Qualche settimana fa al pacchetto normativo Markets in Crypto Assets (MiCA) in discussione al Parlamento Europeo fu proposto di aggiungere una norma per tentare di limitare la Proof-of-Work (PoW) nei 27 stati membri. Di fatto si sarebbe trattato di un ban del mining di Bitcoin nella Unione Europea, a causa del suo impatto energetico.
Niente ban al mining di Bitcoin in Europa
Tale norma è stata stralciata dal MiCA, così come riferito dal suo stesso proponente, il deputato Stefan Berger.
Die Abstimmung des EU-Parlaments zu #MiCA wird auf meine Forderung hin abgesetzt und nicht am 28. Februar stattfinden. Als Berichterstatter ist es für mich zentral, dass der MiCA-Bericht nicht als de-facto #Bitcoin-Verbot missinterpretiert wird @btcecho 1/4
— Stefan Berger (@DrStefanBerger) February 25, 2022
Secondo Berger il motivo dello stralcio risiede nel fatto che la relazione MiCA non debba essere erroneamente interpretata come un divieto de facto di Bitcoin.
Berger dichiara:
“Sarebbe fatale se il Parlamento UE inviasse il segnale sbagliato con un voto in queste circostanze”.
Inoltre aggiunge che farà un altro tentativo con tutte le parti interessate per raggiungere un compromesso che fornisca ai crypto asset un quadro legale adeguato senza mettere in discussione la PoW.

Perché è inutile vietare la PoW
D’altronde ad inizio febbraio fu pubblicato uno studio che rivelava come lo stop al mining di Bitcoin non avrebbe potuto portare alcun significativo miglioramento all’ambiente, rendendo pertanto totalmente inutile il ban.
A questo punto la proposta di vietare le PoW non avrebbe nessun reale vantaggio, ed anzi avrebbe lo svantaggio di fare uscire la UE dal business del mining, in cui invece ormai sono molto attivi gli USA.
Quindi il MiCA viene lo stesso portato avanti, ma senza quei cavilli che potrebbero portare di fatto a divieti nei confronti di Bitcoin. L’Unione Europea non può realmente permettersi di mettere al bando Bitcoin, soprattutto nel caso in cui tale divieto non dovesse nemmeno portare a reali benefici dal punto di vista ambientale.
La soluzione
La soluzione migliore invece è quella mostrata dagli USA, che non solo sono ormai il singolo paese che mina maggiormente Bitcoin, ma che sta anche mostrando come sia possibile farlo con impatto ambientale molto contenuto, se non addirittura quasi nullo.
L’innovazione tecnologica sta anche nel trovare soluzioni migliori a problemi preesistenti, ed in questo il mining di Bitcoin in qualche modo può funzionare da sprone per indurre a trovare sostituti migliori delle fonti di energia fossili.