Azioni come Facebook, Amazon e Google (Alphabet) sono tra quelle che hanno regalato prestazioni migliori con guadagni esorbitanti nella storia del Nasdaq.
Prestazione fa spesso rima con fama e a tal proposito mai correlazione fu più pertinente visto che CMC Markets ha stilato una ricerca proprio su quali siano stati i titoli Growth più gettonati sul Web.
Summary
Analisi delle performance delle azioni di Google, Facebook e Amazon
La ricerca evidenzia che la regina del web è proprio Google secondo i dati mensili di AHrefs, seconda è la sempreverde Meta anche se con la parola Facebook suo precedente nome e la terza Amazon.
Il Nasdaq intanto fa segnare un +1,67% ieri e anche le azioni di cui abbiamo appena parlato hanno segnato un segno perlopiù verde.
Google: Alphabet Inc Class A (GOOGL)
Il titolo della “query” per eccellenza tocca i 90,64 Euro (+0,81%) oggi e si gode il buon momento di recupero.
Da inizio anno Google (Alphabet) ha recuperato il 10,12% registrando una prestazione degna di nota.
La capitalizzazione di mercato è apicale e tocca i 540 miliardi di dollari.
Gli ultimi tre trimestri dello scorso Google hanno riportato pessime performance frutto anche ma non solo del suo modello di business andato in crisi.
La difficoltà nel reperire le Adw e le pubblicità in generale hanno portato a un pessimo Q3 ma la società è data in recupero dai rumors circa la trimestrale in uscita domani.
Intanto secondo il Most Googled Growth Stock (MGGS) Google risulta essere il titolo più cercato in Europa con un totale di 394.250 ricerche per mese così divise per stato:
Andorra 50
Armenia 2600
Austria 22000
Azerbaijan 7400
Bosnia and Herzegovina 18000
Cipro 14000
Danimarca 28000
Estonia 5100
Finlandia 21000
Francia 86000
Georgia 5800
Germania 149000
Ungheria 23000
Islanda 1300
Irlanda 11000
Facebook (META)
Il social per eccellenza veniva stimato in più di 1000 miliardi di valore a settembre mentre ora complice una congiunzione di problemi e le continue perdite in investimenti e pubblicità tocca i 340 miliardi di dollari di value.
Nell’ottobre scorso la società ha cambiato nome in Meta in linea con i nuovi piani che porteranno il social allo switch nel metaverso.
Gli investimenti stanziati dal CEO Zuckerberg nella divisione Reality Labs, che si occupa di software e sviluppo del VR, non hanno portato ancora i frutti sperati ma per il manager e cofondatore è normale che il passaggio non sia stato agevole.
Gli utili sono passati dai 3,22 dollari del 2021 a 1,64 dollari del 2022 con un calo del 50%.
Le entrate pubblicitarie, fulcro del modello di business dell’era del nome Facebook e derivanti anche dai social Instagram e WhatsApp di proprietà di Meta sono solide ma in forte calo.
Per ovviare a queste perdite la società ha provveduto a licenziare 11.000 persone che corrispondono al 13% della forza lavoro.
Per quanto riguarda le nuove assunzioni sono state stoppare fino a tutto il mese di marzo prossimo.
Gli analisti nonostante le criticità credono che i mega investimenti fatti inizieranno a dare timidi frutti quest’anno per poi esplodere nel 2024.
Per Meta si prevedono entrate nella misura del 4,7% nel 2023 e un Eps in calo a 7,90.
In Borsa l’azione tocca i 135,82 Euro in sostanziale pareggio e da inizio anno può giovarsi di un buon 20% di guadagno.
Nella speciale classifica Most Googled Growth Stock (MGGS) conta 202.200 ricerche su Google piazzandosi seconda.
Il dettaglio dei click divisi per Paese è stato il seguente:
Albania 2200
Armenia 2600
Belarus 2500
Belgio 70000
Bulgaria 14000
Croazia 7400
Repubblica Ceca 9500
Grecia 25000
Italia 69000
Kazakistan n.d.
Amazon (AMZN)
Il titolo quota 94,22 Euro è guadagna il 22% da inizio anno.
Amazon pubblicherà il Q4 dopodomani e le stime degli analisti sono timidamente positive.
Il trend nel lungo periodo è rialzista, il recupero a dire il vero è già partito dalla fine dell’anno.
Anche Amazon ha ricorso alla formula dei licenziamenti (18mila dipendenti).
La società lo scorso anno ha perso Il 44% del valore e purtroppo il taglio del personale è stato necessario.
Andy Jassy, ha scritto in una nota interna al personale:
“In genere aspettiamo a comunicare queste decisioni fino a quando non riusciamo a parlare con le persone che sono direttamente interessate, tuttavia, poiché uno dei nostri compagni di team ha fatto trapelare queste informazioni esternamente, abbiamo deciso che era meglio condividere questa notizia prima in modo da poter ascoltare i dettagli direttamente da me”.