A luglio l’inflazione annuale nel Regno Unito ha fatto segnare un nuovo record.
Regno unito: inflazione a livello storici
Infatti è risultata essere superiore addirittura al 10%, ovvero un livello che non si vedeva da più di 40 anni.
L’impennata è iniziata ad ottobre dell’anno scorso, quando è salita sopra il 4%. Ma è nel corso del 2022 che è letteralmente esplosa, in particolare ad aprile quando è salita sopra il 9%. Da allora è sempre rimasta sopra questa soglia, crescendo ulteriormente di mese in mese fino al 10,1% di luglio.
Mai da quando esiste la moneta unica europea si erano registrati picchi così elevati, anche se la Gran Bretagna non ha aderito all’euro ed ha mantenuto la sua sterlina britannica.
Nell’Eurozona invece l’inflazione a luglio è stata di pochissimo inferiore al 9%, con l’impennata iniziata a marzo quando superò abbondantemente il 7%.
Questi dati sembrano rivelare piuttosto chiaramente che un ruolo significativo, anche se non completo, lo ha avuto la guerra in Ucraina, ed il conseguente innalzamento dei prezzi degli idrocarburi fossili importati dalla Russia.
Infatti sebbene la parabola ascendente dell’inflazione sia iniziata molto prima dello scoppio della guerra, fino a febbraio era rimasta comunque inferiore al 6% sia in Gran Bretagna che nell’Eurozona. Quindi la prima causa non è stata lo scoppio della guerra in Ucraina – evento avvenuto a fine febbraio – ma molto probabilmente le stesse politiche monetarie ultra-espansive delle banche centrali, compresa la BoE (Bank of England).
Tuttavia proprio tra febbraio e marzo l’inflazione è letteralmente esplosa, in paesi come la Gran Bretagna e quelli dell’Eurozona, in cui negli ultimi 30 anni non era mai stata superiore al 6%.
Basti pensare che da febbraio 2020, ovvero dal momento dello scoppio della pandemia, il bilancio della BoE è passato in tre mesi da 60 a 80 miliardi di sterline britanniche, per poi superare i 100 miliardi all’inizio dell’ultimo trimestre del 2021, ed arrivare fino a 110 miliardi a fine anno. Da allora nel corso del 2022 è sceso fino agli attuali 108 miliardi, ovvero poco meno del doppio rispetto al livello pre-pandemia.
Questo ha causato l’aumento significativo dell’inflazione fino al 5,5% di gennaio 2022, mentre poi lo scoppio della guerra in Ucraina ha fatto il resto.
Oltretutto secondo le previsioni degli analisti si credeva che a luglio l’inflazione sarebbe salita al 9,8%, ed invece per la prima volta negli ultimi 40 anni ha superato addirittura il 10%.
La borsa di Londra non ha reagito bene alla notizia, ma per ora ha perso solo lo 0,5% rispetto a ieri. È possibile che in qualche modo la brutta situazione attuale fosse già stata scontata nei mesi scorsi, dato che la stessa BoE non nasconde di prevedere ulteriori rialzi dell’inflazione fino forse addirittura al 13% ad ottobre 2022.
Infatti nel corso dell’anno ha aumentato per ben sei volte consecutive i tassi di interesse, con il maggior singolo aumento dal 1995.