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Polygon e Avalanche potrebbero muoversi al rialzo dopo aver perso oltre il 20% in un anno. Occhi puntati anche su Bitcoin Minetrix

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Polygon e Avalanche hanno catalizzatori che possono portarli a una corsa al rialzo, dopo aver perso oltre il 20% in un anno: AVAX infatti potrebbe avere un giovamento dal trend di tokenizzazione degli asset adottato dai grandi investitori di Wall Street, mentre MATIC è pronto per il passaggio a Polygon 2.0 entro fine anno.

Gli investitori in questo momento sono attenti alla nuova prevendita di Bitcoin Minetrix, un token 2.0 ispirato a Bitcoin, che mette insieme lo staking e il mining e ha raccolto oltre $107.000 a poche ore dal lancio della sua prevendita.

Avalanche e Polygon sono pronti per una corsa al rialzo

Nel corso dell’anno Bitcoin è salito di circa il 60% e altri altcoin del 50%, mentre altre criptovalute sono in continua perdita: delle prime 40 per market cap, ben un quarto è in calo di oltre il 10% rispetto all’anno passato.

Tra tutti, Avalanche è crollato del 50% su base annua e Polygon del 34,28%: nonostante questo entrambi i token hanno dei forti catalizzatori che possono portarli a una corsa al rialzo e a esplodere prima del previsto. 

Avalanche, due fattori per la crescita

Avalanche si è fatto conoscere come antagonista diretto di Ethereum nel 2020; salito al suo massimo storico di $146,22, è sceso fino a essere scambiato al di sotto dei $10 (oggi a $8,98).

Anche se la crescita degli utenti sulla rete e l’attività delle transazioni sono in calo sulla blockchain principale, ci sono due fattori che potrebbero portare AVAX a crescere nel lungo termine.

Prima di tutto c’è il continuo e crescente interesse nei confronti della tecnologia blockchain da parte delle grandi imprese: basti pensare che nel 2023 Avalanche ha stabilito una partnership con Amazon e con Alibaba Group, allo scopo di vendere servizi basati sulla blockchain ai clienti del cloud computing.

Di conseguenza, tutti i clienti aziendali e governativi che hanno sposato il cloud computing potrebbero fare lo stesso con la tecnologia blockchain: se Avalanche riuscisse in questo, potrebbe avere lo slancio necessario per risalire. 

Il secondo fattore che può aiutare AVAX è il trend di tokenizzazione degli asset, ovvero la trasformazione di quelli del mondo reale in asset digitali, da gestire e scambiare sulla blockchain. Si può trattare tanto di asset tradizionali quanto di opere d’arte o stake in fondi di private equity.

Avalanche potrebbe quindi diventare la blockchain preferita dalle società di servizi finanziari, che vogliono proprio tokenizzare gli asset finanziari tradizionali.

Polygon è pronto a cambiare la sua blockchain

Fino al 2022, Polygon era considerato come la principale soluzione di scalabilità layer-2 per la blockchain di Ethereum, ovvero la blockchain di Polygon era in grado di offrire prestazioni superiori rispetto a Ethereum sotto forma di maggiore scalabilità, commissioni meno care e transazioni più veloci.

Nel 2023, quando sempre più progetti sono stati dedicati al layer-2, la percezione di Polygon è cambiata: il suo valore ha iniziato a crollare a metà di febbraio perché gli investitori hanno rivolto la loro attenzione ad altri progetti blockchain, che infatti sono saliti nella classifica delle crypto e ora si trovano tra le prime 50 criptovalute per market cap. 

In tutto questo scenario, Polygon ha fatto la sua mossa, lanciando a settembre Polygon 2.0, che porterà il progetto a modificare la sua architettura blockchain e andrà oltre Ethereum, allo scopo di includere altre blockchain. Il progetto sarà portato a termine entro il quarto trimestre, per cui MATIC (se non cambierà nome), potrebbe iniziare la sua corsa al rialzo (oggi è scambiato a $0,5128).

Gli investitori si interessano al nuovo token Bitcoin Minetrix 

Il nuovo token 2.0 Bitcoin Minetrix è un altro clone di Bitcoin che sta vivendo una prevendita già di successo, visto che a poche ore dal suo lancio ha raggiunto e superato $107.000. BTCMTX è costruito sulla blockchain di Ethereum, per cui garantisce costi più bassi e transazioni più efficienti.

Inoltre, essendo Ethereum la piattaforma di smart contract più sicura in circolazione, il cloud mining di BTCMTX diventa di conseguenza affidabile. Questo progetto infatti mette insieme lo staking e il mining, diventando così uno stake-to-mine, che consente all’utente di poter determinare autonomamente la potenza del mining di Bitcoin da possedere.

Questa, a sua volta, è correlata in maniera diretta con il numero di crediti guadagnati, a loro volta collegati con la quantità di BTCMTX messi in stake. Attualmente la dashboard di Bitcoin Minetrix riporta oltre 383.179 BTCMTX in staking: le ricompense per i detentori sono generate a un tasso di 158,5 BTCMTX per blocco ETH e per un periodo di due anni.

I crediti sulla piattaforma cloud sono garantiti in proporzione alla quantità di token messi in stake; inoltre il cloud mining risulta molto affidabile, a differenza di altri che portano spesso a truffe, in quanto il progetto è stato verificato da Coinsult.

Una delle caratteristiche che piace agli investitori è il fatto che non sia necessario emettere depositi in contanti, perché il progetto è decentralizzato con token negoziabili e di proprietà dell’utente, che possono essere prelevati quando si vuole e convertiti in stablecoin, fiat o altre criptovalute.

La prevendita prevede 10 fasi: ora BTCMTX è nella prima, ma nelle successive il suo costo salirà di volta in volta del 10%. Il prezzo del token in questo momento è di $0,011, che lo rende una crypto a bassa capitalizzazione, per cui ha un grande margine di crescita. 

I token possono essere acquistati con ETH, USDT o una carta bancaria e, chi acquista usando ETH, può iniziare da subito a fare stake-to-mine, pur dovendo pagare una piccola quantità di ETH per le gas fee. 

Secondo la roadmap di Bitcoin Minetrix, ci saranno, subito dopo la prevendita, anche lo sviluppo del progetto, il lancio e infine la creazione di una community solida, la base per ogni progetto di successo che si rispetti.

*Questo articolo è stato pagato. Cryptonomist non ha scritto l’articolo né testato la piattaforma.

Massimo De Vincenti
Massimo De Vincenti
Laureato in Economics and Business presso l’Università Luiss di Roma, Massimo ha conseguito anche un Master in Amministrazione, Finanza e Controllo. Trader e analista esperto nel campo delle criptovalute e della finanza decentralizzata, è consulente tecnologico appassionato di innovazione ed evoluzione digitale, relatore anche per seminari o approfondimenti tematici nell'ambito fintech e crypto.
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