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Il mining di Bitcoin conviene? Ecco una soluzione alla portata di tutti

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Con il termine mining ci si riferisce alla validazione delle transazioni e alla loro aggiunta sulla blockchain. Quando un utente aggiunge un nuovo blocco di transazioni alla blockchain, guadagna Bitcoin.

Il mining del Bitcoin è strettamente legato alle costose attrezzature necessarie per farlo. Ed effettivamente, il mining della famosa criptovaluta non è accessibile a tutti, in quanto richiede diverse conoscenze tecniche, oltre a un hardware specifico come le costose schede grafiche (GPU) di NVIDIA.

Questo perché per poter effettuare il mining, gli utenti devono indovinare un numero composto da 64 caratteri, conosciuto come hash. La potenza di calcolo per il mining viene chiamata “hash rate”, in quanto più il computer riuscirà a individuare il suddetto numero, più sarà possibile aggiungere le transazioni alla blockchain e guadagnare Bitcoin.

Tutta questa potenza di calcolo “stressa” i componenti della CPU e della GPU, generando rumore e ovviamente pesando sui costi energetici. Inoltre, i computer per il mining possono risultare molto ingombranti.

Nonostante sia poco accessibile, il mining del Bitcoin è un’attività svolta da molte persone, in quanto permette di ottenere un reddito passivo. Allo stesso modo, i miner contribuiscono alla circolazione del Bitcoin, quindi per certi versi sono molto importanti per la salute della criptovaluta sul mercato.

D’altra parte però, il mining può rivelarsi rischioso proprio per la volatilità intrinseca del mercato delle criptovalute. Una persona potrebbe decidere di spendere cifre considerevoli per allestire l’hardware necessario, per poi trovarsi alle prese con un crollo del mercato che renderebbe i profitti del mining quasi inesistenti.

Mining Pool e Cloud Mining

Per poter migliorare i risultati del mining, gli utenti si uniscono ai mining pool, ovvero dei gruppi che condividono la potenza di calcolo e le ricompense in Bitcoin. Dato che saranno condivise, le ricompense saranno minori, ma si tratta di un buon metodo per chi magari non ha un hardware di prim’ordine.

Un’altra soluzione è il cloud mining. I servizi di cloud mining permettono agli utenti di noleggiare a distanza l’attrezzatura per il mining, pagando per generare hash rate e ottenere ricompense in Bitcoin. Tuttavia, questi servizi sono spesso associati a truffe e quando non lo sono, presentano dei contratti vincolanti agli utenti.

Bitcoin Minetrix e lo Stake-To-Mine

I requisiti proibitivi del mining del Bitcoin spesso portano i trader a puntare sui progetti che permettono lo staking. Fondamentalmente, lo staking consente di ottenere ricompense passive bloccando i propri token, quindi per farlo è necessario possedere un PC o laptop, un wallet crittografico e una connessione a internet.

Chiaramente, le criptovalute che consentono lo staking non sono al livello del Bitcoin e quindi le ricompense ottenute sono molto più esigue.

Bitcoin Minetrix intende unire lo staking del suo token nativo BTCMTX al cloud mining del Bitcoin, attraverso una piattaforma intuitiva e facile da usare.

Il progetto è stato lanciato in presale da pochi giorni, raccogliendo oltre 200.000 dollari e con l’obiettivo di raggiungere 15 milioni di dollari. I fondi verranno utilizzati dal team per lo sviluppo della dashboard e per l’allestimento del servizio di cloud mining.

Una volta completata, la piattaforma consentirà agli utenti di comprare e mettere in staking il token BTCMTX, in modo da ottenere crediti non scambiabili. Bruciando i crediti si potrà generare hash rate e guadagnare ricompense in Bitcoin tramite il cloud mining.

Questa caratteristica rende il progetto molto interessante, sebbene lo sviluppo della piattaforma e del servizio potrebbe comunque richiedere diverso tempo. Al momento è comunque possibile comprare i token BTCMTX in presale a 0,011 dollari e metterli in staking per generare APY e ottenere ricompense passive. 

Per garantire sicurezza e trasparenza agli investitori, il team del progetto ha fatto verificare lo smart contract del token da Coinsult. Inoltre, gli utenti potranno comprare, vendere e prelevare il token liberamente, senza l’ausilio di terze parti. 

È possibile comprare il token tramite ETH, USDT, BNB o carta, collegando il proprio wallet al sito ufficiale della presale di Bitcoin Minetrix.

*Questo articolo è stato pagato. Cryptonomist non ha scritto l’articolo né testato la piattaforma.

Massimo De Vincenti
Massimo De Vincenti
Laureato in Economics and Business presso l’Università Luiss di Roma, Massimo ha conseguito anche un Master in Amministrazione, Finanza e Controllo. Trader e analista esperto nel campo delle criptovalute e della finanza decentralizzata, è consulente tecnologico appassionato di innovazione ed evoluzione digitale, relatore anche per seminari o approfondimenti tematici nell'ambito fintech e crypto.
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