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L’impatto delle normative crypto dell’UE: sarà necessario MiCA 2.0?

Con l’imminente entrata in vigore delle nuove normative crypto dell’Unione Europea, sorge spontanea una domanda: sarà necessario, o già lo è, introdurre MiCA 2.0? 

Non a caso, gli esperti politici stanno intervenendo sulle richieste di una nuova versione della legislazione sui mercati delle criptovalute dell’UE. 

Vediamo di seguito tutti i dettagli. 

MiCA 2.0 per un migliore regolamentazione crypto 

I nuovi regolamenti rivoluzionari sulle criptovalute dell’Unione Europea sono previsti per entrare in vigore giovedì, segnando la conclusione di due anni e mezzo di lavoro legislativo. 

Tuttavia, come anticipato, i responsabili delle politiche finanziarie stanno già sollecitando l’adozione di una seconda versione di questa legge.

Markets in Crypto Assets (MiCA) è stato pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’UE il 9 giugno e dovrebbe entrare in vigore il 29 giugno. Ciò impone alle aziende di adeguarsi alle sue disposizioni entro quella data. 

Alcuni regolamenti riguardanti le stablecoin entreranno in vigore entro un anno, mentre il resto sarà attuato entro la fine del 2024. 

Tuttavia, nonostante le aziende stiano cercando di adeguarsi al nuovo regime, il governatore della Banca di Francia, François Villeroy de Galhau, ha dichiarato la scorsa settimana, durante un evento a Parigi, che i legislatori devono ora sviluppare “MiCA 2.0” per una migliore regolamentazione del settore crypto. 

Questi commenti risuonano con le richieste ripetute della presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde, che ha sostenuto l’importanza di un MiCA 2.0 per affrontare le lacune attuali come la finanza decentralizzata (DeFi), il prestito e lo staking.

Ad ogni modo, secondo alcune fonti, la Commissione Europea non ha ancora avviato i lavori per una seconda versione di MiCA. 

Tuttavia, dopo 18 mesi, la Commissione sarà tenuta a presentare relazioni riguardanti alcune delle attuali lacune nella legislazione. 

Queste relazioni potrebbero affrontare argomenti come DeFi, prestiti, staking e potrebbero anche includere i token non fungibili (NFT), che non erano contemplati nella prima versione di MiCA.

MiCA 1.0 è una legislazione completa?

Vediamo che l’inizio di eventuali lavori su una nuova versione sarebbe subordinato all’emergere di problemi significativi dai suddetti rapporti. Tuttavia, attualmente l’attenzione a Bruxelles è principalmente rivolta all’attuazione di MiCA 1.

Laura Chaput, responsabile della conformità normativa presso il market maker Keyrock, ha commentato in merito affermando quanto segue: 

“MiCA 1 è, secondo me, una legislazione completa. Sarebbe prudente per i legislatori valutarne attentamente l’attuazione, pesando i suoi benefici rispetto ai potenziali svantaggi, prima di considerare ulteriori regolamentazioni. È importante concedere all’industria il tempo necessario per adattarsi al nuovo quadro normativo e valutarne l’efficacia.”

Tuttavia, Anne-Sophie Cissey, responsabile legale e conformità di Flowdesk, ha sottolineato che la regolamentazione delle criptovalute era “in ritardo”, e con l’ingresso delle società finanziarie tradizionali nella blockchain, vi era un’urgente necessità di maggiore chiarezza: 

“Con più opportunità derivano maggiori responsabilità, e abbiamo bisogno di regole e supervisione chiare.” 

Notiamo inoltre che, nonostante l’industria abbia accolto ampiamente la regolamentazione, Laura Chaput di Keyrock ha evidenziato il rischio di avere troppe ‘cose’ positive, soprattutto considerando che le autorità di regolamentazione stanno cercando di affrontare molteplici aspetti legati alla nuova tecnologia: 

“Date le numerose iniziative normative dell’Unione Europea, tra cui MiCA, il nuovo regolamento AML (Anti Money Laundering – Antiriciclaggio), la Travel Rule, il Data Act e l’AI Act, è fondamentale trovare un equilibrio tra l’introduzione di nuove normative e la possibilità per l’industria di adattarsi e innovare.” 

Cosa potrebbe essere incluso in MiCa 2.0: staking, NFT e altro ancora 

Nonostante l’effettiva attuazione di una seconda versione di MiCA possa essere ancora lontana, ciò non ha fermato le discussioni nell’industria su ciò che dovrebbe essere incluso nel caso in cui la legislazione venga aggiornata.

Cissey in merito ha dichiarato: 

“MiCA ha gettato le basi per la regolamentazione della finanza basata su blockchain. Ma ha smesso di guardare in domini specializzati di usi DeFi come lo staking o il prestito on-chain. Manca anche la classificazione dei token, inclusi gli NFT, nonché i token LP, di utilità e di governance e la loro relazione con gli strumenti finanziari. Questa è una questione vitale e potenzialmente molto controversa.” 

Poiché i clienti stanno già utilizzando molte delle innovazioni non coperte da MiCA, è stato sottolineato che “meritano chiarezza e protezione” al fine di eliminare gli attori illeciti che operano in tali settori.

Jon Helgi, ex banchiere centrale e co-fondatore dell’emittente di token digitali in euro Monerium, ha sostenuto che una seconda versione di MiCA dovrebbe concentrarsi esclusivamente sulle innovazioni legate alle criptovalute, come DeFi e organizzazioni autonome decentralizzate (DAO), invece di riguardare i prodotti regolamentati esistenti. 

In particolare, ha affermato che i token di moneta elettronica dovrebbero continuare ad essere disciplinati dalle normative attuali in materia di moneta elettronica: 

“Tuttavia, se MiCA 2 decide di includere gli EMT come parte del quadro, dovrebbe rivedere le disposizioni per consentire agli emittenti non bancari l’accesso alle strutture di deposito della banca centrale. Ciò offrirebbe pari opportunità sia alle banche che ai fornitori di servizi di pagamento non bancari per beneficiare dei vantaggi della tecnologia blockchain senza restrizioni inutili.” 

Alessia Pannone
Alessia Pannone
Laureata in scienze della comunicazione e attualmente studentessa del corso di laurea magistrale in editoria e scrittura. Scrittrice di articoli in ottica SEO, con cura per l’indicizzazione nei motori di ricerca, in totale o parziale autonomia.
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