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Robinhood licenzia il 23% del personale

Robinhood aveva annunciato ad inizio anno un licenziamento del 9% del personale, al quale ora seguirà un ulteriore 23% di defezioni.

Nuovi tagli per il personale di Robinhood

licenziamenti personale
Le risorse umane di Robinhood subiscono ulteriori tagli 

La piattaforma per il trading di criptovalute, e non solo, ha un rapporto complicato con i propri dipendenti, che non devono aver preso bene l’ennesima email di annuncio di licenziamenti del personale. 

Con una mail targata direttamente Vald Tenev, CEO della società, i dipendenti si sono trovati di fronte all’annuncio dell’ennesima tranche di licenziamenti.

Con l’inizio dell’anno la società aveva comunicato al proprio personale, con la medesima modalità, che il 9% della forza lavoro sarebbe stata allontanata perché l’azienda, complice la situazione macroeconomica, era costretta a contrarre le proprie voci di costo. 

La notizia sembrava in linea con quanto annunciato e/o fatto da altre società. Ad esempio, anche Elon Musk aveva annunciato tagli del personale per un 10%, per cui seppur pessima come notizia, non ebbe molto rilievo. 

È di questi giorni, però, la notizia dell’ennesimo schiaffo ai dipendenti: con una mail Tenev congeda i propri dipendenti allegando una lettera in cui spiega che il licenziamento ha validità seduta stante, ma che i dipendenti oggetto di taglio riceveranno gli emolumenti fino al mese di ottobre, compresi i benefit economici e la relativa liquidazione maturata.

La magra consolazione è che la società aiuterà il personale in esubero tramite il proprio HR a trovare un altro lavoro nel settore, così da mantenere un’occupazione. 

Nella lettera, Tenev torna a parlare delle cause citando ancora una volta la congiuntura macroeconomica e il fatto che il drastico calo degli scambi abbia costretto l’azienda a una nuova e più stringente razionalizzazione dei costi. 

Nel piano di limatura delle uscite, l’azienda costruirà una mega sede aziendale e sfoltirà la catena di comando, così da essere più veloce e funzionale, oltre a tagliare notevolmente i costi.

Una multa salata per Robinhood

Ma i costi derivano davvero solo da un passeggero calo degli scambi e da oggettive difficoltà macro? 

Sembra che Robinhood stia raccontando una mezza verità, almeno dalle notizie trapelate dal NYDFS, che è l’autorità garante della privacy e della trasparenza nelle transazioni di valute digitali. 

Secondo l’autorità, infatti, Robinhood è stato multato per 30 milioni di dollari a causa di violazioni sulle norme antiriciclaggio e di sicurezza informatica. 

L’uscita di cassa è solo la prima di una lunga serie. Se stiamo ai numeri, dal 2020 ad oggi non c’è stato un anno senza il quale la piattaforma di scambio abbia subito multe dal garante. 

Nel 2020, per gli stessi problemi, la società aveva pagato ben 70 milioni di dollari e l’anno seguente, nel 2021, altri 65 milioni di dollari per problemi analoghi. 

Tutti possono sbagliare, ma ripetere l’errore tre anni consecutivamente potrebbe fornire un alibi importante ad eventuali neo-disoccupati. 

Il settore delle crypto, tuttavia, è relativamente giovane ed incappare in alcune di queste problematiche è da tenere in conto, anche se miglioramenti continui da parte degli addetti ai lavori della società scongiurano sempre più il pericolo di malfunzionamenti e rendono le transazioni sempre più sicure. 

George Michael Belardinelli
George Michael Belardinelli
Ex Corporate manager presso Carifac Spa e successivamente Veneto Banca Scpa, blogger e Rhumière, negli anni si appassiona alla filosofia e alle opportunità che l'innovazione e i mezzi di comunicazione ci mettono a disposizione, in fissa con il metaverso e la realtà aumentata
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