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Bitcoin: la correlazione con le big tech è ai massimi

La correlazione dell’andamento del prezzo di Bitcoin con quella delle azioni delle big tech è salita ai massimi livelli di sempre. 

Lo rivela Bloomberg mostrando un grafico da cui si evince che negli ultimi giorni tale correlazione è salita ben oltre gli 0,6 punti (il massimo possibile è 1). 

Il legame tra Bitcoin e le azioni delle Big Tech

bitcoin correlazione nasdaq 100
L’indice di correlazione calcolato tra Bitcoin e settore Big Tech è ai massimi storici, toccando un livello di 0,6945

Questo livello non era mai stato superato in passato, se non ad inizio 2022, mentre nel 2020 era salito solamente poco sopra gli 0,5 punti. 

Joanna Ossinger fa notare che questa forte correlazione ha avuto inizio con la pandemia, nei primi mesi del 2020, e da allora spesso il prezzo di Bitcoin ha avuto la tendenza a muoversi nella stessa direzione dell’indice Nasdaq 100.

La correlazione a 40 giorni tra questi due andamenti ha raggiunto il record assoluto di sempre venerdì scorso, quando è salita a 0,6945 punti. 

Sebbene 0,6 sia un livello più vicino a 0,5 che ad 1, il fatto che sia ai livelli massimi di sempre evidenzia come in questo momento siano i mercati finanziari a determinare il prezzo di BTC, e non fattori specifici che riguardano Bitcoin. 

In questo modo si spiega anche perché il prezzo negli ultimi giorni sta scendendo nonostante le numerose buone notizie che stanno uscendo sul suo conto. 

C’è però anche da dire che in questo momento i volumi di scambio sui mercati crypto sono bassi, quindi è più facile che siano le condizioni generali dei mercati finanziari a prevalere. Nei mesi scorsi infatti la correlazione era scesa anche sotto gli 0,2 punti quando i volumi si erano impennati. 

Inoltre secondo alcuni analisti, la crescente narrativa che sostiene che siano soprattutto gli investitori istituzionali a determinare ormai il prezzo di Bitcoin sta inducendo gli operatori sui mercati crypto ad imitare il comportamento degli operatori sui mercati tradizionali.

L’influenza degli investitori istituzionali 

Più sui mercati crypto prevalgono le dinamiche dovute al comportamento dei grandi investitori o speculatori, più questi inevitabilmente assomiglieranno a quelli tradizionali, e dato che Bitcoin è un asset risk-on il suo trend seguirà quello di altri asset tecnologici risk-on. 

Pertanto in questo momento tutti i fattori macro che influenzano in particolare i titoli tecnologici quotati al Nasdaq hanno un effetto simile anche sul prezzo di Bitcoin. Questa dinamica potrebbe protrarsi fino a che non torneranno grandi volumi di scambio di BTC guidati soprattutto dagli investitori retail. 

Da notare che l’indice Nasdaq 100 (NDX) ha toccato un picco massimo attorno a metà novembre 2021, ovvero poco dopo il picco di Bitcoin, e poi è sceso fino a toccare due picchi minimi, uno il 24 febbraio ed uno il 14 marzo. 

La discesa del prezzo di Bitcoin invece si era fermata il 24 gennaio a quota 33.000$, anche se il 24 febbraio aveva toccato un secondo picco minimo sotto quota 35.000$. Il 14 marzo invece era già risalito poco sotto i 38.000$, quindi ha avuto un andamento migliore di NDX nell’ultimo mese. 

L’indice Nasdaq 100 è poi risalito parzialmente nella seconda metà di marzo, in contemporanea con la risalita del prezzo di Bitcoin, ma a partire dal 5 aprile sembra di nuovo essere in calo. 

In un tale scenario sembra improbabile un forte e rinnovato interesse degli investitori e speculatori retail nei confronti del prezzo di Bitcoin, che quindi potrebbe continuare ad essere abbastanza correlato all’andamento di NDX. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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