I router Starlink di Elon Musk sono arrivati in Ucraina e il CEO di Tesla ha confermato che il servizio è ora attivo nel paese.
Starlink in Ucraina
Nei giorni scorsi Mykhailo Fedorov, primo ministro ucraino, ha fatto appello al CEO di Tesla affinché potesse utilizzare il sistema Starlink per aiutare l’Ucraina.
@elonmusk, while you try to colonize Mars — Russia try to occupy Ukraine! While your rockets successfully land from space — Russian rockets attack Ukrainian civil people! We ask you to provide Ukraine with Starlink stations and to address sane Russians to stand.
— Mykhailo Fedorov (@FedorovMykhailo) February 26, 2022
Elon Musk ha prontamente risposto all’appello attivando Starlink anche in Ucraina e inviando i router che sono arrivati nella notte.
You are most welcome
— Elon Musk (@elonmusk) February 28, 2022
Cos’è Starlink
Starlink è un sistema di connessione ad internet satellitare, totalmente indipendente dagli attuali collegamenti, in grado di garantire banda larga e bassa latenza.
L’Ucraina ne ha fatto richiesta perché teme che i russi possano bombardare le infrastrutture che garantiscono attualmente i collegamenti internet.
Starlink permette di ovviare a questo pericolo grazie a 2.000 satelliti in orbita, a 550 km dalla Terra, che permettono una connessione ad una velocità simile a quella della fibra ottica.
La battaglia si sposta sui Social media
Il primo ministro ucraino in questi giorni sta anche sollecitando i principali social media ad intervenire contro la Russia.
Prima ha fatto un appello a Mark Zuckerberg per impedire l’accesso dalla Russia a Facebook e Instagram. Anche questo appello ha trovato un valido interlocutore. Nick Clegg, VP Global Affair di Meta, ha annunciato che il colosso dei social media sta prendendo provvedimenti.
Ad esempio, Facebook e Instagram stanno controllando le notizie diffuse dai media russi, e nel frattempo hanno bloccato gli ads e demonetizzato gli account russi. Sono state anche introdotte delle chat criptate su Messenger.
Al momento Facebook e Instagram non sono stati bloccati in Russia perché, come ha spiegato Nick Clegg, questi social vengono utilizzati anche per organizzare proteste contro la guerra. Sono a modo loro dei mezzi per permettere informazione libera.
Adesso Mykhailo Fedorov chiede provvedimenti a Google e Youtube, affinché intervengano contro i media russi.
L’ultimo appello chiede a Youtube di bloccare Russia 24, uno dei principali canali di propaganda di Mosca.
Google Europe intanto ha annunciato di avere già bloccato i canali di RT e Sputnik, gli stessi su cui era intervenuto anche Facebook.
La guerra in pratica passa anche dai big tech. Ciascuno sta facendo la sua parte, da Elon Musk a Mark Zuckerberg, per il bene dell’Ucraina.