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Ripple: XRP in grande ascesa

Negli ultimi giorni il prezzo di Ripple (XRP) sta salendo in modo decisamente significativo. 

In particolare è passato dagli 0,32$ del 16 settembre ad oltre 0,53$, ovvero con un guadagno del 66% in sette giorni. 

La cosa davvero curiosa è che era più o meno fermo sotto quota 0,4$ da inizio giugno, ovvero da più di tre mesi e mezzo. 

La risalita è iniziata il 18 settembre, anche se il 19 era tornato per breve tempo a 0,34$, quando hanno iniziato a diffondersi le notizie riguardanti una possibile svolta del caso giudiziario che vede la SEC contro Ripple. 

Le performance di Ripple e del token XRP

Ripple è l’azienda privata che nel 2012 creò l’omonima criptovaluta. 

Visto che si trattava di un progetto centralizzato, nel corso del tempo decisero di decentralizzare nel limite del possibile la criptovaluta, cambiandogli il nome in XRP. 

Quindi ad oggi la criptovaluta si chiama XRP, e non è completamente centralizzata, mentre la società che ne gestisce l’ecosistema è ovviamente centralizzata ed ha mantenuto il nome Ripple. 

Tuttavia, la causa che la SEC ha intentato a Ripple a fine 2020 riguarda proprio XRP, ovvero la criptovaluta di Ripple quando ancora si chiamava con lo stesso nome della società. 

Secondo le ultime notizie, il giudice che sta seguendo la causa potrebbe pronunciarsi a breve a favore dell’uno o dell’altro contendente, e proprio grazie a queste voci il prezzo di XRP è salito in modo considerevole. 

La SEC ha deciso di fare causa a Ripple perché sostiene che quando la società mise sul mercato la sua criptovaluta la offrì e la propose al mercato di fatto come una security non registrata. 

All’epoca la criptovaluta era ancora completamente nelle mani della società, tanto che il suo stesso nome era ancora Ripple, ed a quanto pare la società la vendette come se fosse una forma di investimento nella società stessa. 

Questo genere di investimenti vengono definiti “security”, e la legge USA (come quella di molti altri Paesi) prevede l’obbligo per chi mette sul mercato una security di dover chiedere ed ottenere l’approvazione da parte di un’apposita agenzia governativa del prospetto per gli investitori. In USA tale Agenzia è la SEC (Securities and Exchange Commission), e qualora vengano messe sul mercato delle security non registrate presso la SEC si compie un illecito. 

Tutto ruota pertanto attorno alla definizione della criptovaluta XRP, ma con un importantissimo distinguo. 

Ripple (XRP): security o utility token?

Bisogna, infatti, considerare che l’attuale criptovaluta XRP è decisamente differente dalla criptovaluta Ripple degli albori. La SEC sostiene di fatto che questa criptovaluta inizialmente fosse una security, mentre ora potrebbe non esserlo più, mentre Ripple sostiene, invece, che non lo sia mai stata. 

In genere per “security” si intende un vero e proprio contratto di investimento, ovvero un contratto legato ad un investimento in denaro in un’impresa con la ragionevole aspettativa di ottenere profitti derivanti da sforzi di altri. 

In altre parole se un’azienda offre la possibilità a terzi di effettuare degli investimenti promettendo guadagni derivanti dall’attività dell’azienda stessa, e non dell’investitore, questo si configura come offerta di un contratto di investimento, ovvero di una security. 

Negli USA hanno messo a punto un apposito test, chiamato Howey test, per stabilire se un investimento rientra nella definizione di security oppure no. 

In questo momento sembrerebbe che XRP non si configuri come una security, perchè non viene venduta come un contratto di investimento che promette guadagni. Si tratta di un investimento a rischio che può produrre o meno guadagni, per certi versi più simile ad una scommessa che ad una security. 

La SEC però accusa l’azienda Ripple di aver inizialmente venduto la sua omonima criptovaluta come se fosse un contratto di investimento, ovvero promettendo agli investitori che avrebbero guadagnato grazie alle attività dell’azienda stessa. 

La questione ora è arrivata davanti ad un giudice, che dovrà decidere come procedere. 

Infinita causa Ripple-SEC: vicini ad una conclusione?

Inizialmente si pensava che prima o poi si sarebbe arrivati ad un vero e proprio processo, ma le notizie che stanno circolando negli ultimi giorni fanno presumere, invece, che la questione possa essere risolta prima, forse direttamente dal giudice stesso. 

Infatti, dopo quasi due anni di dibattimento, sia la SEC che Ripple hanno chiesto contemporaneamente al giudice di emettere un giudizio sommario, probabilmente per cercare da un lato di mettere la parola fine, o perlomeno un punto fisso, al lungo procedimento giudiziario, ma forse anche proprio per evitare un processo. 

A questo punto sembrano essere possibili in particolare quattro scenari. 

Il primo scenario è quello che il giudice decida di esprimere un giudizio sommario a favore di Ripple, ovvero sostenendo che XRP non vada considerata una security. 

Il secondo scenario è che il giudice si esprima a favore della SEC, per quanto riguarda la vendita della criptovaluta Ripple sul mercato ai suoi esordi, ma a favore di XRP per quanto riguarda la natura attuale della criptovaluta. 

Il terzo è che, invece, si esprima a favore della SEC considerando sia la vecchia criptovaluta Ripple che la “nuova” XRP come delle security. 

Il quarto è che decida di non esprimersi. 

È possibile che qualsiasi decisione prenda il mercato crypto possa reagire facendo muovere, anche significativamente e repentinamente, il prezzo di XRP. 

Va detto che nel corso degli anni in realtà XRP non è stata una delle criptovalute più volatili, tranne alcune eccezioni. 

Il prezzo di XRP

L’eccezione principale ci fu tra fine 2017 ed inizio 2018, quando toccò il suo massimo storico a quota 3,4$. Si trattò di una gigantesca bolla speculativa, poi subito scoppiata, che non si è mai più verificata. 

La seconda eccezione c’è stata nei primi mesi del 2021, quando il prezzo schizzò da 0,2$ a 1,8$. Anche questa è stata però una bolla speculativa che poi si è sgonfiata. 

Nel resto del tempo molto spesso il prezzo di XRP è oscillato tra 0,1$ e 0,4$, fino per l’appunto al 18 settembre scorso. Ora infatti ha superato gli 0,5$. 

È possibile che tale incremento anomalo si debba ad una sorta di scommessa di investitori e speculatori in merito ad un possibile buon esito del pronunciamento del giudice, e quindi della causa contro la SEC. 

Non si sa, però, quali siano le motivazioni che hanno spinto investitori e speculatori a scommettere a favore di Ripple, anche perchè non è affatto chiaro quali siano le effettive probabilità che tra i quattro scenari possibili emerga proprio il primo. 

Va detto, tuttavia, che anche il secondo scenario potrebbe danneggiare più la società Ripple che la criptovaluta XRP, anche se è molto importante l’operato della società per la buona salute della criptovaluta. Non bisogna dimenticarsi che Ripple detiene ancora circa la metà dei token XRP esistenti.

L’incremento degli ultimi giorni rimane comunque molto significativo, tanto che ad esempio, come fa notare Santiment, il rapporto tra il prezzo di XRP e quello di BTC ha appena toccato il massimo annuale. 

Inoltre, gli indirizzi attivi delle balene di XRP risultano essere ancora in fase di accumulo fin dalla fine del 2020.

Le prospettive del mercato

Il mercato crypto quindi sembra convinto che alla fine Ripple vincerà la causa contro la SEC, o che comunque XRP non sarà dichiarata una security. Tuttavia, non è detto che il mercato abbia ragione, anche perché suona comunque strano che un giudice USA possa dare torto ad un’agenzia governativa, e ragione ad una società privata. 

Molti, inoltre, si aspettano un pronunciamento a breve del giudice, ma non è affatto detto che dopo quasi due anni di dibattimento il giudice opti per una soluzione veloce. 

Quello che è sicuro è che nei prossimi giorni, o nelle prossime settimane, potrebbe esserci ulteriore volatilità sul prezzo di XRP. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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