HomeCriptovaluteCDBC in Russia: il Rublo digitale sarà presto realtà

CDBC in Russia: il Rublo digitale sarà presto realtà

Seguendo i passi della Cina, anche la Banca Centrale russa sta sviluppando il rublo digitale da qualche anno ormai. 

Rublo digitale, cos’è una CDBC?

cbdc russia digitale
In arrivo una nuova CBDC, il Rublo digitale

Le CBDC o Central Bank Digital Currency, non sono altro che valute digitali per l’appunto legate all’andamento della moneta fiat di riferimento. 

Come accade per l’ormai collaudato Yuan cinese digitale così potremmo presto avere l’omologo russo. 

Questi token digitali del tutto simili a criptovalute sono emessi dalla Banca Centrale del paese che le emette e le regolamenta. 

Queste valute consentono una maggiore inclusione finanziaria, semplificano le politiche monetarie e a differenza delle crypto possono rendere verificabile e pubblica l’identità di chi effettua una transazione. 

Il progetto in corso in Russia

La Banca Centrale russa progetta da qualche anno un token sul rublo. 

Un vero e proprio Rublo digitale (CBDC) è in corso di preparazione presso la CBR (Banca Centrale Russa). Questo strumento è già ad una fase sperimentale e attende le prime prove massive che ne verifichino l’affidabilità e la funzionalità per quanto riguarda le transazioni a livello private, corporate e istituzionale. 

Olga Skorobogatova, primo Vicepresidente della Banca di Russia, al portale di notizie economiche RBC ha dichiarato:

“Se ci muoviamo rapidamente con i test e le modifiche legislative, possiamo implementarlo nei prossimi anni.” 

Il commento lascia capire che siamo a un giro di vite per accelerare il progetto. 

Nonostante non tutte le banche chiamate a far parte del progetto siano ancora pronte a partecipare, l’autorità monetaria non ha nessuna intenzione di avere ritardi sulla tabella di marcia, la questione si fa seria e gli istituti di credito dovranno adattarsi rapidamente. 

Nel giro di qualche anno avremo il rublo digitale. 

Tra gennaio e febbraio di quest’anno la Banca Centrale di Mosca ha già dato corso ad alcune prove realizzando la sua prima transazione tra portafogli virtuali proprio a febbraio. 

Il passo successivo è continuare ed intensificare questo tipo di prove per tutto il 2022. 

In autunno la CBR intende testare pagamenti di beni e servizi con il nascente Token del Cremlino oltre a trasferimenti governativi. 

La valuta Fiat tradizionale russa quindi potrebbe offrire tre tipologie di sé stessa già dal 2023, una versione classica cartacea e in moneta, una versione elettronica e quest’ultima versione digitale così da completare un’offerta in continua evoluzione. 

Queste valute digitali incontrano perfettamente le esigenze di governo ed oligarchi russi che sono alle prese con un massiccio embargo finanziario e le sanzioni di mezzo mondo tra Nato, Unione Europea e Stati Uniti d’America. 

Un ulteriore passo infine sarebbe quello di trasformare la versione del Token del Rublo in una sorta di valuta interna di riserva così da combattere la dipendenza in campo internazionale dalle transazioni in dollari americani.

Questo non solo a causa del congelamento dei tesoretti russi sparsi in tutto il mondo momentaneamente congelati dalla comunità internazionale finanziaria e dagli stati. 

Nonostante il rublo si sia ripreso e l’inflazione sia meno dura in Russia rispetto che nel resto del mondo, non ci resta che attendere questo nuovo token che, così come lo Yuan digitale, il franco svizzero e il dollaro americano, entrerà prossimamente nell’olimpo delle valute digitali di stato in un momento in cui il suo paese di origine ne ha una forte esigenza in termini di libertà finanziaria. 

George Michael Belardinelli
George Michael Belardinelli
Ex Corporate manager presso Carifac Spa e successivamente Veneto Banca Scpa, blogger e Rhumière, negli anni si appassiona alla filosofia e alle opportunità che l'innovazione e i mezzi di comunicazione ci mettono a disposizione, in fissa con il metaverso e la realtà aumentata
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