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Crypto news: un creditore di Voyager Digital attacca la società in piena crisi fallimentare

Brutte news ancora per la società crypto, ormai in fallimento, Voyager Digital, che è stata attaccata da una sua creditrice ed ex avvocato. Michelle DiVita, ha intentato una mozione il 1 febbraio 2023, dove accusa Voyager Digital di avere una storia di inesattezze di bilancio e false dichiarazioni pubbliche, che non rispecchiano con trasparenza la procedura fallimentare.

News: il creditore di Voyager ha richiesto un curatore per salvare la società di crypto 

Dopo le accuse lanciate da Michelle DiVita, che inneggiano ad una cattiva gestione del processo di fallimento di Voyager, il creditore ha fatto delle richieste.

La creditrice della società di asset crittografici ritiene che Voyager necessiti al più presto di un curatore o un esaminatore che possano gestire il fallimento. Fino ad ora non è stata richiesta nessuna figura che si posizioni ai vertici e gestisca con più competenza il chapter 11 della società. Ma con la mozione del 1 febbraio Michelle DiVita lo ha fatto. 

Nella mozione sono ben specificati i motivi dell’accusa, secondo la creditrice, ex avvocato dell’azienda, infatti, Voyager avrebbe nascosto la natura delle sue attività di prestito pubblicando rapporti finanziari che hanno materialmente sottostimato le sue posizioni di prestito di oltre 1 miliardo di dollari. 

Più nello specifico, l’ex direttore di Voyager ha evidenziato le principali accuse della mozione del 1 Febbraio. Voyager Digital avrebbe sottostimato un prestito di 609 milioni di dollari dell’hedge fund di criptovalute Three Arrows Capital. Ha inoltre sottovalutato Bitcoin nelle sue relazioni finanziarie del 546% per minimizzare l’entità dei suoi prestiti. 

Secondo voci, anche l’exchange di criptovalute statunitense, Coinbase era a conoscenza delle incoerenze nei bilanci e nei rapporti finanziari di Voyager Digital. Dopo aver scoperto i guai finanziari della società, Coinbase ha ritirato un’offerta di acquisizione dell’azienda. 

Alameda Research tenta di recuperare 446 milioni di dollari da Voyager Digital

La defunta società di SBF, Alameda Research ha tentato di recuperare circa 446 milioni di dollari che aveva trasferito a Voyager Digital prima della sua dichiarazione di fallimento. La causa è stata presentata in tribunale il 30 gennaio dagli avvocati di FTX, che hanno presentato per conto di Alameda la richiesta di risarcimento. 

FTX ha riconosciuto le accuse secondo cui Alameda ha utilizzato i depositi dei clienti FTX per i suoi investimenti rischiosi, ma ha aggiunto che anche Voyager e altre società di prestiti crittografici sono state complici. Nel documento redatto il 30 gennaio, viene infatti citato anche questo passaggio che vede l’accusa di coinvolgimento da parte di società come Voyager:

“Il crollo di Alameda e delle sue affiliate tra le accuse secondo cui Alameda stava segretamente prendendo in prestito miliardi di attività di scambio FTX è ampiamente noto.
In gran parte perso nell’attenzione (giustificata) prestata alla presunta cattiva condotta di Alameda e della sua ex leadership ora incriminata è stato il ruolo svolto da Voyager e da altri “finanziatori” di criptovaluta che hanno finanziato Alameda e alimentato quella presunta cattiva condotta, consapevolmente o incautamente. Ha sollecitato investitori al dettaglio e investito i loro soldi con poca o nessuna due diligence in fondi di investimento di criptovaluta come Alameda e Three Arrows Capital. A tal fine, Voyager ha prestato ad Alameda centinaia di milioni di dollari di criptovaluta nel 2021 e nel 2022″.

FTX e il tentativo di acquisire Voyager Digital

A settembre, lo scambio di criptovaluta FTX US si è assicurato l’offerta vincente per le attività della società di brokeraggio crittografico Voyager Digital con un’offerta di circa $ 1,4 miliardi. L’offerta era costituita dal valore equo di mercato delle partecipazioni crittografiche di Voyager, in una data da determinare nel futuro.

Secondo Voyager, ai prezzi di mercato di allora, il valore equo delle sue partecipazioni è di $ 1,3 miliardi e l’accordo includeva un corrispettivo aggiuntivo stimato in circa $ 111 milioni. 

Come sappiamo, però, qualche mese dopo, il fallimento di FTX ha fatto saltare anche questo tentativo di acquisizione.

Ed ora la società gemella di FTX, Alameda Research ha provato il tutto per tutto con Voyager Digital, tramite il tentativo di recuperare denaro. 

Voyager afferma che i suoi creditori hanno “danni sostanziali” a causa di Alameda che ha fatto un’offerta per i beni di Voyager che non ha potuto onorare, costando loro oltre $ 100 milioni.

Amelia Tomasicchio
Amelia Tomasicchiohttps://cryptonomist.ch
Esperta di digital marketing, Amelia inizia a lavorare nel settore fintech nel 2014 dopo aver scritto la sua tesi di laurea sulla tecnologia Bitcoin. Precedentemente è stata un'autrice di diversi magazine crypto all'estero e CMO di Eidoo. Oggi è co-founder e direttrice di Cryptonomist, oltre che Italian PR manager per l'exchange Bitget. E' stata nominata una delle 30 under 30 secondo Forbes. Oggi Amelia è anche insegnante di marketing presso Digital Coach e ha pubblicato un libro "NFT: la guida completa'" edito Mondadori. Inoltre è co-founder del progetto NFT chiamati The NFT Magazine, oltre ad aiutare artisti e aziende ad entrare nel settore. Come advisor, Amelia è anche coinvolta in progetti sul metaverso come The Nemesis e OVER.
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