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JPMorgan: “anche qualora approvato, l’ETF Spot Bitcoin non rappresenterà un punto di svolta”

Secondo un recente rapporto di JPMorgan, l’approvazione dell’ETF Spot Bitcoin da parte della SEC, qualora ci fosse, non rappresenterà probabilmente una svolta significativa per i mercati delle criptovalute. 

Nello specifico, il rapporto sottolinea che tali ETF sono già presenti da tempo in Canada e in Europa, ma non hanno suscitato un grande interesse tra gli investitori. Vediamo di seguito tutti i dettagli. 

JPMorgan in merito all’approvazione o meno dell’ETF Bitcoin 

Come anticipato sopra, JPMorgan ha dichiarato in un recente rapporto di ricerca che l’approvazione da parte della Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti di uno spot Bitcoin exchange-traded fund (ETF) non rappresenterà un punto di svolta significativo per i mercati delle criptovalute, e ciò è dovuto a diversi motivi.

Ricordiamo che, nonostante la SEC abbia ricevuto numerose richieste, essa deve ancora approvare un ETF di questo tipo. Tuttavia, c’è ora maggiore ottimismo riguardo alla possibilità che l’autorità regolamentare ne approvi uno. 

Questo perchè si presume che alcune delle preoccupazioni precedenti siano state affrontate nei recenti documenti, secondo quanto affermato da JPMorgan. Inoltre, alcuni analisti guidati da Nikolaos Panigirtzoglou hanno dichiarato quanto segue: 

“Gli ETF spot Bitcoin esistono già da tempo al di fuori degli Stati Uniti, in Canada e in Europa, ma non sono riusciti ad attrarre un grande interesse da parte degli investitori.” 

Come sappiamo, il mese scorso, una divisione di BlackRock ha depositato documenti per la creazione di un ETF spot Bitcoin, spingendo anche altri gestori patrimoniali come Invesco e Wisdomtree a presentare domande o rinnovare le richieste.

ETF spot oppure ETF basati sui futures?

Nel rapporto, inoltre, si legge quanto segue: 

“I fondi Bitcoin in generale, compresi quelli basati su future e garantiti fisicamente, hanno attirato scarso interesse da parte degli investitori dal secondo trimestre del 2021, non beneficiando neanche dei deflussi di investimenti dagli ETF sull’oro nell’ultimo anno o poco più.” 

La nota afferma anche che gli ETF Bitcoin con supporto fisico offrono alcuni vantaggi rispetto ai fondi basati sui futures, sebbene siano piuttosto marginali.
Infatti, gli ETF spot forniscono un metodo più diretto e sicuro per ottenere esposizione al Bitcoin, eliminando alcune delle complessità legate alla custodia diretta e al trasferimento di BTC, nonché il rischio di base associato ai prodotti basati sui futures.

Il rapporto ha aggiunto che gli ETF spot hanno maggiori possibilità rispetto agli ETF basati sui futures di riflettere la domanda e l’offerta in tempo reale. 

Dunque, l’approvazione degli ETF spot negli Stati Uniti potrebbe portare a un aumento della liquidità e a migliorare la trasparenza dei prezzi nei mercati spot del Bitcoin.

In altre parole, secondo la banca, l’introduzione degli ETF Bitcoin spot potrebbe comportare una migrazione dell’attività di trading e della liquidità lontano dai mercati dei futures Bitcoin statunitensi, nella misura in cui gli ETF Bitcoin spot sostituiscono gli ETF Bitcoin basati sui future.

L’opinione della società Bernstein in merito alle possibili future azioni della SEC 

Secondo un rapporto di ricerca pubblicato lunedì dalla società di intermediazione Bernstein, la Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti ha una posizione difficile da mantenere sugli exchange-traded fund (ETF) spot Bitcoin (BTC). 

Nello specifico, sembra che le probabilità di approvazione siano piuttosto alte. Bernstein osserva che la SEC ha già permesso ETF Bitcoin basati su futures e di recente ha approvato ETF futures basati su leva, sulla condizione che i prezzi dei futures provengano da una borsa regolamentata come il CME.

Secondo gli analisti guidati da Gautam Chhugani, la SEC ritiene che un ETF Bitcoin spot non sarebbe affidabile perché gli exchange spot, come ad esempio Coinbase, non sono soggetti alla sua regolamentazione, e di conseguenza i prezzi spot non sono affidabili e possono essere soggetti a manipolazione.

Il rapporto ha anche menzionato l’offerta di Grayscale di convertire il suo Grayscale Bitcoin Trust (GBTC) in un exchange-traded fund (ETF), una questione attualmente pendente davanti a una corte d’appello.

Gli analisti hanno scritto che la corte non sembrava convinta che il prezzo dei futures non derivasse dal prezzo spot, il che rende difficile per i tribunali accettare l’approvazione di un ETF basato sui futures e negare quello basato sugli spot.

Inoltre, secondo il rapporto, l’industria ha suggerito l’implementazione di un accordo di sorveglianza tra l’operatore di una borsa spot e una borsa regolamentata come il Nasdaq.

La mancanza di un ETF spot Bitcoin ha portato alla proliferazione di prodotti da banco come il Grayscale Bitcoin Trust (GBTC), che sono più costosi, meno liquidi e meno efficienti, ha affermato il broker. 

Ricordiamo che Grayscale è una società controllata da Digital Currency Group (DCG), la società madre di CoinDesk.

Infine, il rapporto afferma che la SEC preferirebbe introdurre un ETF Bitcoin regolamentato guidato da partecipanti più tradizionali di Wall Street e con la sorveglianza degli exchange regolamentati esistenti, piuttosto che affrontare un prodotto OTC come Grayscale che copre il divario istituzionale.

Alessia Pannone
Alessia Pannone
Laureata in scienze della comunicazione e attualmente studentessa del corso di laurea magistrale in editoria e scrittura. Scrittrice di articoli in ottica SEO, con cura per l’indicizzazione nei motori di ricerca, in totale o parziale autonomia.
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