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L’azione legale del crypto exchange fallito FTX contro gli ex dipendenti dell’affiliata di Hong Kong

Di recente è emersa una resa dei conti legale ad alto rischio, che contrappone l’exchange crypto FTX, ormai fallito, agli ex dipendenti della sua filiale di Hong Kong. 

La battaglia per il recupero di 157,3 milioni di dollari in presunti beni trasferiti in modo preferenziale o fraudolento ha assunto un ruolo centrale, facendo luce su un’intricata rete di controversie e manovre legali in materia crypto.

Il crypto exchange fallito FTX cita in giudizio gli ex dipendenti dell’affiliata di Hong Kong per ottenere 157,3 milioni di dollari

In una battaglia legale che sottolinea la natura complessa e controversa del recupero degli asset di criptovaluta, FTX, l’exchange di criptovalute ora fallito, ha intentato una causa contro gli ex dipendenti della sua affiliata di Hong Kong. 

L’azione legale sostiene che i trasferimenti di beni siano preferenziali o fraudolenti, e FTX cerca di recuperare circa 157,3 milioni di dollari in beni. Questo importante sviluppo nel mondo delle controversie sulle criptovalute è stato rivelato in un recente documento del tribunale.

Le persone citate nella causa includono Michael Burgess, Kevin Nguyen, Darren Wong e Matthew Burgess, tutti ex dipendenti di Salameda, un’affiliata di FTX con sede a Hong Kong, controllata da Sam Bankman-Fried, figura influente nel settore delle criptovalute

Inoltre, Lesley Burgess e altre due entità collegate a FTX sono coinvolte nel caso.

Il motivo della causa tra la filiale di Honk Kong e l’ex scambio crypto FTX

L’azione legale di FTX sostiene che durante i 90 giorni che hanno preceduto la richiesta di protezione dal fallimento del Chapter 11 a novembre, questi imputati si sono impegnati in attività che li hanno favoriti a spese di FTX. 

In particolare, sono accusati di aver effettuato prelievi dai loro conti FTX.com e FTX US con beni digitali e valuta fiat. Secondo il deposito del tribunale, al 31 agosto 2023 il valore totale di queste attività è stimato in ben 157,3 milioni di dollari.

In particolare, la causa sostiene che la maggior parte di questi beni, oltre 123 milioni di dollari in base al prezzo del 31 agosto 2023, sono stati ritirati il 7 novembre o dopo. Di questo importo, ben 73 milioni di dollari sarebbero stati trasferiti in modo fraudolento a Michael Burgess.

La complessità dello schema diventa evidente nella causa, in cui si sostiene che Matthew Burgess, che all’epoca era un dipendente del Gruppo FTX, ha reclutato altri dipendenti del Gruppo FTX per facilitare l’elaborazione accelerata delle richieste di prelievo da uno dei conti di scambio FTX US di Michael Burgess. Ciò avveniva con l’inganno e il conto veniva travisato come appartenente allo stesso Matthew Burgess.

Anche Lesley Burgess, la madre di Michael Burgess e Matthew Burgess, è coinvolta nei prelievi. Secondo l’archiviazione, è riuscita a ritirare i beni “poche ore prima che la borsa FTX.com interrompesse i prelievi l’8 novembre 2022”, suggerendo uno sforzo calcolato per assicurarsi i beni prima che diventassero meno accessibili.

Diverse cause legali di FTX in corso: quali sono le motivazioni?

Questa causa arriva sulla scia di un’altra importante azione legale intrapresa da FTX, in cui ha citato in giudizio i genitori del fondatore di FTX Sam Bankman-Fried, ovvero Joseph Bankman e Barbara Fried. L’obiettivo di questa azione legale è recuperare i fondi che si presume siano stati “trasferiti in modo fraudolento e sottratti”.

Il recente deposito in tribunale rivela che Joseph Bankman e Barbara Fried, entrambi stimati professori alla Stanford Law School, sono accusati di aver sfruttato le loro posizioni di influenza all’interno della FTX per accumulare ingenti ricchezze con mezzi che la FTX ritiene fraudolenti. 

Un’accusa eclatante è che Bankman abbia svolto un ruolo di primo piano nell’indirizzare le donazioni del gruppo FTX, per un totale di oltre 5,5 milioni di dollari, al proprio datore di lavoro, l’Università di Stanford, tra il novembre 2021 e il maggio 2022.

L’Università di Stanford, in risposta a questa rivelazione, ha annunciato l’intenzione di restituire i sostanziosi “regali” ricevuti da FTX. Questa mossa segue un più ampio dibattito sulle implicazioni etiche delle istituzioni accademiche che accettano donazioni da entità legate alle criptovalute.

In conclusione, le azioni legali di FTX contro ex dipendenti e figure di spicco legate all’exchange riflettono l’evoluzione e le molteplici sfide che l’industria delle criptovalute deve affrontare, soprattutto in periodi di difficoltà finanziarie. 

La ricerca di circa 157,3 milioni di dollari in beni e le accuse di attività fraudolente dipingono un quadro complesso della battaglia in corso tra le borse di criptovalute, i loro affiliati e le parti interessate. L’evolversi di questa saga legale ci ricorda la necessità di vigilanza e trasparenza nello spazio delle criptovalute.

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