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ETF e Ferrari aiutano Bitcoin a risalire

Nel corso del weekend il prezzo di Bitcoin è risalito attorno ai 28.000$: d’altronde sono uscite ben due notizie positive, una sugli ETF e una che riguarda Ferrari, anche se forse l’aumento è dovuto ad altro. 

La buona notizia sugli ETF

La prima buona notizia è arrivata in realtà venerdì sera, quando si è avuta conferma del fatto che la SEC ha rinunciato ad appellarsi contro la sentenza nel caso Grayscale. 

Infatti quella sentenza non solo ha dato torto alla SEC che si è rifiutata di approvare la conversione del Grayscale Bitcoin Trust in un ETF, ma di fatto ha anche intimato all’agenzia di procedere con l’approvazione. 

Rinunciando all’appello di fatto la SEC ha accettato tale sentenza, e quindi ormai sembra quasi scontato che approverà la richiesta di convertire il GBTC in un ETF su Bitcoin spot. 

A questo punto è lecito attendersi che approverà anche tutte le altre richieste di emissione di ETF su Bitcoin spot, compresa quella di BlackRock. 

La prima scadenza improrogabile in tal senso è quella del 10 gennaio 2024, che riguarda la richiesta in tal senso di Ark Invest e 21Shares. 

Dato che si ritiene probabile che la SEC approvi tutte insieme le richieste di ETF su Bitcoin spot, per non dare vantaggio a nessuno, a questo punto ci si attende che entro il 10 gennaio tali approvazione dovrebbero arrivare. 

L’ipotesi è che la SEC si prenda tutto il tempo possibile, come ha sempre fatto in questi casi, e che quindi l’approvazione arrivi ai primi di gennaio. 

Oltretutto il 3 gennaio sarà esattamente il quindicesimo anniversario della nascita di Bitcoin, perchè il primo blocco della blockchain di BTC venne minato il 3 gennaio 2009 da Satoshi Nakamoto. 

La buona notizia da Ferrari

La seconda buona notizia è arrivata il giorno successivo, sabato, e riguarda il fatto che il Chief Marketing and Commercial Officer di Ferrari, Enrico Galliera, ha dichiarato che hanno attivato i pagamenti in criptovalute. 

Per ora questa nuova modalità di pagamento riguarda solo i concessionari statunitensi, e nemmeno ancora tutti, ma in futuro dovrebbe essere estesa anche all’Europa. 

Sarà quindi possibile acquistare una Ferrari pagando in BTC, ETH e USDC grazie ad una partnership con BitPay, che convertirà le criptovalute in valuta fiat al momento del pagamento così da consentire ai concessionari Ferrari di incassare dollari o euro. 

Galliera ha affermato che la decisione è stata presa in risposta a richieste esplicite provenienti dai concessionari, dato che molti clienti facoltosi volevano pagare in criptovalute. 

In particolare si riferiva a giovani investitori che hanno costruito le loro fortune proprio attorno alle criptovalute, oppure ad investitori tradizionali che usano le crypto per diversificare i propri portafogli.

In questo modo possono raggiungere una clientela nuova, consentendo loro di spendere crypto per acquistare le celebri auto di lusso. 

Lo spike di lunedì mattina: ETF e Ferrari aiutano il prezzo di Bitcoin?

Se però si osserva il grafico del prezzo di Bitcoin si nota che nè venerdì nè sabato il prezzo era salito. 

Ovvero le due notizie di cui sopra non sono state in grado di far salire il prezzo di BTC, visto che giovedì era di circa 26.800$, e praticamente fino a domenica pomeriggio era rimasto vicino a questa soglia. 

La risalita è iniziata domenica, quando si è riportato prima a 27.000$ e poi a 27.200$, per poi balzare a 28.000$ con un singolo spike lunedì mattina presto. 

Da notare che nel weekend le borse tradizionali erano chiuse, ed il movimento di stamattina è avvenuto a borse asiatiche aperte, e proprio mentre le borse cinesi stavano facendo un piccolo ma netto movimento al ribasso. 

Ieri sono uscite altre due notizie riguardanti la Cina che potrebbero aver influito più delle notizie di venerdì e sabato. 

Le buone notizie dalla Cina: Bitcoin oltre alle news su ETF e Ferrari

In realtà dalla Cina non sono arrivate buone notizie, ma cattive notizie che però hanno portato alcuni investitori a credere che potrebbero rivelarsi buone per Bitcoin. 

Si tratta di due notizie collegate, perchè entrambe riguardano la possibilità di un QE da parte del gigante asiatico

La prima riguardava il tasso di inflazione in Cina, che si è rivelato essere così basso da far presagire addirittura rischi di deflazione. 

La seconda riguardava un’indiscrezione secondo la quale il governo cinese starebbe progettando degli stimoli per la propria economia. 

Si è poi anche saputo che il governo cinese è già intervenuto sui mercati finanziari, onde evitare il collasso di interi settori in crisi come quello immobiliare o bancario. 

Tutto fa pensare che la soluzione a questi problemi potrebbe essere un QE, quindi è possibile che i mercati asiatici, e quelli cinesi in particolare, ieri abbiano iniziato ad acquistare BTC. 

Bitcoin è ormai la copertura per eccellenza contro le eventuali politiche monetarie eccessivamente espansive delle banche centrali, ed essendo risk-on può consentire guadagni ben superiori ad esempio a quelli dell’oro. 

All’interno di un tale quadro non stupisce affatto la risalita del prezzo di BTC, anche se va detto che il livello attuale è ancora perfettamente all’interno della fascia di oscillazione attorno alla quale ormai lateralizza da marzo. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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