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Stripe apre a crypto e NFT

Stripe torna sui suoi passi e apre al supporto di criptovalute e NFT.

L’upgrade di Stripe verso le crypto

Nell’ottobre dello scorso anno, l’azienda californiana Stripe aveva comunicato in una nota l’intenzione di formare un team di esperti che si sarebbe occupato di servizi di pagamento Web3. 

La notizia aveva suscitato scalpore a seguito della revoca nel 2018 della possibilità di pagare in Bitcoin nella propria piattaforma. 

Il vuoto era stato colmato da altri software ma ora Stripe è tornato sui suoi passi e con un tweet il fondatore della società John Collison ha annunciato la novità. 

Questo il post di Collison:

“Stripe ora supporta le attività crittografiche: scambi, rampe, portafogli e mercati NFT. Non solo pagamenti in entrata, ma anche pagamenti in uscita, KYC e verifica dell’identità, prevenzione delle frodi e molto altro.” 

I servizi di pagamento di Stripe sono disponibili per le aziende americane, del Regno Unito, europee mentre per quanto riguarda i Non fungible token (NFT), questi sono accessibili anche aziende giapponesi. 

John Collison
John Collison

Web3

Il web3 che non è altro che “il nuovo internet”, è un nuovo modo di interpretare il web che si basa su tecnologia Blockchain. 

Stripe ha investito in questa direzione già da tempo e ad oggi ha diversi accordi con società come FTX, FTX US, Nifty Gateway, Just Mining, o anche Blockchain.com.

Oltre ai vari servizi offerti la società si è anche occupata di NFT. 

Con il lancio di Cube Thingies, Stripe colma questo gap e lancia la propria collezione di riferimento. 

Gli NFT (Non fungible token) sono token che tramite la tecnologia Blockchain, proprio perché non sono replicabili, permettono a chi li possiede di avere la proprietà e i diritti su risorse digitali, artistiche o di altra natura. 

Da leader a fuori mercato e ritorno 

Dal 2014, anno in cui si candidava e riusciva a diventare hub principale per lo scambio e per i pagamenti con Bitcoin, ad oggi, Stripe ne ha fatta di strada, non sempre in avanti, ma ne ha fatta. 

Proprio come Bitcoin ha avuto periodi buoni ed altri periodi meno buoni, uno di questi è iniziato proprio nel 2018 come abbiamo detto prima. 

La scelta di quell’anno di interrompere i pagamenti in criptovalute ha scalzato la società dalla posizione di piattaforma leader per i pagamenti con moneta virtuale per poi tornare in auge dall’inverno scorso con un dietrofront importante. 

Le soluzioni di pagamento in Bitcoin o in valute virtuali in generale sono sempre più all’ordine del giorno e con l’annuncio di giovedì John Collison e compagni tornano in vetta in un periodo in cui le commissioni per le transazioni restano comunque alte. 

La società continua a investire per ampliare e migliorare i propri servizi ed è alla ricerca continua di ingegneri e sviluppatori per le sue esigenze. 

I lavori verteranno su diversi aspetti, interfaccia dell’utente, web, dispositivi mobili, backend, pagamenti e KYC (Know Your Customer) ovvero l’insieme dei passaggi necessari agli istituti ed hai professionisti per schedare gli utenti che usufruiscono di un determinato servizio. 

 

George Michael Belardinelli
George Michael Belardinelli
Ex Corporate manager presso Carifac Spa e successivamente Veneto Banca Scpa, blogger e Rhumière, negli anni si appassiona alla filosofia e alle opportunità che l'innovazione e i mezzi di comunicazione ci mettono a disposizione, in fissa con il metaverso e la realtà aumentata
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