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La Russia abilita le fatture in crypto

La nuova legislazione in atto, permetterebbe alla Russia di emettere fatture in crypto verso soggetti giuridici in merito ad operazioni internazionali. 

La Russia intende regolarizzare le fatture in crypto 

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La Russia intende di nuovo abbracciare le criptovalute per i propri affari

Negli ultimi mesi, oltre a rendersi protagonista nell’est Europa, la Russia ha approfittato per regolamentare il proprio rapporto con le criptovalute. 

Il lavoro non è ancora terminato e la legislazione in ambito va migliorata, in questo senso si inserisce il recente disegno di legge del Ministero delle finanze russo. 

Secondo la correzione apportata con alcuni emendamenti dal Ministero delle finanze in team con quello dell’economia, dello sviluppo digitale, degli affari interni, del Servizio fiscale federale e del controllo finanziario russo, si punta a regolarizzare le fatture in criptovalute tra soggetti giuridici per operazioni internazionali. 

In un mondo che tenta di spingere con le sanzioni internazionali sempre più ai margini il Cremlino, il governo intende slegare i lacci aprendosi con nuovi strumenti alla comunità internazionale. 

Le fatture in crypto vanno in una direzione esterofila e compensano le restrizioni dovute alle sanzioni per la guerra in Ucraina. 

Non è pensiero unanime, però, che questa sia la direzione giusta da intraprendere. La Banca Centrale russa, infatti, ritiene che le crypto possano essere un ottimo investimento, ma non vede di buon occhio il loro utilizzo per transazioni. 

Il punto di vista dalla Banca Centrale della Russia è noto da tempo e non è mai cambiato in merito. È per questo che ogni apertura della Russia alle valute digitali acquista grande valore. 

La legge sulle criptovalute è in lavorazione da febbraio 2022 e, anche se sancisce il loro riconoscimento come asset di investimento, ne vieta espressamente l’utilizzo come mezzo di pagamento, o almeno fino ad ora. 

Cosa prevede il nuovo disegno di legge?

Come trapelato, però, dall’agenzia di stampa Interfax, questo dietrofront sulla possibilità di pagare con le valute digitali sarebbe avvenuto principalmente per contrastare le limitate possibilità di muoversi per effettuare transazioni con l’estero da parte degli imprenditori russi. In sostanza, si è deciso di fornire un’alternativa per aggirare le sanzioni imposte dagli Stati Uniti, Europa e Gran Bretagna. 

Le novità inserite nel nuovo disegno di legge, però, non sono terminate: sono state trattate anche privacy e restrizioni. 

Le piattaforme di crypto trading che non sono autorizzate ad operare da Mosca non potranno essere oggetto di marketing. Inoltre, le transazioni autorizzate potranno essere registrate così come saranno salvate le informazioni e i dati sensibili degli utenti per un periodo di tre anni, con la possibilità di accesso ad esse da parte delle forze dell’ordine russe.

Gli utenti potranno acquistare e vendere criptovalute solo e soltanto se effettueranno le transazioni tramite conti russi e se la loro identità digitale sarà riconosciuta dal sistema di controllo di Mosca.

George Michael Belardinelli
George Michael Belardinelli
Ex Corporate manager presso Carifac Spa e successivamente Veneto Banca Scpa, blogger e Rhumière, negli anni si appassiona alla filosofia e alle opportunità che l'innovazione e i mezzi di comunicazione ci mettono a disposizione, in fissa con il metaverso e la realtà aumentata
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