Negli ultimi giorni sembra esserci stato un piccolo recupero di Bitcoin, anche se il prezzo rimane ben sotto i 22.000$. In parte è stato dovuto al sentiment diffuso dalla Fed.
Summary
Bitcoin e disclosure della Fed correlati
Il sentiment rimane molto negativo, ma se non altro tale negatività sembra essere leggermente diminuita.
In particolare il Fear & Greed Index è passato da 7 a 9, sempre in territorio estremamente negativo, ma non più a livelli record.
Il livello di ieri e di mercoledì, 7, è di fatto un livello record per questo ciclo. Nemmeno durante il crollo dei mercati finanziari di marzo 2020 si toccarono livelli così bassi.
Ad essere ancora decisamente molto basso è il relative strength index (RSI), sceso sotto i 25 punti, ma in leggera ripresa oggi.
Infatti, ieri era sceso addirittura a quota 22, mentre oggi è risalito poco sotto i 25 punti.
Da questo punto di vista sono cinque giorni consecutivi che è in iper-venduto, mentre ad esempio a maggio, nel periodo dell’implosione di Terra, vi rimase per sei giorni consecutivi, ed a gennaio solo per quattro.
Oggi, ad esempio, sembra oscillare intorno ai 21.000$, dopo essere sceso a poco più di 20.000$ nei giorni scorsi.
Il grafico degli ultimi sette giorni mostra un primo crollo tra domenica e martedì, poi un secondo mercoledì, seguito da un leggero recupero ma solo temporaneo.
Paradossalmente sono state le parole della Fed di mercoledì a generare il momentaneo recupero.
Proprio mercoledì, in serata, la banca centrale USA ha annunciato un aumento dei tassi di 75 punti base, proprio come previsto dalla maggior parte degli investitori professionali, ma ha anche aggiunto che i prossimi aumenti non saranno maggiori. Inoltre, ha affermato di ritenere che l’inflazione entro fine anno scenderà al 5% di fatto senza che ci sia bisogno di modificare l’attuale politica restrittiva.
Le aspettative degli investitori in un periodo di estrema incertezza
I mercati, invece, temevano un inasprimento delle politiche monetarie restrittive, ed è per questo che sembrava si stesse diffondendo panico. Se da un lato sui mercati finanziari tradizionali c’è stata sicuramente grande paura, ma forse non vero e proprio panico, su quelli crypto invece c’è stato puro terrore.
Il problema, però, è che potrebbe non essere finita. Infatti, ora l’attenzione si sposta dalla politica monetaria, che a quanto pare non diventerà ancora più restrittiva, ai timori di recessione.
Anzi, c’è chi ipotizza che la recessione sia già arrivata, anche se forse potrebbe rivelarsi non particolarmente gravosa e forse addirittura di breve durata.
Today's sell-off was fueled by deepening recession fears on Wall Street after the Fed's 75bps rate hike. @Wharton Prof. Jeremy Siegel says we're already there:
"We're in a recession. It's a mild recession…but this first half is negative GDP growth and it's ending on a slide." pic.twitter.com/Fz12ouqHMw
— CNBCOvertime (@CNBCOvertime) June 16, 2022
Pertanto il piccolo recupero del prezzo di Bitcoin da quota 20.000$ potrebbe non durare a lungo, qualora i timori per la recessione in USA dovessero rivelarsi fondati. Non è detto che i mercati abbiano già scontato questa ipotesi, così come è certo che non abbiano ancora scontato un eventuale cambio di rotta della Fed verso politiche monetarie ancora più restrittive.
Probabilmente saranno decisivi i dati economici degli USA che emergeranno nei prossimi giorni, dopo il week-end. Se gli investitori si convinceranno che vi siano significative probabilità di una recessione è possibile che torni la paura, dopo questo limitatissimo periodo di leggera ripresa.