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La Turchia registra un’inflazione da record

Il Paese di Erdogan vanta, si fa per dire, un’inflazione da record (79,6%), un dato che non riscontrava da 24 anni.

Alla base dell’inflazione da record della Turchia ci sono molteplici fattori, ma prima di entrare nel dettaglio, c’è da dire che il Paese ha avuto sempre un’inflazione sopra la media, sia dei Paesi asiatici che di quelli europei. 

Turchia: la storia dell’inflazione

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La Turchia soffre di un elevato livello di inflazione

Dal 2020 in avanti il Paese ha vissuto un inasprimento dell’inflazione, passando dal 6,37% al 10,41% del 2021, per poi esplodere definitivamente a partire da gennaio di quest’anno in cui si attestava al 45,72%. 

Il dato è esorbitante, ma di certo nulla a che vedere con l’iperinflazione di El Salvador, la patria del Bitcoin, che supera il 100%.

Nel mese di luglio il CPI è salito al 79,60%, il più alto dal 1998, mentre il tasso mensile è arrivato al 2,37%, come riportato dal Turkish Statistical Institute (TSI).

I costi del trasporto, sia su rotaia che su strada, sono aumentati e sommati a quelli aerei e portuali raggiungono un aumento del 119,1%. Come evidenziato, proprio il trasporto è uno dei quattro principali gruppi di prodotti i cui prezzi sono aumentati più velocemente dell’indice dei prezzi al consumo. 

Gli altri gruppi che appaiano, il trasporto in questa speciale classifica, sono cibo e bevande analcoliche segno che i beni di prima necessità propri del paniere a cui fa riferimento il CPI sono quelli a subire maggiormente l’effetto inflattivo. 

In media questo ristretto cerchio di gruppi primari hanno subito aumenti del 94,65%, seguiti a poca distanza dal settore dell’arredamento e oggettistica per la casa (88,35%) e dal tabacco e le bevande alcoliche (82,66%).

I dati, tuttavia, confermano il cauto ottimismo del governo che nonostante le evidenze ritiene che presto ci sarà un’inversione di tendenza e si tornerà a valori più gestibili. 

Su base mensile, nonostante il settore dei trasporti sia quello più inflazionato, è anche quello che mostra il primo trend al ribasso seppure di uno 0,85% l’inflazione è scesa nel mese scorso. 

Le principali cause dell’iperinflazione

Secondo Reuters, ma anche secondo l’ok stesso TSI Turco, le cause del boom dell’inflazione dopo il 2021 sono da ricercare nel rapido deprezzamento della Lira Turca e dall’impatto che la guerra tra Russia e Ucraina ha avuto sui rapporti commerciali che il Paese intraprendeva con essi. 

La Turchia, infatti, è da sempre considerata al pari dell’Ucraina, un ponte tra due continenti, o meglio, nel caso di Istanbul, tra tre continenti, quello europeo, l’Asia e l’Africa. 

La Banca Centrale Turca si esprime positivamente sul futuro facendo stime calmierate ai livelli di inizio anno scorso per il 2023 che è già alle porte prevedendo che il dato sull’inflazione tornerà al 42,8% entro la fine del prossimo semestre. 

George Michael Belardinelli
George Michael Belardinelli
Ex Corporate manager presso Carifac Spa e successivamente Veneto Banca Scpa, blogger e Rhumière, negli anni si appassiona alla filosofia e alle opportunità che l'innovazione e i mezzi di comunicazione ci mettono a disposizione, in fissa con il metaverso e la realtà aumentata
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