semplice buy&hold. Soprattutto i drawdown della strategia sono molto inferiori, indice che i mal di pancia generati da questa operatività potrebbero essere di meno rispetto all’operatività “compro e dimentico” (buy&hold).

Inoltre, a giudicare dalla curva dei profitti, l’operatività sistematica avrebbe prodotto ottimi guadagni in quasi ogni periodo dell’arco storico considerato. Cosa ben diversa se si guarda al prezzo di Bitcoin che ha vissuto moltissimi anni di “bear market”. Difficili, se non impossibili, da sostenere. Si pensi al primo grande drawdown della curva, in particolare se si fosse iniziato a “holdare” Bitcoin a fine 2017. Nel giro di pochi mesi si sarebbe affrontato un drawdown pari ad un abbondante 50%, il quale sarebbe addirittura peggiorato nei mesi a venire. Per recuperare un drawdown del 50% occorrono performance positive del 100%. Mentre dopo un “run-up” del 100%, basterebbe un drawdown del 50% per tornare al punto di partenza.

Oltre che difficile da sostenere psicologicamente, esiste anche un fattore di rischio non indifferente nel semplice buy&hold, rispetto a un’operatività long/short che invece possa proteggere l’investitore quando il mercato diventa estremamente volatile.

Nel test condotto finora (strategia trend follower sul Bitcoin) non viene considerato il potenziale del reinvestimento degli utili generato durante gli anni. Cosa accadrebbe se venisse aggiunta una gestione attiva del numero dei contratti su questa strategia?

Per esempio, impostando un classico metodo di money management, ovvero il “Fixed Fractional”, dove si va ad investire una percentuale fissa del capitale, i profitti generati dall’operatività sistematica sarebbero di migliori rispetto al buy&hold (anche se venissero considerati meramente i profitti generati)? In Figura 5 si può notare come la risposta sia sì, in quanto applicando il money management alla strategia di breakout, si ottengono profitti spaventosamente grandi. E questo soltanto rischiando l’1% del capitale per ogni trade e reinvestendo costantemente i profitti generati.

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Figura 5. Curva cumulativa dei profitti strategia trend following con applicato il Money Management.

Ci sono diversi fattori dunque da tenere in considerazione, ma da ciò che è emerso in questo studio, entrambe le strategie forniscono ottimi risultati. Solo una di queste però salvaguarda maggiormente le coronarie dell’investitore, oltre a garantire profitti ingenti se si utilizza la strategia attraverso il reinvestimento degli utili. Ovviamente si fa riferimento alla strategia sistematica e automatica. D’altro canto il buy&hold avrebbe esposto il conto dell’investitore a drawdown lunghi e davvero molto difficili da gestire.

Autore:

Andrea Unger. Trader e autore italiano noto per essere l’unico quattro volte campione del mondo di Trading (2008, 2009, 2010, and 2012). Laureato con lode in Ingegneria Meccanica presso il Politecnico di Milano, membro del MENSA, trader indipendente dal 2001.

 

Andrea Unger
Andrea Unger
Trader e autore italiano noto per essere l’unico quattro volte campione del mondo di Trading (2008, 2009, 2010, and 2012). Laureato con lode in Ingegneria Meccanica presso il Politecnico di Milano, membro del MENSA, trader indipendente dal 2001.
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