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Oro e Bitcoin gemelli diversi del risparmio

Nelle ultime settimane sia l’oro che il Bitcoin hanno invertito il proprio trend, tornando ad attirare capitali.

Ritorna l’appeal su oro e Bitcoin

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Gli investitori tornano a puntare su oro e Bitcoin

Nell’ultimo mese oro e Bitcoin sembrano rafforzare un trend rialzista pur partendo da percorsi differenti. 

Negli ultimi 6/7 mesi il metallo giallo e la valuta digitale, pur avendo caratteristiche comuni che li rendono per loro natura dei beni rifugio, non hanno performato secondo le attese e non sono stati all’altezza di questo status. 

La scarsità nel numero, il loro valore intrinseco e il ruolo che si sono ritagliati nel mondo della finanza, e non solo, li avrebbe dovuti far crescere in termini di valore, ma in particolare l’oro fisico non ha performato affatto bene subendo un blocco a circa 1400/1500 dollari di quotazione. 

Nelle ultime due settimane, però, complici il protrarsi di crisi, difficoltà nel reperimento di materie prime, il decretamento di una recessione tecnica e le ultime mosse in termini di tassi da parte della Fed, hanno influito positivamente riattivandone il cammino. 

L’oro oscilla attorno ai 1700 dollari attualmente e i future sono leggermente più positivi del passato, mostrando un’apertura del mercato. 

Storia analoga, ma migliore quella del Bitcoin che nonostante le stime della gran parte degli analisti non buca i 18.000 dollari e non scende fino alle quote previste di 15.000 dollari o 8.000 dollari secondo i più pessimisti. 

BTC ha galleggiato sempre intorno quota 20.000 dollari per poi giovare di un mini trend positivo nelle ultime due settimane a questa parte. 

L’attuale prezzo di Bitcoin al momento è di 23.000 dollari e punta i 24.000 che costituiscono il primo step per allontanare il trend ribassista. 

Se così fosse alcuni analisti lo danno tra i 26.000 e i 30.000 dollari entro fine ottobre con buona pace di chi ha abbandonato il progetto. 

Sia il metallo giallo che la regina delle crypto tornano ad attrarre capitali ingenti e lo si vede anche dal volume degli scambi. 

L’utilità dei beni rifugio

Per tutelare il proprio capitale è di certo fondamentale posizionare parte del portafoglio in uno o più beni rifugio. 

Questo è maggiormente importante se come in quest’anno l’inflazione è alle stelle e le contromisure adottate dalle banche centrali non sorbiscono ancora gli effetti desiderati.

La situazione sembra essere tornata alla “normalità” a maggior ragione con la situazione macro che stiamo vivendo e che sembra ben lontana dal suo picco massimo nonostante il dato sul GDP sia migliorato scendendo a 0,9 dall’1,6 dello scorso trimestre. 

Insomma, il tempo ha dato ragione a Mike Novogratz, amministratore delegato di Galaxy Digital, che ai microfoni della CNBC aveva dichiarato:

 “Abbiamo avuto un enorme deleveraging e credo che la maggior parte di tale riduzione sia ormai fuori dal sistema”.

Nel frattempo anche Ethereum cambia marcia e torna a quota 1.600/1.700 dollari, complici anche le notizie sul Merge che avverrà indicativamente a settembre. 

George Michael Belardinelli
George Michael Belardinelli
Ex Corporate manager presso Carifac Spa e successivamente Veneto Banca Scpa, blogger e Rhumière, negli anni si appassiona alla filosofia e alle opportunità che l'innovazione e i mezzi di comunicazione ci mettono a disposizione, in fissa con il metaverso e la realtà aumentata
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