HomeCriptovaluteSam Bankman Fried alle strette: oggi la prima udienza

Sam Bankman Fried alle strette: oggi la prima udienza

Comincia oggi la resa dei conti, che vedrà finalmente Sam Bankman Fried dinanzi ad un giudice, nel tribunale di Manhattan, per essere processato nel caso FTX. 

Senza alcun dubbio, il crollo della piattaforma di scambio FTX è stato uno degli eventi più significativi della fine del 2022 nel mondo delle crypto, ed oggi, 3 gennaio, comincia il processo che potrà dare giustizia a tutti i clienti FTX che hanno perso i loro investimenti. 

Le domande senza risposta sono ancora molte, nonostante siano già passati molti giorni da quel 11 novembre, molte questioni sono ancora avvolte nel mistero e questa è la chance giusta per scoprire di più.

A dicembre Sam Bankman Fried ha accettato l’estradizione negli Stati Uniti, dopo essere stato messo in custodia cautelare, ha deciso di pagare una cauzione esorbitante di ben 250 milioni di dollari che gli ha consentito di vivere in libertà vigilata.

Al contrario dei suoi ex dirigenti Gary Wang e Caroline Ellison, che si sono dichiarati colpevoli ed ora stanno collaborando con le autorità, SBF pare che voglia dichiararsi non colpevole e continuare il processo. Ma come sappiamo, il sistema legale degli Stati Uniti, gli consentirà, in qualsiasi momento SBF voglia, di cambiare il suo status da non colpevole a colpevole. 

A pochi giorni dalla prima udienza, Sam Bankman Fried torna a parlare su Twitter

Dopo aver individuato degli strani trasferimenti di fondi dai wallet di Alameda Research, la comunità crypto di Twitter ha subito pensato di accusare il fondatore ed ex CEO di FTX, appena uscito su cauzione. 

Questo evento ha scatenato molto stupore nei confronti degli utenti interessati alla vicenda, tanto che ha visto un sorprendente ritorno per chiarire la questione di Sam Bankman Fried su Twitter. 

A quanto pare, sono stati degli investigatori ad individuare delle transazioni nei wallet di Alameda, che interessavano diverse quantità di token ERC-20, con ETH e USD, i token venivano scambiati tramite scambi decentralizzati come FixedFloat e ChangeNow.

L’ipotesi che dietro tutto ciò, ci fosse lo zampino di Sam Bankman Fried è stata velocemente adottata da chiunque fosse a conoscenza della vicenda, ma l’ex CEO e fondatore di FTX e Alameda Research ha smentito tutto tramite tweet, spiegando anche la sua teoria:

Credo sia probabile che i revisori di FTX abbiano la possibilità di accedere a questi fondi; e si spera che sia quel che sta accadendo. In caso contrario è auspicabile che qualcuno intervenga presto. Se qualcuno lo desidera, io sarei felice di aiutare a consigliare le autorità di regolamentazione in merito alla questione.”

La giustificazione di Bankman Fried sembra più che plausibile, considerando che come già riferito dal nuovo CEO di FTX, John J Ray III, SBF non ha accesso a nessun fondo che riguarda le aziende da lui mandate in rovina. 

SBF ha incontrato gli assistenti della Casa Bianca un mese prima del crollo di FTX

Molti erano già a conoscenza dei legami dell’ex CEO di FTX con la politica, era già alla luce del sole che Sam Bankman Fried sia stato uno dei più grandi finanziatori politici della campagna di Biden. 

Da poco però, sono emerse delle novità che vedono coinvolto il fondatore di FTX, oggi in processo a Manhattan, insieme agli assistenti del Presidente degli Stati Uniti. A quanto sembra infatti, durante i mesi di settembre ed ottobre, SBF ha tenuto almeno quattro incontri con alti funzionari della Casa Bianca, con lo scopo di creare legami politici per influenzare la regolamentazione crittografica prima del collasso del suo impero.  

Fonti certe dicono che Bankman-Fried ha incontrato l’8 settembre Steve Ricchetti, uno dei consiglieri senior del Presidente Joe Biden.

Gli incontri alla Casa Bianca si sono concentrati sulla discussione generale dell’industria crittografica e degli scambi, nonché sulla prevenzione della pandemia relativa alla fondazione, Guarding Against Pandemics, gestita da Gabe Bankman-Fried (Fratello di SBF), ha riferito un funzionario. 

La Casa Bianca ha rifiutato ulteriori commenti riguardo i legami con l’ex CEO di FTX.

Ad oggi, la regolamentazione del mondo delle criptovalute non è ciò che dovrebbe interessare Sam Bankman Fried, ma uno dei problemi principali sarà giustificarsi davanti ai giudici di Manhattan per il collasso della sua azienda e la perdita di milioni e milioni di dollari dei suoi clienti. 

Dopo la collaborazione dei suoi bracci destri, Caroline Ellison e Gary Wang, la situazione per Sam Bankman Fried è sempre più complicata, le accuse di frode e appropriazione indebita si fanno sempre più concrete e molto difficilmente non ci saranno prove a sostenere l’accusa. 

Inoltre, il  giudice federale degli Stati Uniti incaricato di supervisionare il caso relativo a Sam Bankman-Fried, ha rifiutato l’incarico. Il giudice, a quanto pare, è partner dello studio legale Davis Polk & Wardwell LLP, che nel 2021 ha fatto da consulente a FTX. 

Secondo quanto dichiarato dalla moglie del giudice, suo marito non ha avuto alcun coinvolgimento durante le rappresentazioni tra lo studio legale e l’azienda di exchange. Tuttavia, per evitare ogni possibile conflitto o l’apparenza di uno, si ricusa dal supervisionare il caso di Sam Bankman Fried e FTX.

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