Tether (USDT), la stablecoin più utilizzata al mondo, emette MXNT, un nuovo token ancorato al peso messicano.
Summary
Tether emette una stablecoin peggata al valore del peso messicano
Tether, la piattaforma che sta dietro alla più grande stablecoin al mondo, USDT, con oltre 76 miliardi di capitalizzazione, ha deciso di lanciare un nuovo token ancorato al peso messicano.
Questo accade dopo la grande paura per il fallimento della stablecoin algoritmica UST legata al progetto Terra, che ha fatto tremare tutto l’ecosistema delle stablecoin.
Tether ha deciso di accrescere la sua offerta aprendosi anche al grande mercato dell’America Latina, lanciando la prima grande stablecoin legata al valore del peso messicao, che inizialmente sarà disponibile sulle blockchain di Ethereum, Tron e Polygon.
Paolo Ardoino, CTO di Tether, presentando il progetto, ha affermato che:
“Nell’ultimo anno abbiamo assistito a un aumento dell’utilizzo di criptovalute in America Latina che ha reso evidente la necessità di espandere le nostre offerte. L’introduzione di una stablecoin ancorata al peso fornirà una riserva di valore per coloro che si trovano nei mercati emergenti e in particolare in Messico”.
Questo progetto, nelle intenzioni dell’azienda, dovrebbe essere un test per valutare le potenzialità di nuovi mercati come appunto quello del Sud America. La scelta arriva dopo aver ampiamente esplorato quello principale del dollaro (USDT), dell’euro (EURT) e dello yuan cinese (CNHT).

Tether vede una nuova opportunità in Messico
Il mercato del Messico è molto promettente per la sua altissima incidenza di rimesse dall’estero, che lo pongono al terzo posto al mondo come paese destinatario di rimesse dall’estero. Nel 2021 ha totalizzato 21,6 miliardi di dollari di rimesse, in aumento del 27% rispetto al 2020.
Tether è diventata una moneta alternativa molto affidabile e sicura proprio per questo particolare segmento di mercato ed è chiaro che costruire una moneta ancorata al valore del peso messicano, può essere un valido strumento per intercettare una parte di questi trasferimenti.
Inoltre, secondo alcune statistiche, almeno il 40% delle aziende è interessato ad usare la blockchain nella sua attività. Nel caso il progetto riscontrasse risultati positivi è facile immaginare che la società possa presto creare nuove stablecoin legate a valute della zona.
In un comunicato stampa sul sito della società, si legge che:
“Il flusso multimiliardario di rimesse in Messico e le difficoltà legate ai trasferimenti di denaro hanno creato un’opportunità unica per l’utilizzo e l’adozione di stablecoin”.
Questo annuncio vuole anche probabilmente dissipare alcuni timori che da mesi circondano Tether in merito alle sue reali riserve, che secondo alcuni non sarebbero così certe, come, invece, la società da tempo afferma.
La questione è legata al fatto che per mantenere il proprio ancoraggio al dollaro statunitense, la stablecoin deve essere garantita con asset come contanti, obbligazioni e buoni del Tesoro, al fine di mantenere il prezzo fisso a 1$. L’azienda deterrebbe un patrimonio complessivo di almeno 78,6 miliardi di dollari, di cui solo 4 miliardi circa in contanti.