HomeCriptovaluteL’unione Europea si schiera contro Monero (XMR)

L’unione Europea si schiera contro Monero (XMR)

Sembra che l’Unione Europea si stia muovendo per vietare monete per la privacy come Monero (XMR), Dash (DASH) e Zcash (ZEC).

Monero, Zcash e Dash a rischio: ecco perchè

Da un documento trapelato da fonti anonime, è stato svelato che il Parlamento Europeo sta lavorando ad una proposta politica antiriciclaggio. Il fine della proposta è quello di vietare alle banche ed ai fornitori di criptovalute l’interazione con le monete per la privacy. 

La notizia è stata svelata da un anonimo diplomatico che lo ha riferito ad una piattaforma di distribuzione di notizie sul mondo crypto.

La proposta chiaramente deve essere ancora ufficializzata, ma è stata già redatta una bozza della proposta di legge, redatta da funzionari cechi e condivisa dai 26 Stati membri. Il 9 novembre l’organismo UE affermava:

Agli istituti di credito, alle istituzioni finanziarie e ai fornitori di servizi di cripto-asset è vietato mantenere… monete che migliorano l’anonimato.”

Nel caso venga attuata questa riforma politica, che vede il divieto di interazione con criptovalute per la privacy, intensificando le restrizioni contro l’anonimato delle crypto, molte delle criptovalute più famose entreranno nella lista nera. Tra queste vediamo crypto molto note tra cui Monero (XMR), Zcash (ZEC) e Dash (DASH).

Che cosa sono le monete per la privacy come Monero?

Quando parliamo di monete per la privacy, intendiamo monete utilizzate da persone che vogliono nascondere le loro transazione per qualche motivo. E non parliamo di criminali del settore, ma semplicemente di persone che cercano di appellarsi ad uno dei diritti fondamentali: la privacy.

Le monete della privacy sono uguali e fungibili per impostazione predefinita. Nonostante utilizzino una rete blockchain pubblica, sono in grado di oscurare l’identità del partecipante e gli importi delle transazioni. I trasferimenti di fondi, quindi, diventano irrintracciabili.

Inoltre, le monete per la privacy presentano meno commissioni di transazione, velocità maggiori ed alcune di esse sono più ecologiche di Bitcoin. Tra le più conosciute abbiamo Zcash, Dash e Monero. 

L’UE e il suo progetto di esclusione dei progetti decentralizzati

Il Parlamento Europeo è davvero intenzionato a rivoluzionare le normative sull’ecosistema crypto del vecchio continente. Il 6 ottobre 2022, i legislatori del Parlamento hanno votato a favore di nuove normative di tracciamento del Bitcoin e di altre criptovalute. Le nuove norme chiederebbero alle società crypto di raccogliere e conservare informazioni su chi è coinvolto nei trasferimenti di criptovalute.

In risposta a ciò, 46 leader del settore e organizzazioni europee dell’ambito crypto, hanno affermato in una lettera che le nuove normative saranno deleterie per ogni proprietario di asset digitali, riducendo inoltre, la privacy e la sicurezza dei detentori di criptovalute. 

Una delle nuove proposte dell’UE è proprio quella di escludere i progetti decentralizzati, che includono la finanza decentralizzata o “DeFi” dai requisiti per registrarsi come persone giuridiche. 

Il CEO di CoinShares Jean-Marie Mognetti, che ha organizzato la stesura della lettera, ha affermato che l’Europa ha attualmente normative crittografiche più complesse rispetto ad altre regioni, il che scoraggia le aziende dal perseguire un percorso di crescita in Europa.

Diana Biggs, Chief Security Officer di DeFi Technologies, ha aggiunto di essere desiderosa di aumentare l’influenza dell’industria crittografica europea sulla definizione delle politiche a Bruxelles:

“Non ci sono stati sforzi abbastanza forti o coordinati nel nostro settore in Europa”

L’Unione Europea ha già bloccato tutte le transazioni crypto provenienti dalla Russia

L’Unione Europea, lo scorso mese, non solo si è mossa per cercare nuove regolamentazioni nel settore crypto, ma ha introdotto un’altra serie di sanzioni contro la Russia

Tra queste sanzioni è incluso il divieto completo dei pagamenti crypto fra la Russia e l’Unione Europea, includendo tutti i crypto wallet, account ed ogni servizio di custodia di criptovalute, indipendentemente dall’importo del wallet.

Prima, infatti, era stato imposto un limite di 10.000€ ai trasferimenti tra Russia e UE. Adesso, invece, il limite si è intensificato e non è più possibile spostare denaro dai wallet europei a quelli russi. 

L’obiettivo dell’Unione Europea è quello di privare ulteriormente il complesso militare e industriale russo di componenti e tecnologie chiave, al fronte delle recenti minacce nucleari verso l’Europa da parte della Russia. 

La Russia a differenza dell’Europa, è passata da essere molto restrittiva sul settore crypto, ad essere, invece, molto aperta. Sta sviluppando, infatti, essa stessa la versione del rublo digitale, pronto a migliorare la comunicazione nei rapporti con la Cina. 

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