HomeBlockchainRegolamentazioneStablecoin: approvata la nuova regolamentazione crypto in UK

Stablecoin: approvata la nuova regolamentazione crypto in UK

Ieri il re Carlo III ha firmato il disegno di legge del Regno Unito che conferisce alle autorità di regolamentazione il potere di supervisionare stablecoin e crypto. 

Il disegno di legge era già stato approvato dal Parlamento, quindi con la firma del re è diventato a tutti gli effetti una legge dello Stato. 

Regolamentazione: la nuova legge su crypto e stablecoin

Il comunicato ufficiale del governo britannico afferma che il progetto di legge sui servizi finanziari e sui mercati darà una “spinta a razzo” all’economia del Regno Unito, perchè consentirà la creazione di un settore dei servizi finanziari aperto, sostenibile e tecnologicamente avanzato.

La nuova legge è stata chiamata Financial Services and Markets Act 2023, ed è un passaggio fondamentale per realizzare la visione del governo britannico di far crescere l’economia, rafforzando la competitività del Regno Unito come centro finanziario globale.

D’altronde l’attuale Primo Ministro Rishi Sunak è un sostenitore delle criptovalute, e già nel 2022, quando non era ancora Primo Ministro, disse che volevano regolamentare le stablecoin. 

L’idea è quella di far diventare Londra un hub crypto globale. 

Il Financial Services and Markets Act 2023 non è concentrato su criptovalute e stablecoin, ma comprende anche una parte a loro dedicata. 

In particolare abroga vecchie leggi che lo UK fu costretto a recepire dalla UE, prima della Brexit, con l’obiettivo di sbloccare miliardi di investimenti per innovare e far crescere l’economia. 

Stando alle dichiarazioni del governo, le nuove norme mettono il Regno Unito sulla buona strada per diventare uno degli hub di servizi finanziari più dinamici e competitivi al mondo. 

L’impatto sulle stablecoin

Dopo l’entrata in vigore del MiCAr europeo, ora anche il Regno Unito di Gran Bretagna ha un quadro normativo sulle stablecoin e le criptovalute. 

Tuttavia il Financial Services and Markets Act 2023 per ora si limita ad assegnare alle autorità governative il compito di regolamentare il settore crypto, tanto che ora spetterà al Tesoro, alla FCA (Financial Conduct Authority), alla Bank of England ed al Payment Systems Regulator introdurre ed applicare norme concrete per regolamentare il settore.

Invece nell’Unione Europea di fatto è già stato deciso quasi tutto, ed ora sarà solamente necessario attendere che i vari Stati recepiscano le nuove regole integrandole nei loro codici normativi. 

Tutto ciò avverrà presumibilmente nel 2024, quindi per ora non è ancora cambiato nulla dal punto di vista normativo. Ma sia nella UE che nello UK l’anno prossimo la situazione normativa finalmente dovrebbe chiarirsi una volta per tutte, rendendo certe le regole che gli operatori crypto saranno costretti ad applicare. 

Pertanto allo stato attuale non è ancora possibile sapere quale sarà il vero impatto delle nuove regole dello UK su stablecoin e criptovalute. Anzi, dato che tutto è lasciato alle autorità governative, in questo momento non è nemmeno possibile immaginare con certezza cosa avverrà. 

Invece nella UE il quadro è già più chiaro, e non è da escludere che le decisioni concrete che verranno prese nel Regno Unito seguano piuttosto da vicino quelle già prese dall’Unione Europea. 

In particolare la Law Commission ha già dichiarato che nello UK gli asset crypto potrebbero essere accolti come una nuova categoria di proprietà personale che includerà tutti gli asset digitali, perchè questi stessi asset digitali, come criptovalute e NFT, non rientrano nelle tradizionali categorie di proprietà personale già esistenti.

L’ipotesi che circola è quella della creazione da parte del governo di uno specifico gruppo di esperti che fornirà consigli su questioni legali che coinvolgono gli asset digitali.

L’approccio britannico

L’approccio britannico alla regolamentazione crypto sembra essere differente da quello di altri Paesi, soprattutto rispetto a USA e UE. 

Ad esempio in Svizzera, ovvero quello che ad oggi sembra essere il principale hub crypto europeo, la regolamentazione è specifica e c’è ormai da diversi anni. 

A Dubai invece sembra più permissiva. 

Nell’Unione Europea non sembra molto permissiva, ed entrerà in vigore a tutti gli effetti solo l’anno prossimo. 

Invece negli USA semplicemente non c’è ancora. 

Lo UK ha scelto un approccio più morbido e dinamico, molto diverso sia da quello della UE che da quello della Svizzera. Dato che gli USA hanno scelto, per ora, di non seguire l’approccio rigido dell’Unione Europea, è possibile immaginare che possano prendere spunto dall’approccio originale dello UK e demandare alle agenzie governative il compito di emettere i regolamenti concreti. 

La decisione del Regno Unito sembra voler concedere maggiori aperture agli operatori crypto, proprio nell’ottica di attirarli per diventare un hub crypto. Da questo punto di vista sembra più vicina a quella di Dubai che non a quella di Svizzera e UE. 

Resta da vedere alla fine quale approccio pagherà di più, non solo in termini economici ma anche e soprattutto giuridici e sociali. 

Perchè se un approccio più comprensivo di sicuro aiuta il settore crypto a crescere, potrebbe però anche causare problemi di carattere sociale nel caso in cui favorisse ad esempio un atteggiamento troppo spregiudicato degli stessi operatori crypto. 

Negli USA ad esempio hanno sperimentato cosa significa non regolamentare gli exchange crypto con il caso FTX, che ha causato non pochi danni nel settore crypto, soprattutto agli investitori. 

A quanto pare invece in Svizzera di problemi simili non ce ne sono stati, tanto che ormai da anni è e rimane il principale hub crypto europeo. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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