La settimana che volge al termine è stata una settimana cruciale per tutto il comparto azionario mondiale e quello americano in particolare. Con un’inflazione al 7,5% in crescita secondo tutti gli analisti (governativi e non) il Nasdaq ma anche l’S&P 500 hanno crashato. In questo contesto che comporta una visione fumosa ma di certo poco rassicurante per il futuro a causa anche della crisi energetica e delle tensioni tra USA, Cina e Russia ci sono dei titoli che vanno controcorrente, come Disney e le azioni del settore bancario.
Summary
Le banche resistono ai venti di crisi
Un settore che almeno per i major pare resistere meglio a un mercato sempre più orso, affossato da un inflazione che punta alle due cifre, è quello bancario.
Wells Fargo, JP Morgan, Banks of America non sono in rosso e dimostrano come il settore bancario riesca a reggere meglio i colpi del mercato e ad adattarsi più rapidamente.
Questo trend è confortato dal fatto che nonostante i dati sull’inflazione siano preoccupanti, il dato sull’occupazione tiene bene e fa ben sperare per il futuro. Non vi è, almeno in America, un’imminente crisi del mercato del lavoro.
Titoli Disney in ascesa
Il titolo che più di tutti però è un controtendenza, e che potremmo paragonare a un salmone che risale la corrente del down dei mercati, è proprio Disney, +3,35% nell’ultima chiusura e addirittura un +8,65% questa settimana.
Complice l’uscita dei dati sulle trimestrali che vedono la compagnia sovraperformare di molto le aspettative, il titolo vive guadagni tra il 5 e l’8% giornalieri, comprese le previsioni di apertura.
I futures sono altrettanto positivi e tutti gli analisti vedono per la casa un futuro luminoso a causa anche dell’allenamento delle misure restrittive dovute alla pandemia che permettono una mobilità maggiore delle persone con lauti guadagni del comparto dei parchi di intrattenimento per i quali è leader a livello mondiale.
I dati che trascinano Disney
I dati usciti mostrano come Disney abbia superato tutte le aspettative in ciascun trimestre:
- +202,35% T2 2021,
- +45,48% T3 2021,
- – 23,41% T4 2021 (unico trimestre negativo complice l’inizio della crisi dei mercati e il dicembre nero dello streaming),
- T1 2022 registra un +67,24%.
La casa dell’intrattenimento ha aumentato il margine di profitto, il fatturato (a 18,53 miliardi di dollari) e il reddito netto (a 160 milioni di dollari) in controtendenza rispetto le dirette rivali Netflix ed Amazon che segnano rosso.
Gli abbonati hanno raggiunto i 130 milioni battendo le stime degli analisti che davano 125 milioni come target, solo nell’ultimo trimestre sono cresciuti di ben 12 milioni record per il settore.
Anche i parchi a tema sono stato un volano corposo, Ehrlich ha infatti dichiarato:
“Una grande premessa della nostra tesi rialzista era basata sulla riapertura dei parchi a tema e sulla leva operativa intrinseca nel modello; i risultati del primo trimestre fiscale rappresentano una convalida fondamentale di questa visione”.
Benjamin Swinburne (Morgan Stanley) si aggiunge alla visione rosea dichiarando che i ricavi e i margini dei parchi hanno sfiorato livelli record e fanno ben sperare per il futuro.
Tutte le raccomandazioni degli analisti sono concordi che il titolo goda di buona salute, per Bank of America è un Buy con prezzo obiettivo a 191 dollari, per Morgan Stanley è overweight con target di prezzo a 170 dollari, così come Keybank ma con target a 216 dollari.
Ottime notizie anche dal punto di vista Adv: la CFO Christine McCarthy ha sottolineato infatti come vi sia stata una robusta domanda di pubblicità sponsorizzazioni (direct to consumer) per i business della società. Disney controcorrente insomma e a quanto pare saldamente in verde per il futuro almeno secondo le aspettative.