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Bungie chiede l’aiuto di PayPal per vincere la causa contro AimJunkies

Bungie ha deciso di citare in giudizio PayPal per ottenere documentazioni rilevanti che potrebbero fargli vincere la causa contro AimJunkies che riguarda una violazione di copyright.

Bungie cerca speranza in PayPal: le parti coinvolte nel processo

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Bungie cerca aiuto nella documentazione di PayPal per vincere la causa

La scorsa estate, l’azienda ha citato la controparte in giudizio accusandolo di violazione del copyright e del marchio. 

Queste le parti coinvolte:

  • AimJunkies, è un servizio che offre ai propri utenti trucchi e strategie di gioco per ottenere forti vantaggi in alcuni dei più famosi videogame in commercio.
  • Bungie, invece, è un’azienda statunitense dedita allo sviluppo di videogiochi con sede nella città di Bellevue (Washington). Alcuni degli importanti progetti dell’azienda sono stati: la saga di Halo e Destiny.

La causa di Bungie contro AimJunkies coinvolge ora PayPal

Così, l’azienda statunitense Bungie ha intrapreso un’azione legale contro AimJunkies, ritenendo che il lavoro di quest’ultima infranga il copyright dell’azienda, danneggiando tutti i game developer.

La causa di Bungie contro AimJunkies non è, però, la prima tra aziende che sviluppano videogiochi e società che cercano di offrire strategie risolutive per aiutare utenti a vincere più facilmente.

​​Negli ultimi anni, infatti, un’ondata di azioni legali, per violazione del copyright, ha preso di mira i cosiddetti creatori di “trucchi”.

Diverse società di giochi, tra cui Take-Two Interactive ed Epic Games, hanno chiamato a corte alcuni di questi venditori. 

Tra le cause degne di nota vi è sicuramente quella di Elite Boss Tech che ha accettato di pagare $13,5 milioni di danni per violazione del copyright.

Ovviamente anche lo sviluppatore di giochi Bungie è determinato ad ottenere un risultato simile nella sua battaglia legale contro il venditore di trucchi AimJunkies. 

La società cita in giudizio PayPal 

Bungie ha citato in giudizio AimJunkies la scorsa estate, accusandolo di violazione del copyright e del marchio. 

La difesa di AimJunkies verteva principalmente sulle seguenti tesi:

  •  Barare non è contro la legge;
  • Il software cheat in sé non viola in realtà il copyright.

Il tribunale federale di Seattle, inaspettatamente, ha ampiamente concordato con la linea di difesa di AimJunkies, respingendo quindi le richieste del colosso societario. 

Tuttavia, a Bungie è stata data l’opportunità di presentare un reclamo modificato contenente maggiori dettagli sulle presunte irregolarità.

Il game developer ha quindi intrapreso questa seconda opportunità legale, al fine di poter vincere la causa contro l’attore citato in giudizio.

Per questo motivo, Bungie ha deciso di citare in giudizio PayPal, con la precisa richiesta di ottenere tutte le informazioni riguardanti l’identità dei clienti che hanno acquistato i trucchi. 

AimJunkies ha prontamente risposto affermando che la richiesta è troppo ampia oltre che lontana dall’oggetto del giudizio. 

​​Bungie prende di mira i membri della famiglia

La richiesta di Bungie è fuor di dubbio forte ed esplicita. Junkies quindi per limitarne i danni ha immediatamente presentato una mozione per un ordine cautelare.

Secondo l’imputato, infatti, le informazioni richieste, che includono dettagli privati ​​sensibili, nonché dati relativi alle mogli e ai figli dei singoli imputati, vanno troppo oltre e non hanno nulla a che fare con l’attività di presunta truffa che è al centro della causa.

La difesa, infatti, ha affermato:

“Sembra che l’obiettivo della citazione sia quello di identificare anche i clienti degli imputati, ma l’identità di questi clienti non ha nulla a che fare con alcun problema legittimo in questo caso.

Cercare i nomi e le identità dei clienti dei Convenuti non è solo altamente irrilevante, ma sembra intenzionato a consentire a Bungie di molestare i clienti dei Convenuti trascinandoli in questa faccenda con apparenti scoperte di ‘terze parti’”.

Quindi l’obiettivo di AimJunkies è quello di riuscire ad archiviare il caso, evitando di coinvolgere e divulgare dati di imputati indirettamente coinvolti.

Il tribunale non ha ancora risposto alla richiesta di AimJunkies, ma è chiaro che entrambe le parti faranno di tutto per ottenere la vittoria.

Martina Canzani
Martina Canzani
Laureata in Legge all'Università degli Studi di Milano. Concluso il percorso accademico ha iniziato ad interessarsi al mondo della blockchain, trovando in quest'ultimo un potente strumento di riscatto. La passione si è poi trasformata in lavoro, ora infatti investe in progetti early-stage di finanza decentralizzata e DAO e scrive articoli raccontando tutte le news riguardanti il mondo crypto.
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