Il Relative Strength Index – RSI – (o l’indice di forza relativa) è uno degli indicatori più osservati dai crypto-trader.
Ma che cos’è e come funziona?
Ecco una breve guida.
Summary
Il crypto Relative Strength Index – RSI: mercato ipervenduto e ipercomprato?
Nel settore crypto, esistono diversi strumenti utilizzati per supportare le scelte dei trader. Uno tra i più popolari è il Relative Strength Index o RSI, che misura il ritmo e la direzione dei recenti movimenti di prezzo di una criptovaluta, indicandone la “forza di trading”.
In pratica, l’RSI viene utilizzato per individuare il tempo delle operazioni di trading così da cogliere le opportunità di swing trading.
I trader, di solito, leggono questo indice percentuale, che va da 0 a 100, per comprendere se una determinata crypto è in uno stato di “ipervenduta” (oversold), e quindi destinata a salire di prezzo, o “ipercomprata” (overbought), e quindi destinata a una correzione al ribasso.
A tal proposito, J. Welles Wilder ha introdotto la metrica che mostra che esistono due livelli di RSI, che descrivono se il mercato di quella crypto è in ipervenduto o ipercomprato:
- Se l’RSI è inferiore a 30, si è in un mercato di ipervenduto, pertanto il prezzo della crypto salirà nel breve termine;
- Se l’RSI è superiore a 70, si è in un mercato di ipercomprato, pertanto il prezzo della crypto è destinato a scendere nel breve termine.
Oltre queste considerazioni chiave, esistono poi le situazioni “particolari” che possono colorare le strategie dei trader che utilizzano il crypto Relative Strength Index.
Per fare un esempio pratico, se la crypto cavalca un bull market, allora il trader potrebbe considerare la condizione di mercato ipervenduto anche con un RSI che arriva fino a 40. Al contrario, se si trovasse in bear market, la condizione di ipervenduto potrebbe già essere considerata con un RSI fino al 10%.
Il Relative Strength Index – RSI nel crypto-trading
Prima di comprendere le opportunità di crypto-trading che sorgono grazie all’utilizzo dell’RSI, è giusto capirne la struttura e cioè la sua formula.
RSI = 100 – [100 / (1 + (guadagno medio di n giorni di chiusura del mercato al rialzo / perdita media di n giorni di chiusura al ribasso)]
Questa formula lascia intendere che per conoscere il Relative Strength Index, bisogna considerare i guadagni e le perdite medie dei prezzi di una crypto, in un determinato periodo di tempo.
Detto questo, in base all’RSI di una particolare crypto, i trader possono decidere di fare determinate scelte.
Tra le tante, c’è la possibilità di uscire da una posizione quando l’RSI supera il 70, o di entrare comprando al ribasso quando l’RSI è inferiore a 30.
Un’altra strategia che utilizza l’RSI, può essere lo “swing trading”, e cioè quando il trader decide di operare nel breve termine tra rialzi e ribassi dei prezzi.
Il record di RSI ipervenduto su Bitcoin ad agosto 2023
A metà agosto, il grafico di Bitcoin su time frame giornaliero ha registrato il valore più basso di RSI da novembre 2022, e cioè dal periodo collegato al collasso del crypto-exchange FTX.
Nello specifico, l’RSI di Bitcoin di qualche settimana fa aveva segnato 24,22, lasciando intendere che il bear market di BTC possa aver esaurito la sua forza.
Come anticipato, un RSI inferiore a 30 dovrebbe portare ad un aumento di prezzo nel breve termine.
E infatti, durante il crollo di FTX a novembre 2022, il Relative Strength Index di Bitcoin era di 24,70 e infatti BTC aveva raggiunto il suo minimo a 15.670$. Da quel momento in poi, fino a metà aprile, il prezzo di BTC è andato in bull run fino a toccare i 30.000$, un pump di +95%.
Tornando ad oggi, da metà agosto ad oggi, BTC non è sceso oltre il minimo di 25.700$ toccato quando l’RSI era al suo minimo, ma ha registrato un pump che lo ha riportato a quota 28.000$.
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