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L’Argentina pensa a Bitcoin per combattere l’inflazione

L’Argentina, un Paese da tempo alle prese con gravi problemi di alta inflazione, sta valutando il ricorso al Bitcoin proprio per frenare un tasso di inflazione che pare inarrestabile. 

L’Argentina alle prese con il Bitcoin per combattere l’inflazione

Argentina crypto
L’Argentina tenta di combattere l’inflazione con il Bitcoin

Da tempo si discute sul ruolo del Bitcoin come strumento anticipato inflattivo. In molti Paesi in cui il tasso di inflazione sembra ormai fuori controllo, il tasso di adozione di Bitcoin è in costante ascesa.

A luglio, un deputato argentino, José Luiz Ramon ha presentato un disegno di legge per introdurre il pagamento degli stipendi in bitcoin e criptovalute.

Ad agosto era stato lo stesso presidente del Paese Alberto Fernandez ad affermare che si stava seriamente pensando ad allargare l’uso delle criptovalute e ad annunciare la possibilità che la Banca centrale potesse creare presto una valuta digitale di Stato.

Ma tutto ciò sembrava essere venuto meno a marzo, dopo l’accordo siglato con l’FMI che obbligava il governo a scoraggiare l’uso di criptovalute in cambio di un piano di ristrutturazione del debito di quasi 45 miliardi di dollari.

Questo accordo aveva scatenato la protesta degli operatori del settore che accusavano il governo di aver ceduto su un semplice ricatto.

Il Direttore esecutivo di ONG Bitcoin Argentina Javier Madariaga in un post sul blog del 10 marzo spiegando l’azione, ha scritto:

“Siamo convinti che il percorso non sia né disincentivo né proibizionismo, ma lavorare in maniera coordinata con il settore privato e pubblico per sfruttare le potenzialità della finanza decentralizzata, affinché sempre più soggetti possano negoziare in maniera sicura e sicura  le forze armate possono migliorare le loro capacità di combattere i criminali informatici. Ci preoccupa che le autorità stiano accettando di disincentivare una tecnologia che la popolazione stessa ha già adottato in maniera massiccia, invece di liberare il suo potenziale per affrontare problemi storici”.

D’altra parte, proprio l’alta inflazione aveva aumentato in Argentina il tasso di adozione delle criptovalute che nella speciale graduatoria del Global crypto index adoption si trova al decimo posto al mondo. 

Ora un piccolo comune della provincia di Santa Fe, Serodino avrebbe deciso di assumere una decisione che va contro la volontà dello stesso governo.

Il Sindaco del comune, Juan Pio Drovetta, avrebbe infatti deciso di puntare con decisione e sul mining di criptovalute per combattere i problemi economici legati alla crisi e all’alta inflazione. 

Secondo la stampa locale ad inizio aprile il comune avrebbe finanziato un progetto per creare una grande mining farm nel territorio comunale.

Il comune il 10 aprile avrebbe già acquistato 6 schede grafiche grazie anche al contributo di parte dei suoi 6000 abitanti per iniziare il progetto.

Di fronte alle preoccupazioni sollevate dalla comunità in merito alla grande volatilità legata ai prezzi delle criptovalute, il Sindaco ha affermato che, sebbene non sia previsto alcun acquisto diretto di criptovalute, il mining rimane comunque un’opzione di investimento sicura:

“Non stiamo acquistando criptovalute e stiamo cercando di realizzare un profitto con una mossa speculativa in base alla quale o vinciamo o perdiamo. Quello che faremo è generare criptovalute, quindi vinceremo sempre” 

Drovetta ha anche affermato che la città intende pagare le tasse dai suoi guadagni dall’attività mineraria svolta sul territorio comunale, spiegando che:

“Abbiamo lavorato e fatto molte ricerche su questo progetto, che è molto ampio e ha a che fare con la conoscenza dell’economia per migliorare precisamente lo sviluppo economico. La risposta è stata immediata e molto importante con una partecipazione collettiva tra il settore pubblico e privato, che non ha esitato a collaborare attraverso risorse economiche e umane. È un test pilota dal quale potremmo ottenere 60 o 70 mila pesos al mese a seconda della fluttuazione. Il cento per cento del profitto andrà a un’istituzione locale e quell’istituzione dovrà presentare un progetto che sarà finanziato.”

Vincenzo Cacioppoli
Vincenzo Cacioppoli
Vincenzo è genovese di nascita ma milanese di adozione. E' laureato in scienze politiche. E' un giornalista, blogger, scrittore, esperto di marketing e digital advertising. Dopo una lunga esperienza nel marketing tradizionale, comincia attività con il web e il digital advertising nel 2011 fondando una società Le enfants. Da sempre appassionato di web e innovazione, nel 2018 approfondisce le tematiche legate alla blockchain e alle criptovalute. Trader indipendente in criptovalute dal marzo 2018, collabora con aziende del settore come content marketing specialist. Nel suo blog. mediateccando.blogspot.com, da tempo si occupa soprattutto di blockchain, che considera come la più grande innovazione tecnologia dopo Internet. A novembre è prevista l'uscita del suo primo libro sulla blockchain e il fintech.
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