L’uomo più ricco del mondo, tra il 4 e l’8 novembre, ha venduto una quota di azioni Tesla pari a 3,95 miliardi di dollari.
Summary
Musk vende azioni Tesla per accrescere la liquidità
Il 28 ottobre Elon Musk è finalmente riuscito nell’impresa di acquistare Twitter dopo mille vicissitudini al prezzo di 44 miliardi di dollari grazie a una “cordata” di investitori in cui lui ovviamente ha fatto la voce grossa.
Così come fatto in passato ad ogni investimento l’imprenditore è solito fare cassa e vendere parte dell’enorme numero di azioni in suo possesso.
Il mercato si aspettava questa mossa da parte dell’imprenditore naturalizzato canadese ma il punto è che non si aspettava che la vendita fosse stata così importante in termini di numeri.
Nei primi giorni di novembre infatti ad un prezzo che si aggira tra i 203,6 e 219,9 dollari Musk ha venduto 19,5 milioni di azioni Tesla dei 455 milioni di azioni della casa dell’EV che erano in suo possesso.
Il controvalore delle azioni vendute corrisponde a 3,95 miliardi di dollari secondo quanto evidenziato dalla Securities and Exchange Commission americana.
Musk fa cassa per rientrare dall’ingente investimento e riportare la sufficiente liquidità per far fronte al mercato, ai suoi rischi e alle sfide future ma nell’operazione Twitter non era da solo.
L’acquisizione del social più seguito a livello politico, manageriale e della finanza è stata possibile, infatti, grazie ad una pletora di investitori tra cui Binance per $500 milioni su stessa ammissione di CZ, Andreessen Horowitz e il principe Alwaleed bin Talal bin Abdulaziz dell’Arabia Saudita.
Gary Black, il socio amministratore di Future Fund, era stato lungimirante e già prima dell’acquisizione aveva previsto che Musk sarebbe rientrato dall’investimento e che la vendita delle azioni atto per fare cassa sarebbe avvenuta con queste ancora sopra quota 200 dollari come nei fatti è avvenuto.
Le performance del titolo azionario in Borsa
Le azioni di Tesla nella prima settimana di novembre (praticamente da quando alla guida di Twitter c’è il fondatore di Tesla) hanno subito un tonfo del 16% del proprio valore e nell’ultima run di contrattazioni hanno perso quasi un’altro 3% (2,93%) scambiando sotto la soglia psicologica dei 200 dollari a 191,3 dollari.
Nelle contrattazioni dell’8 novembre addirittura il titolo a toccato i 186,75 dollari per azioni segnando un record negativo nelle ultime settimane e innescando preoccupazione nel mercato.
L’idea che prende sempre più piede è quella secondo la quale Elon Musk si stia facendo distrarre troppo dal social del canarino trascurando quella che è la sua gallina dalle uova d’oro ovvero Tesla.
L’ossessione dell’imprenditore per il social acquistato è un tassello importante come da lui stesso spiegato per il futuro poiché funge da cassa di risonanza del Tesla-pensiero e in oltre sarà molto remunerativo nel lungo periodo è per questo che in questa fase si è dovuto concentrare sul cambiare determinate cose nel più breve tempo possibile.
I licenziamenti e l’introduzione di alcune modifiche come le spunte blu a pagamento vertono proprio nell’ottica di mettere a posto i conti e rendere il social più profittevole.
La preoccupazione degli investitori tuttavia non deriva solo dalla apparente perdita di concentrazione su Tesla del famoso ingegnere ma anche dalle elezioni americane di medio termine che potrebbero sancire una vittoria dei repubblicani in entrambe le camere rendendo così più complicata la svolta green di cui la società texana beneficia anche in termini di investimenti del governo statunitense.
Jim Cramer ha dichiarato martedì durante il “Mad Money Lightning Round” della CNBC che Tesla è riuscita a vincere un Oscar, quello per testuali parole:
“il grafico peggiore che abbia mai visto, ed è questo che sta guidando le cose”.
Nonostante il grafico sia preoccupante gli analisti sono concordi che, preoccupazioni a parte, il titolo vista la fase storica in cui viviamo la prudenziale vendita di Bitcoin nelle scorse trimestrali per far fronte alle incertezze del futuro ecc possa dormire sonni tranquilli e si tratta solo di una questione di tempo, il titolo dell’auto elettrica per eccellenza tornerà presto sopra quota 200 dollari.
Nuove produzione e patrimonio di Elon Musk
A sostegno di questa ipotesi ci sono i dati relativi agli ordini di prenotazione dell’ultima nata della società, ovvero la Model Y.
Soprattutto in Asia ed Europa gli ordini della piccola della Tesla sono stati quasi doppi rispetto al previsto dando una buona dose di fiducia per il futuro.
Nell’ultimo anno e non solo a seguito dell’operazione Twitter, Musk ha visto dimezzarsi il proprio patrimonio personale che dai 340 miliardi di dollari con una scure del 48% tocca quota 177 miliardi di dollari, cifra che seppur minore è sufficiente a fargli mantenere il primo posto nella speciale classifica degli uomini più ricchi del mondo.
I miliardi persi per l’imprenditore tuttavia risultano essere un investimento per sua stessa ammissione, una fase temporanea quindi che riporterà le sue finanze ampiamente sopra il trilione.