Continua il calo dell’offerta di Bitcoin sugli exchange.
Il crollo dell’offerta di Bitcoin sugli exchange
Stando ai dati resi noti da Santiment, il livello attuale è in assoluto quello più basso da dicembre 2018, quando il prezzo crollò poco sopra i 3.000$ dopo aver sfiorato i 20.000$ un anno prima.
📉 #Bitcoin's ratio of supply sitting on exchanges continues dropping hard, down to its lowest level since December, 2018. There is 13.5% less $BTC on these exchange wallets compared to just 2 months ago, amounting to 1.6% less of the overall supply. 🤯 https://t.co/UBjhm4sCrO pic.twitter.com/ai6ivigJNX
— Santiment (@santimentfeed) March 18, 2022
Inoltre rispetto solamente a due mesi fa, il numero di BTC che risultano essere conservati sui wallet degli exchange è sceso del 13,5%. Ora solo poco più del 10% della supply totale di Bitcoin risulta depositato sugli exchange crypto per essere scambiato.
Da notare che il brusco calo si è verificato soprattutto in due momenti, dopo una lunga discesa iniziata addirittura l’anno scorso.
Il primo e più drastico calo improvviso si è verificato a fine gennaio, quando il prezzo di Bitcoin è rimbalzato sopra i 35.000$ dopo aver sfiorato per brevissimo tempo i 33.000$.
Il secondo invece è iniziato ad inizio marzo ed è ancora in corso. Durante questo ultimo periodo il prezzo ha oscillato tra 37.000$ e 45.000$.
Questi due cali probabilmente non a caso sono avvenuti dopo il rimbalzo del 24 e 25 gennaio, ovvero quando il prezzo è tornato sopra i 35.000$ dopo aver sfiorato i 33.000$.
Da notare che in quei giorni la guerra in Ucraina non era ancora iniziata, quindi è possibile che il forte calo dei BTC lasciati sugli exchange crypto non abbia nulla a che fare con timori o paure legate ai mercati.
È invece possibile che sia dovuto proprio a quel rimbalzo, ovvero al fatto che il prezzo abbia interrotto la discesa iniziata a metà novembre, dopo aver toccato il massimo storico a circa 69.000$.
Il grafico pubblicato da Santiment sembra suggerire che ormai da almeno un mese e mezzo sia iniziata una fase di accumulo, con investitori che acquistano BTC sugli exchange e poi li prelevano per conservarli in wallet di proprietà.

Nessun bear market
Un’altra analisi, questa volta di Glassnode, rivela che l’attuale trend non suggerisce l’esistenza dei tipici comportamenti da bear market, perché la pressione di vendita complessiva sugli exchange sta rimanendo costante.
Questa analisi rivela anche che più del 75% dei BTC esistenti al mondo risulta essere ferma sui wallet da più di sei mesi, portando a concludere che la maggioranza dei possessori di Bitcoin in questo momento sia composta da hodler.
Queste dinamiche non necessariamente rimarranno stabili, ma se dovessero farlo potrebbe bastare poco a far incrementare in modo significativo il prezzo di Bitcoin. Ovvero se l’offerta non sta aumentando, e non dovesse aumentare, basta anche un aumento non particolarmente significativo della domanda per far muovere il prezzo in modo consistente.