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Bitcoin ETF: Grayscale potrebbe restituire parte del capitale agli investitori

Grayscale Investments sta valutando se restituire parte del capitale del suo Grayscale Bitcoin (GBTC) agli investitori, a causa del continuo rifiuto da parte della SEC degli USA sull’ETF di Bitcoin spot. 

Bitcoin ETF: la lettera agli investitori di Grayscale 

In una lettera inviata ai suoi investitori, Grayscale Investments, ha affermato che potrebbe restituire parte del capitale del suo Grayscale Bitcoin (GBTC) se la Securities and Exchange Commission (SEC) rifiuta di approvare ETF di Bitcoin spot. 

“Grayscale potrebbe restituire il 20% del capitale degli investitori se la SEC continuerà a rifiutare l’ETF spot #Bitcoin”.

La nota società di gestione patrimoniale di valute digitali non è ancora riuscita ad ottenere l’ok da parte della SEC per convertire il suo fondo di Bitcoin in un Exchange-traded fund o ETF. 

Proprio per questo, l’opzione che Grayscale potrebbe offrire è un’asta per un massimo del 20% delle azioni GBTC in circolazione, che attualmente sono scambiate con uno sconto del 49% rispetto al valore patrimoniale netto (NAV). 

Questa comunicazione del CEO di Grayscale, Michael Sonnenshein, vuole alleviare le preoccupazioni degli azionisti dopo l’ultimo mese turbolento per il settore delle criptovalute, causato dal collasso di FTX. 

Dopo l’annuncio, le azioni di GBTC sono aumentate del 4,1% lunedì mattina, al contrario di BTC che ha avuto nello stesso momento un dump di prezzo, passando da 16.600$ a 16.400$. 

Bitcoin ETF: Grayscale vs. SEC

Era giugno 2022, quando la SEC aveva comunicato la sua decisione di bocciare la richiesta di Grayscale in merito agli ETF di Bitcoin spot. 

In un documento di 86 pagine, l’istituto di vigilanza statunitense, aveva comunicato che la società di gestione di crypto asset non rispondeva a tutte le domande poste dall’agenzia in merito alla prevenzione della manipolazione del mercato. 

Eppure, le stesse preoccupazioni le offrono anche gli ETF sui futures di Bitcoin che, però, sono stati approvati dalla SEC. 

Grayscale, infatti, non accettando tale rifiuto ha fatto causa alla SEC, richiedendo che la sua decisione venga rivista. Non solo, la società avrebbe definito il comportamento della SEC arbitrario, capriccioso e discriminatorio.

Nello specifico, Grayscale vorrebbe riuscire a convertire il suo fondo GBTC di 12 miliardi di dollari in un ETF di Bitcoin, ma a quanto pare, questo rifiuto istituzionale starebbe danneggiando anche gli 850.000 investitori che già possiedono i GBTC. 

Il rifiuto del rilascio di prove on-chain delle riserve crypto 

Al giorno d’oggi, il crollo di FTX ha indotto tutti i crypto-exchange centralizzati a lavorare per emettere la loro pagina web dedicata alla Proof-of-Reserve che garantisce che i fondi detenuti dagli utenti sulle piattaforme siano coperti da riserva. 

A tal proposito, Grayscale, che utilizza come custode di capitali Coinbase Custody, ha dovuto seguire la scelta della società crypto che ha affermato di avere le riserve per tutti i fondi da lei detenuti, ma senza mostrare gli indirizzi dei wallet. 

In pratica, Coinbase Custody non ha voluto pubblicare le prove. Grayscale, in tal senso, si sarebbe giustificata ai suoi investitori, dichiarando che l’exchange crypto esegue spesso “convalide on-chain”, e che condividendo la prova delle loro riserve potrebbe causare rischi per la sicurezza. 

Di certo, dopo che Sam Bankman Fried è stato arrestato, le parole di una società di investimento come garanzia non hanno più un gran peso. Gli utenti necessitano di maggiore trasparenza sulla liquidità delle piattaforme che utilizzano. 

Coinbase e le aziende crypto tutte contro la SEC 

Lo scorso ottobre, a sostenere la missione di Grayscale contro la SEC per l’approvazione del suo ETF di Bitcoin, ci ha pensato Coinbase. E infatti, il crypto-exchange avrebbe presentato un amicus brief contro l’agenzia di vigilanza. 

Amicus brief è un atto presentato da una società o organizzazione o individuo che non è coinvolto in un procedimento giudiziario ma che ritiene di poter offrire le sue competenze per prevalere in una causa in tribunale. 

E così, Coinbase avrebbe presentato il suo documento presso la corte federale del distretti di Colombia, affermando che la SEC ha attuato una vera persecuzione contro i prodotti spot in Bitcoin. 

Si tratta dunque di un comportamento generale che la SEC avrebbe proprio contro i Bitcoin ETF, dopo che oltre quello di Grayscale, avrebbe bocciato anche altre richieste, tra cui quella presentata anche da Wisdomtree. 

Ma Coinbase non è l’unica azienda crypto ad essere intervenuta. Si sono mosse anche la Blockchain Association, la Camera di Commercio Digitale e il Coin Center, tutti a sostegno della missione di Grayscale. 

Nello specifico, la Blockchain Association include Circle, Jump, Kraken, Ripple, mentre la Camera di Commercio Digitale vede tra i suoi membri Binance.US, Citigroup, Fidelity, Goldman Sachs e Mastercard. Coin Center, al contrario, è un istituto di istruzione e ricerca su questioni di politica pubblica relative sempre al settore crypto.

Stefania Stimolo
Stefania Stimolo
Laureata in Marketing e Comunicazione, Stefania è un’esploratrice di opportunità innovative. Partendo come Sales Assistant per e-commerce, nel 2016 inizia ad appassionarsi al mondo digitale autonomamente, inizialmente in ambito Network Marketing dove conosce e si appassiona dell’ideale di Bitcoin e tecnologia Blockchain diventandone una divulgatrice come copywriter e traduttrice per progetti ICO e blog, ed organizzando corsi conoscitivi.
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