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Il Grayscale Bitcoin Trust e i cicli di BTC

Il prezzo di GBTC (Grayscale Bitcoin Trust) è ai minimi del 2022. 

Prima dell’implosione dell’ecosistema Terra/Luna, a maggio, il suo prezzo era di 25$, ma dopo quell’evento è sceso prima sotto i 20$, e poi a 12$ a giugno. 

Con il fallimento di FTX ad inizio novembre è sceso ulteriormente prima a 8$ e poi addirittura a 7,7$ a fine novembre. Ora è di quasi 9$. 

Rispetto al prezzo di inizio maggio, il valore attuale è inferiore del 65%, mentre nel medesimo periodo BTC ha perso “solo” il 55%. 

Grayscale Bitcoin Trust e Bitcoin

Il Grayscale Bitcoin Trust, il cui simbolo è GBTC, è un fondo interamente investito in Bitcoin (BTC). Quindi in teoria l’andamento del valore di mercato delle sue azioni dovrebbe seguire quello di Bitcoin, mentre invece nel corso del 2022 GBTC ha perso decisamente più di BTC. 

In questo momento in proporzione GBTC vale il 42% in meno di BTC, sebbene a metà novembre sia arrivato addirittura a -45%. 

Questo significa che la domanda di mercato per GBTC è decisamente inferiore rispetto a quella di BTC, mentre la pressione di vendita è superiore. 

Questo scollamento è iniziato addirittura a fine febbraio dell’anno scorso, ed ha iniziato ad intensificarsi a fine marzo sempre del 2021. 

È possibile che, banalmente, sia dovuto alla presenza sul mercato di derivati finanziari preferiti dagli investitori per prendere posizione sul prezzo di Bitcoin senza dover acquistare, e detenere, direttamente BTC. 

Quindi si tratterebbe solo di pura e semplice concorrenza derivante da prodotti finanziari con migliori caratteristiche. Bitcoin, invece, concorrenti reali non ne ha. 

In altre parole il vistoso calo di GBTC in atto da più di un anno e mezzo non può essere preso come riferimento per valutare l’andamento del prezzo di Bitcoin. 

Il parametro MVRV

Grayscale comunque nel frattempo continua ad analizzare l’andamento del prezzo di Bitcoin. Di recente ha scoperto un valore interessante di un parametro che sembra essere legato ai cicli di BTC. 

Si tratta del parametro MVRV (Market Value to Realized Value ratio), ovvero il rapporto tra la capitalizzazione di mercato attuale e la capitalizzazione realizzata. 

Con “capitalizzazione realizzata” si intende il valore complessivo di tutti i BTC esistenti prendendo come riferimento non il prezzo attuale, ma i singoli prezzi di acquisto di tutti i singoli Satoshi. Un Satoshi è l’unità di misura più piccola in cui può essere suddiviso Bitcoin, e corrisponde ad un centomilionesimo di BTC. 

Quando MVRV è maggiore di uno significa che il prezzo attuale è superiore al prezzo medio di acquisto, mentre se è minore di uno significa al contrario che il prezzo attuale è inferiore al prezzo medio di acquisto, ovvero che la maggior parte dei BTC sono attualmente in perdita. 

La cosa curiosa, come fa notare Grayscale, è che raramente l’MVRV di Bitcoin è inferiore a 1

Anzi, storicamente quelle poche volte che il valore di questo parametro è sceso sotto quota 1 si sono poi generati guadagni del 300% nei tre anni successivi. 

Dal 2012 in poi, ovvero l’anno del primo halving, solo altre tre volte l’MVRV di Bitcoin è stato negativo. Nel 2012, nel 2015 ed a cavallo tra 2018 e 2019, con una brevissima escursione a marzo 2020 durante il crollo dei mercati finanziari globali a causa dell’inizio della pandemia.

In altre parole fino ad ora l’MVRV di BTC ha seguito il ciclo quadriennale di Bitcoin dovuto all’halving. 

Grayscale fa notare che recentemente l’MVRV di Bitcoin ha raggiunto il picco minimo degli ultimi 3 anni, suggerendo di fatto che la fase attuale potrebbe essere il bottom del ciclo in corso. 

I cicli di Bitcoin

Bitcoin ha un ciclo, prevedibile e programmato, di circa 3 anni e 10 mesi, legato al fatto che inevitabilmente ogni 210.000 blocchi minati ed aggiunti alla blockchain avviene il dimezzamento del premio per i miner (l’halving). Quest’ultimo è anche l’unica misura di politica monetaria di Bitcoin, dato che tutti i BTC esistenti sono stati creati, e verranno creati in futuro, come premio per i miner. 

Non c’è da stupirsi pertanto se il prezzo di Bitcoin segue un andamento che viene condizionato pesantemente dell’halving. 

Il primo halving c’è stato nel 2012, e l’anno successivo si innescò sul prezzo di BTC la prima enorme bolla speculativa che lo fece salire in meno di dodici mesi da 13$ a 1.100$. 

Il secondo halving è avvenuto nel 2016, e l’anno successivo ci fu la seconda grande bolla che portò il prezzo fino a 20.000$. 

Anche il terzo halving, avvenuto nel 2020, è stato seguito l’anno successivo da una nuova bolla, ma questa volta di proporzioni inferiori. 

Il prossimo halving avverrà nella primavera del 2024. 

Il grafico dell’MVRV di BTC rende bene l’idea di questo ciclo. Rende anche bene l’idea di come la bolla del 2013 sia stata maggiore rispetto a quella del 2017, a sua volta maggiore rispetto a quella del 2020. E rende anche evidente che si sia proprio trattato di bolle speculative, e non di crescita organica. 

La domanda ora è: nei prossimi anni l’MVRV di BTC crescerà ancora come in passato. Ci sarà una nuova bolla speculativa nel 2025? 

Questo ad oggi non è chiaro, ma se non altro quel grafico rende evidente come in questo momento ci si trovi in una situazione assolutamente paragonabile a quella del bottom dei due cicli precedenti.

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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