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In arrivo gli ETF su Bitcoin dopo la vittoria di Grayscale

La settimana scorsa Grayscale ha vinto la causa intentata contro la SEC in merito al rifiuto da parte dell’agenzia di approvare gli ETF su Bitcoin spot. 

Questa vittoria potrebbe avere ripercussioni significative sul mercato crypto, non solo sul lungo periodo. 

L’approvazione degli ETF su Bitcoin dopo la vittoria di Grayscale

La prima conseguenza potrebbe essere quella di obbligare di fatto la SEC ad approvare finalmente gli ETF su Bitcoin spot. 

Va ricordato che negli USA la SEC fino ad ora ha approvato solo ETF basati su contratti future sul prezzo di Bitcoin, e non ancora ETF collateralizzati direttamente in BTC (detti ETF su Bitcoin spot). 

Inoltre, in altre parti del mondo, tra cui il vicino Canada, sono già stati approvati anche ETF su Bitcoin spot. 

La sentenza della corte del distretto meridionale di New York che ha dato ragione a Grayscale ha di fatto intimato alla SEC di procedere con l’approvazione, se risultano essere rispettati tutti i requisiti e le leggi in vigore. 

Sono in molti a credere che ora la SEC abbia le spalle al muro, tanto che ad esempio JPMorgan sostiene che l’agenzia probabilmente non avrà altra scelta, se non quella di approvare molte delle richieste in tal senso. 

Infatti la sentenza della corte esclude esplicitamente che le motivazioni finora addotte dalla SEC siano da considerare sufficienti per un diniego, affermando che l’atteggiamento della SEC è stato arbitrario, e quindi implicitamente ingiusto. 

A dire il vero però nulla fa credere che la SEC possa non fare come al solito e prendersi tutto il tempo necessario rinviando il più possibile la decisione, come del resto già fatto venerdì. 

Tuttavia, sempre secondo gli analisti di JPMorgan, questo rinvio probabilmente indica che la SEC procederà con l’approvazione di più richieste contemporaneamente, così da non concedere vantaggi al first mover. 

A questo punto non appena l’agenzia sarà costretta a dover prendere una decisione, ci si attende che possa optare per un’approvazione in massa. 

L’afflusso di capitali: l’arrivo dei Bitcoin ETF dopo la vittoria di Grayscale

Gli ETF su Bitcoin spot hanno una caratteristica che li rende estremamente interessanti per il mercato. 

Infatti essendo collateralizzati direttamente in BTC, richiedono l’immobilizzazione di un quantitativo di BTC di valore pari a quello delle azioni emesse. 

Tali BTC dovranno essere acquistati sul mercato, quindi più azioni venderanno più dovranno acquistare Bitcoin sul mercato da immobilizzare. 

Ciò dovrebbe far ridurre l’offerta sul mercato, e probabilmente far aumentare il prezzo. 

Secondo Anthony Pompliano si può stimare in due miliardi di dollari l’afflusso di capitali sugli ETF su Bitcoin spot, e questo significherebbe una sorta di ritiro dal mercato di ben 77.000 Bitcoin. 

Sebbene non sia possibile calcolare con precisione quale impatto sul prezzo di BTC possano avere tali afflussi, è possibile che in un momento come questo l’impatto possa essere significativo. 

La carenza di offerta

Attualmente infatti ci si trova in un momento molto particolare. 

La quantità di BTC presenti sugli exchange è ai minimi degli ultimi anni, anche perchè dopo i vari fallimenti del 2022 molti holder hanno capito che sarebbe meglio non lasciare Bitcoin sugli exchange. 

Inoltre, sono molto ridotti anche i volumi di scambio, e queste due cose sommate insieme fanno sì che possa bastare anche solo un afflusso di capitali non particolarmente abbondante per sbilanciare di molto, e molto rapidamente, il precario equilibrio tra domanda ed offerta. 

Ovvero un afflusso significativo di capitali potrebbe far aumentare di molto la domanda, in questo momento molto bassa, e quindi la pressione sul prezzo. 

Tuttavia non vi sono certezze sulle tempistiche, anche perchè quei due miliardi a cui fa riferimento Pompliano non arriverebbero tutti insieme non appena gli ETF saranno approvati. 

L’halving di Bitcoin

A tutto ciò va aggiunto che ad aprile dell’anno prossimo, ovvero tra meno di otto mesi, ci sarà il quarto halving di Bitcoin, che a sua volta dovrebbe ridurre l’offerta di BTC sul mercato, dato che dimezzerà in un solo colpo l’incasso dei miner. 

Se l’approvazione degli ETF dovrebbe arrivare al massimo entro febbraio o marzo del 2024, di fatto avverrà poco prima dell’halving. Quindi quei due miliardi di dollari di afflussi di capitale che potrebbero attrarre potrebbero arrivare in contemporanea all’halving, o nei mesi appena successivi. 

Storicamente pochi mesi dopo l’halving è iniziata una bull run. 

Il primo halving avvenne a settembre del 2012, e la bullrun iniziò nei primi mesi del 2013. 

Il secondo avvenne a luglio del 2016, e ma bull run iniziò nei primi mesi del 2017. 

Il terzo halving avvenne a maggio 2020, e la bull run iniziò a novembre dello stesso anno. 

Sebbene i dati storici non siano affatto sufficienti per prevedere il futuro, è possibile che, nel caso in cui il passato si ripeta anche questa volta, nel corso del 2024 uno scenario simile produca l’innesco di una nuova bull run. 

Non si sa però se nel frattempo il valore di mercato di Bitcoin sarà rimasto stabile, o in vece sarà sceso. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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