HomeCriptovaluteLook Lateral annuncia la prima vendita di un'opera d’arte tokenizzata su blockchain:...

Look Lateral annuncia la prima vendita di un’opera d’arte tokenizzata su blockchain: si apre il dibattito sui security token

La sussidiaria svizzera LL DEXX di Look Lateral, società americana specializzata in fintech, asset alternativi ed innovazione tecnologica, ha annunciato la vendita di un’opera d’arte tokenizzata su blockchain. L’opera in questione è stata frazionata in centomila token digitali e la vendita è andata sold out in poco più di una settimana.

Da qui si apre un dibattito sul futuro del frazionamento di asset digitali e sulla tokenizzazione di asset reali. Come si distinguono questi prodotti dai security token?
Lo vediamo insieme in questo articolo.

Look Lateral lancia la prima opera tokenizzata tramite tecnologia blockchain

L’operazione si è svolta prendendo come riferimento una tela di piccole dimensioni realizzata dal maestro Alighiero Boetti tra il 1973 e 1974, intitolata “Ordine e Disordine”. L’opera è stata venduta dal collezionista e gallerista fiorentino Michele Casamonti attraverso un modus operandi davvero insolito. Sono stati creati cento mila token digitali che rappresentano una frazione della proprietà dell’opera. Successivamente, sono stati messi in vendita tramite la piattaforma dexx.finance, un exchange basato su blockchain incaricato di gestire lo scambio dei token.

La vendita di tutti i token ha generato un profitto di 135 mila euro per il gallerista fiorentino. Si tratta di un punto di svolta per il mercato della tokenizzazione degli asset.  Il piano di Look Lateral è quello di proseguire su questa direttiva. Nello specifico, cercando di raccogliere l’enorme massa monetaria che si sta piano piano spostando dal mondo reale a quello degli asset tokenizzabili.

Pensate che uno  studio del Boston Consulting Group ha stimato che entro il 2030 il mercato degli asset che verranno tokenizzati su blockchain rappresenterà circa il 10% del PIL globale. Dunque,un incremento di oltre 26 volte i valori attuali.

La scelta di Look lateral di partire questo interessante progetto in Svizzera è motivato dal fatto che lì si può fare affidamento su chiare regolamentazioni riguardo blockchain e security token. A tal proposito, la società mira ad includere in futuro  asset che , a differenza di quello attuale, abbiano anche natura finanziaria.  Questo significa quote di fondi di investimento, azioni, bond e altri asset finanziari. 

Sarà interessante vedere come evolverà la manovra di Look Lateral vista l’incertezza delle regolamentazioni US su tali prodotti. In più, gli organismi di vigilanza dei mercati finanziari di tutto il mondo attualmente fanno fatica a distinguere token utility e token security.

Token Utility vs Token Security

Quali sono le principali differenze fra tra token utility e token security?
Si tratta di una differenza fondamentale che distingue due classi di token digitali davvero differenti tra loro.

Quando parliamo di
 token utility ci riferiamo a monete digitali che hanno un utilità all’interno di un ecosistema cripto, concedendo l’accesso a servizi o prodotti della società emittente. Non esiste ancora una regolamentazione chiara per quello che riguarda questa categoria di token. Tuttavia, generalmente non vengono presi in considerazione come investimento.

Un esempio di token utility sono tutti i token degli exchange centralizzati, come
Binance Coin (BNB) e  Kucoin token (KCS). Per quanto riguarda invece i token security c’è da fare molta più attenzione. Infatti, questa categoria di asset digitali riguarda principalmente token che concedono diritti di partecipazione al reddito futuro o all’aumento di valore della società che li emette.

Si può dire in un certo senso che rappresentano il valore dell’azienda: più l’azienda sale di valore, più il token cresce di prezzo sul mercato.
In questo caso le regolamentazioni sono molto più rigide e stringenti. Inoltre, l’emissione di tali prodotti richiede tempi molto più lunghi rispetto ai token di utilità vista la necessità di essere approvati da organismi di vigilanza e controllo di carattere finanziario.

Negli Stati Uniti esiste un modo per determinare se una transazione può essere considerata un investimento o un titolo. Questo è “l’Howey Test” un sistema di valutazione creato e introdotto dalla “Supreme Court” degli USA nel 1933. 

Non occorre specificare che questo metro di valutazione
risulta inadeguato per la classificazione “security vs utility”, essendo stato introdotto ben 75 anni prima la creazione del whitepaper di Bitcoin. Ad ogni modo una transazione può essere considerata un investimento (security token) se vi è una aspettativa di generare profitti da tale operazione. Si può riassumere in 3 punti: investimento di denaro, presenza un’impresa comune a cui “consegnare” il denaro e aspettativa di generare profitto.

La SEC considera  security token tutte le criptovalute tranne Bitcoin

Gary Gensler, presidente della commissione per i titoli e gli scambi degli Stati Uniti (SEC), ha dichiarato in un’intervista che secondo lui, tutte le criptovalute esistenti al mondo sono security e vanno inquadrate normativamente in quanto tali.

Gensler crede che ogni transazione effettuata in criptovaluta, ad eccezione di quelle fatte in Bitcoin, ricada sotto la giurisdizione della SEC. Secondo lui dietro ogni criptovaluta vi è la presenza di un gruppo di persone che tentano di promuovere i loro token promettendo rendimento di tipo finanziario.

Come invece noto anche ai meno esperti del settore, Bitcoin rappresenta un asset a sé, più classificabile come commodity (da qui la nomea di “oro digitale”) visto che non c’è un team a capo del protocollo Bitcoin che promette guadagni agli investitori.


Dietro Bitcoin infatti non c’è proprio nessuno, se non la figura misteriosa di “
Satoshi Nakamoto” e gli attori che in maniera decentrata gestiscono i full node di bitcoin e le attività di estrazione di blocchi. Anche Ethereum è considerato dal capo della SEC come un token security. Nato nel 2014 da una  “Initial Coin Offering” (ICO), ovvero una raccolta fondi in cui gli investitori effettivamente si aspettavano che il loro investimento sarebbe cresciuto di valore.

A tal proposito è curioso ricordare che durante la sua ICO, Ethereum è stato venduto inizialmente alla cifra di 0.311 dollari per token. Considerando che il prezzo attuale è di 1874 dollari circa, si tratta di un ritorno dell’investimento pari a 6.041 volte quello iniziale.

Alessandro Adami
Alessandro Adami
Laureato in "Informazione, Media e Pubblicità", da oltre 4 anni interessato al settore delle criptovalute e delle blockchain. Co-Fondatore di Tokenparty, community attiva nella diffusione di crypto-entuasiasmo. Co-fondatore di Legal Hackers Civitanova marche. Consulente nel settore delle tecnologie dell'informatica. Ethereum Fan Boy e sostenitore degli oracoli di Chainlink, crede fermamente che in futuro gli smart contract saranno centrali all'interno dello sviluppo della società.
RELATED ARTICLES

MOST POPULARS

GoldBrick