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Le azioni di Credit Suisse tra tonfi e risalite

Credit Suisse crolla in Borsa e le sue azioni piombano nel baratro, ma oggi recupera tutto il gap trainando il comparto bancario.

Come era prevedibile la crisi del comparto bancario americano ha delle ricadute anche in Europa ed è così che ieri le azioni di Credit Suisse hanno perso il 24%, valore che oggi è stato completamente recuperato.

Credit Suisse in difficoltà da tempo 

Come evidenziato in un recente articolo, la crisi della banca elvetica parte da lontano. 

La crisi del comparto bancario americano con il fallimento di 4 banche solo questa settimana è il repentino intervento di Fed e Governo a mettere una pezza si sta allargando. 

Il contagio tocca come era inevitabile la vicina Europa che con gli States ha rapporti solidi e datati e ovviamente tocca Credit Suisse. 

La crisi della banca Svizzera, però, ha ragioni esogene alla situazione attuale che contribuisce solo ad acuire le perdite in Borsa. 

Il Credit Default Swap è lo strumento principe che ci dà il polso della solvibilità o meno di una banca e alla fine di settembre, dava in forte crisi colossi europei come Deutsche Bank, Barclays, Intesa Sanpaolo e la “nostra” Credit Suisse.

Il problema della solvibilità ha tenuto banco lo scorso anno in casa Credit Suisse. 

Le assicurazioni lo scorso anno hanno quintuplicato i prezzi relativi al rischio default per la banca d’oltralpe. 

Da quanto venuto fuori in un articolo dello scorso anno del Financial Times, i dirigenti elvetici passano parte della loro giornata a rassicurare gli investitori dal rischio di fallimento. 

La banca infatti necessiterebbe di una ristrutturazione societaria e di nuova liquidità che possa sventare il peggio. 

Crisi e alta volatilità per il comparto bancario

Credit Suisse (-24% ieri), assicura solvibilità e liquidità grazie agli interventi della Banca nazionale svizzera e l’idea del riassetto aziendale che prende forma.

Le notizie di cui sopra sono sufficienti a tranquillizzare mercato ed investitori che si godono il portentoso recupero in borsa di pari entità rispetto alla debacle di ieri (24%).

Il titolo grazie all’intervento del governo svizzero è della banca centrale recupera e torna sopra i 2 franchi. 

La banca si fa market maker e trascina gli altri istituti di credito Ubs (+4,5%), Santander (+3,6%), Deutsche Bank (+2,9%), Barclays (+3,5%) e Unicredit (+3%).

L’indice Stoxx600 cresce del 2,6% ma tutte le banche si giovano della giornata positiva di Credit Suisse con recuperi che oscillano dal 2% al 4%. 

Anke Reingen di Rbc Capital e la società Baader Halvea sono concordi che la fiducia sia la chiave per il salvataggio della banca e delle azioni della società in borsa. 

Per Equita Sim, la Banca Nazionale Svizzera con il mega versamento di liquidità volto a tamponare i mal di pancia del mercato e a mettere in sicurezza l’istituto hanno sorbito il loro effetto ed è: 

“consistente se rapportato al livello di liquidita’ dichiarato dalla banca al 14 marzo (LCR = 150%) e all’ammontare complessivo dei depositi (233 miliardi di franchi svizzeri) ed e’ ragionevolmente finalizzata a garantire i clienti sulla capacita’ dell’istituto di onorare i propri impegni, evitando una crisi di liquidita’ che potrebbe manifestarsi in caso di deflussi dei depositi”. 

Inoltre, continua Equita Sim:

“Riteniamo che l’iniezione di liquidita’ possa essere una misura di supporto nel breve termine, ma difficilmente possa essere sufficiente a garantire una soluzione ai problemi della banca (fiducia del mercato sulla strategia/brand, ristrutturazione complessa) su cui sono necessarie misure piu’ incisive”. “La linea di liquidita’ fornita da SNB dovrebbe rassicurare gli investitori sulla solvibilita’ di Credit Suisse che al 14 marzo aveva ulteriormente rafforzato il Liquidity coverage ratio (LCR) dal 144% di fine 2022 al 150% – osservano da Intermonte – Riteniamo che la situazione rimanga complessa: la Bce ha chiesto alle banche europee l’esposizione verso Credit Suisse, riteniamo che Ubs potrebbe intervenire in una operazione di salvataggio”.

George Michael Belardinelli
George Michael Belardinelli
Ex Corporate manager presso Carifac Spa e successivamente Veneto Banca Scpa, blogger e Rhumière, negli anni si appassiona alla filosofia e alle opportunità che l'innovazione e i mezzi di comunicazione ci mettono a disposizione, in fissa con il metaverso e la realtà aumentata
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