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Crypto: Indicatore RSI sul grafico giornaliero di Bitcoin il valore più basso dal collasso di FTX

Ieri il grafico di Bitcoin su time frame giornaliero ha registrato il valore più basso dell’indicatore “Relative Strenght Index” (RSI) da novembre 2022, periodo relativo al collasso dell’exchange crypto FTX.

Solitamente quando l’RSI segna valori ipervenduti come questo, le probabilità di un rialzo dell’asset salgono, quantomeno per una ripresa momentanea.

Bitcoin è definitivamente pronto per la prossima bull run?

Lo vediamo in questo articolo.

RSI ipervenduto su Bitcoin: è record dal crollo dell’exchange crypto FTX

Ieri Bitcoin ha rotto la sua situazione di lateralità latente che durava da diverse settimane scendendo del  -7% e portando l’indicatore “Relative Strength Index” (RSI)  a segnare un valore di 24,22 che non si osservava dal crollo di FTX di Novembre 2022.

Si tratta di una condizione che in gergo viene definita con il termine di “oversold”, ed indica un periodo del mercato in cui un asset si trova in una fase di debolezza.

L’indicatore RSI, il cui valore oscilla tra l’intervallo 0-100, è stato inventato dall’ ingegnere americano J.Welles Wilder negli anni 70 ed è diventato subito uno degli strumenti più amati dai traders di borsa per prevedere il movimento futuro dei titoli finanziari.

Su Bitcoin risulta essere molto utile per comprendere se i bull o i bear hanno esaurito o meno la propria forza.

In linea teorica quando l’RSI supera il valore di 70, significa che i rialzi potrebbero presto terminare, mentre quando rompe la soglia dei 30 significa in modo opposto che i ribassi non hanno più la forza adeguata per continuare.

Ovviamente ci sono delle eccezioni e capita di vedere condizioni in cui l’indicatore rimane in condizione di oversold o overbought per settimane.

Di norma però quando ci troviamo in situazioni come quella attuale in cui Bitcoin segna un valore RSI molto basso, possiamo intuire che i prezzi probabilmente torneranno a salire.

Durante il crollo dell’exchange FTX a novembre 20202, questo strumento di analisi ha toccato il valore di 24,70 con il valore della crypto  che ha raggiunto il suo minimo locale a 15.670 dollari.

Da quel momento in poi fino a metà aprile 2023, i prezzi di Bitcoin sono aumentati come previsto di circa il 95% arrivando  a quota 30.000 dollari.

Molto interessante notare anche come nei due mesi successivi al raggiungimento del valore di ipervenduto nell’RSI, la criptovaluta sia cresciuta del 50% toccando i 23.800 dollari a fine gennaio 2023.

Molti traders si aspettano dunque che le stesse percentuali vengano riproposte nei prossimi mesi, rispedendo Bitcoin direttamente in prossimità del suo massimo storico a 69.000 dollari.

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Bull run alle porte?

Sebbene l’indicatore RSI abbia funzionato molto bene per prevedere i movimenti di prezzo di Bitcoin in molte occasioni in passato, come nel caso del crollo di FTX, non possiamo cantare vittoria sin da subito.

Come già accennato, questo indicatore può rimanere in condizioni di ipervenduto o ipercomprato per diversi giorni o addirittura settimane, creando estrema confusione nella mente dei traders di criptovalute.

È capitato per esempio che dal 10 al 31 gennaio 2023 l’RSI è rimasto in un range di valore ipercomprato senza che gli orsi siano riusciti ad avere la meglio spingendo il prezzo a ribasso.

Al contrario, in quel frangente hanno continuato ad aumentare fino al 21 febbraio, in cui è stato raggiunto un ulteriore massimo locale, prima di stornare a 20.000 dollari.

Risulta chiaro che quando ci sono sbilanciamenti di questo genere, i prezzi prima o poi devono correggere la propria traiettoria, ma i tempi e le modalità con cui ciò avviene rimangono ignote.

per un trader esporsi in maniera pesante con posizioni in leverage durante questi rari avvenimenti può portare profitti stellari ma allo stesso tempo può anche causare gravi perdite se il collaterale messo a disposizione non basta a coprire l’errore nella previsione dei movimenti sul grafico.

Alla domanda se ci troviamo nella fase anticipatoria della prossima bull run di bitcoin non possiamo che rispondere in maniera INCERTA.

Possiamo confermare che siamo vicini ad una situazione in cui il valore di Bitcoin tornerà a risplendere come fatto nel 2021 ma non possiamo sapere se ci aspetta ancora qualche settimana/mese di ribassi.

Inoltre, i volumi di mercato sono talmente bassi che movimenti pesanti come quello di ieri potrebbero essere frutto di manipolazioni di qualche whale.

Durante il crollo di FTX, in cui l’RSI di bitcoin sul grafico giornaliero ha toccato valori simili a quelli attuali, i volumi di scambio su Binance erano circa 7,5 volte più grandi.

Prima di poter urlare al “to the moon” sarà necessario aspettare il ritorno dei big della finanza e dei grandi capitali all’interno del mercato delle criptovalute.

Da quel momento in poi, la price action dell’oro digitale potrà essere interpretata con maggiore chiarezza.

Alessandro Adami
Alessandro Adami
Laureato in "Informazione, Media e Pubblicità", da oltre 4 anni interessato al settore delle criptovalute e delle blockchain. Co-Fondatore di Tokenparty, community attiva nella diffusione di crypto-entuasiasmo. Co-fondatore di Legal Hackers Civitanova marche. Consulente nel settore delle tecnologie dell'informatica. Ethereum Fan Boy e sostenitore degli oracoli di Chainlink, crede fermamente che in futuro gli smart contract saranno centrali all'interno dello sviluppo della società.
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