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La controversa questione dell’inflazione: errori, bugie e mezze verità

L’economista premio nobel, Paul Krugman, si scusa per aver sottovalutato l’inflazione. Summers pensa che siamo vicini ad una recessione mentre la politica monetaria di Biden fa acqua da tutte le parti.

Tra inflazione, recessione e politiche monetarie restrittive

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Il dato sull’inflazione USA sale dall’8,6% al 9,1%

Il 13 luglio sono usciti i dati sul CPI che hanno fatto fare una bella doccia gelata a tutti con il livello raggiunto del 9,1% mentre, ci si aspettava arrivasse massimo all’8,6% / 8,8%.

Questo dato ha giustamente preoccupato molto analisti e investitori che si sono esposti sia economicamente, che con proprie dichiarazioni al riguardo. 

Tra queste, sono famose le dichiarazioni di Paul Krugman, economista e già premio Nobel che, ha ammesso le proprie colpe circa il tema ammettendo di aver ampiamente sottovalutato la situazione.

In un articolo recente apparso sul New York Times proprio a firma Krugman, il Nobel si scusa e ammette di aver sbagliato sulle sue previsione, ma si spinge oltre valutando come il picco del 9,1% è il massimo dell’inflazione e che questa sia destinata a mantenersi e a scendere progressivamente se la Federal Reserve manterrà il timone a dritta. 

Nell’articolo l’economista nomina anche un suo blasonato collega, l’ex consigliere del presidente Barak Obama, Larry Summers, il quale ha dichiarato come plausibile una recessione anche se non così imminente come gli analisti ritengono. 

Summers si è espresso così all’Aspen Security Forum:

“Le probabilità sono probabilmente migliori della metà che una recessione inizi l’anno prossimo”. 

L’economista ha anche toccato i prezzi del greggio e delle materie prime e ha ulteriormente evidenziato i problemi con “la situazione geopolitica”.

Mentre incalzando i colleghi del team, Biden ha dichiarato:

“Vorrei che i miei amici nell’amministrazione rivolgessero la loro attenzione a ciò che possono fare per ridurre l’inflazione piuttosto che aggrapparsi all’idea che questo è qualcosa che è stato fatto loro dal destino.

Penso che questo dipenderà molto da ciò che accade al di fuori del regno economico. Dipenderà anche da quanto fortunata e, sai, da quanto abile si rivelerà la Federal Reserve… Hanno un problema di equilibrio molto, molto difficile nella definizione della politica monetaria, data la situazione in cui ci troviamo”.

Il Presidente Joe Biden esprime grande preoccupazione riguardo l’attuale contesto generale

Come già riportato in un articolo dei giorni scorsi, l’inflazione si è trasformata nella più grande preoccupazione e il peggior incubo della presidenza americana. 

Joe Biden incautamente aveva sottostimato il problema del CPI, prima tacciandolo come fosse passeggero, poi come un indicatore fallaceo della realtà quando l’opinione pubblica si sta accorgendo sulla propria pelle e dai propri portafogli che non è così. 

A onor del vero, gli ultimi dati indicano che sia l’occupazione che il dato sulla tendenza a spendere degli americani sono buoni, ma se a fine mese il dato sul PIL del secondo trimestre fosse negativo l’America entrerebbe in una recessione tecnica. 

National Review, con Kevin A. Hasset, ha sottolineato come le dichiarazioni di Biden sul costo della vita siano state una montagna di bugie ponendo dubbi anche sulle nozioni di economia del Presidente quando:

“Biden afferma persino che due trimestri negativi di fila non sono una recessione”.

Fanno eco a questo articolo anche due opinionisti di The Hill EJ Antoni e Stephen Moore. 

I due elencano in un loro articolo le sei bugie principali di Biden sull’inflazione che stanno destando così grande preoccupazione tanto alla Casa Bianca, quanto nel popolo americano e concludono sarcasticamente il loro pezzo così:

“Forse nessuna di queste mezze verità e vere e proprie bugie dovrebbe essere troppo sorprendente: cosa dovremmo aspettarci dall’amministrazione che prima ha negato l’inflazione, poi ha detto che l’inflazione era transitoria, quindi ha affermato che era solo un problema di alta classe?”

Un vero e proprio fuoco incrociato che non aiuta il Presidente in carica, specialmente ora che lo spauracchio Trump è risalito prepotentemente alle stelle. 

George Michael Belardinelli
George Michael Belardinelli
Ex Corporate manager presso Carifac Spa e successivamente Veneto Banca Scpa, blogger e Rhumière, negli anni si appassiona alla filosofia e alle opportunità che l'innovazione e i mezzi di comunicazione ci mettono a disposizione, in fissa con il metaverso e la realtà aumentata
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