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Crollo del mercato azionario, in controtendenza oro e Bitcoin

Con il weekend appena concluso si è chiusa la settimana nera delle borse ma cosa ha portato a un crollo trasversale del mercato azionario? Vediamolo insieme.

Le ragioni del crollo del mercato azionario

La Fed ha comunicato il valore del Consumer Price Index ovvero dell’aumento medio dei prezzi di un paniere di beni e servizi di largo e quotidiano consumo stabilito dal BLS (Bureau of Labor Statistics) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente; in sostanza il CPI è quello che comunemente chiamiamo con il termine inflazione.

Il dato espresso la settimana scorsa ha allarmato e spiazzato i mercati poiché divergente rispetto alle previsioni che lo davano al massimo al 7% e che sono state ampiamente superate con un inaspettato 7,5%.

Questo dato ha fatto sì che si instaurassero le condizioni perfette per una fuga vera e propria dagli stock sia Nasdaq che S&P 500 in favore di mercato Obbligazionario e Beni rifugio.

Salgono le materie prime

Complici anche i venti di guerra nell’est Europa che può prendere una dimensione globale almeno per l’importanza strategica e per ciò che c’è in ballo, il prezzo delle materie prime è schizzato alle stelle: gas, energia elettrica e petrolio su tutti sono cresciuti a livelli esorbitanti e si prevede per il Brent addirittura di superare quota 100 con obiettivo a 150 secondo alcuni analisti.

crollo mercato azionario
Salgono oro e Bitcoin

In controtendenza oro e Bitcoin

Le materie prime però non sono le uniche ad essere state galvanizzate da questa congiuntura di geopolitica e finanza. Anche Oro e Bitcoin hanno suonato la carica. 

Il metallo giallo visto da molti come bene rifugio per eccellenza si attesta quasi ai massimi dall’anno scorso attorno a 1800 dollari al grammo anche se con un ampia oscillazione in termini di volatilità.

Molto bene anche la moneta virtuale: BTC, che nella settimana scorsa aveva toccato anche i 40.000 dollari per poi scendere a 38.000, venerdì che ha dato prova di essere un ottimo asset in termini di bene rifugio. Quando tutto il mercato azionario americano crollava, in controtendenza Bitcoin recuperava terreno riportandosi poco sotto i 38.500 dollari. Questo scostamento in positivo rispetto a ciò che mostrava il mercato, unito al fatto che la moneta virtuale è ai livelli di metà gennaio scorso, fanno ben sperare gli analisti dei principali player che vedono per la criptovaluta un possibile obiettivo di 50.000 dollari entro giugno. 

La Fed e l’inflazione

Oggi è prevista una riunione straordinaria della Fed che metta un freno al CPI e quindi rinfranchi Nasdaq, S&P 500 e gli investitori.

Goldman Sachs vede verosimile un innalzamento di 1,75 punti base entro l’anno, da effettuare in 7 step di cui il primo a marzo che potrebbe essere già di 0,50. La Borsa Americana, e soprattutto i suoi investitori, seguono con trepidante attesa le misure che la banca centrale adotterà dopo che, a seguito del dato sull’inflazione, il tonfo si è fatto sentire e venerdì si è lasciato sul campo il 2,78%.

Nella riunione di oggi le voci dicono che si possa intanto bloccare il quantitative easing e rimandare la lima sui tassi a marzo. Staremo a vedere.

George Michael Belardinelli
George Michael Belardinelli
Ex Corporate manager presso Carifac Spa e successivamente Veneto Banca Scpa, blogger e Rhumière, negli anni si appassiona alla filosofia e alle opportunità che l'innovazione e i mezzi di comunicazione ci mettono a disposizione, in fissa con il metaverso e la realtà aumentata
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