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Binance US sospende i prelievi in valuta fiat (USD)

Ieri, Binance US ha modificato i termini d’uso dell’exchange inserendo di fatto il blocco totale dei prelievi in valuta fiat (USD). 

In particolare hanno aggiunto la seguente frase esplicita: 

“Nel caso in cui desideri prelevare fondi in dollari statunitensi dal tuo conto, puoi convertire tali fondi in dollari statunitensi in stablecoin o altri asset digitali, che potranno successivamente essere ritirati”. 

Già a giugno comunque l’exchange statunitense aveva sospeso i depositi in dollari, avvertendo che prima o poi avrebbero sospeso anche i prelievi. 

Binance US e il blocco dei prelievi in valuta fiat (USD)

È importante chiarire che Binance US non è Binance, ma la versione del celebre exchange dedicata esclusivamente al mercato statunitense. La versione internazionale del sito utilizzata nel resto del mondo è invece Binance.com. 

Binance US non è nemmeno di proprietà di Binance, ma di una società americana che lo gestisce in modo autonomo. 

Perlomeno questo è ciò che viene dichiarato, anche se le autorità statunitensi sospettano che invece alla fine sia comunque controllato da Binance. 

Tuttavia, la cosa che conta è che si tratti a tutti gli effetti di un’altra società, perchè significa che in caso di fallimento di Binance US questo non toccherebbe anche Binance.com. 

Il fatto è che Binance US ormai da tempo ha problemi con le autorità statunitensi, tanto che i suoi volumi di scambio giornalieri sul mercato spot sono precipitati sotto i 20 milioni di dollari. 

Ad esempio Binance.com è ancora ben sopra i 6 miliardi di dollari, e Binance US ormai è superato anche da Gemini (27 milioni) e Binance TR (ovvero la versione per il mercato turco). 

È importante quindi non confondere la versione per il mercato statunitense del celebre account con quella internazionale, perchè sono due cose nettamente differenti. Ciò comunque non toglie che anche la versione internazionale in alcuni Paesi ha qualche problema con le valute fiat. 

I prelievi in valuta fiat

A ciò va aggiunto che Binance US non ha sospeso i prelievi, ma solo quelli in USD. 

Infatti, come si legge nei nuovi termini di servizio, consigliano ai loro utenti che vogliono prelevare USD di convertirli in stablecoin, così poi da poter procedere con il prelievo. 

I prelievi in stablecoin infatti non sono stati sospesi, e di fatto prelevare USDT o USDC al posto che USD non è poi tanto differente. 

La differenza principale sta nel fatto che gli USD possono essere messi in banca, mentre le stablecoin no. Nessuno però vieta di spostare le stablecoin su altri exchange dove cambiarle in valuta fiat per poi prelevare.

Oltretutto Binance US negli USA è un exchange crypto sempre meno utilizzato, quindi è persino logico che in qualche modo incentivino l’utilizzo anche di altri exchange. 

Non è assurdo immaginare che vogliano uscire dal mercato statunitense, che causa probabilmente più problemi che vantaggi. Inoltre la concorrenza negli USA ormai è fortissima, rendendo di fatto per Binance impossibile sfidare colossi come Coinbase. 

Il rischio legato alle stablecoin

A dire il vero però chi preleva stablecoin e non le cambia in fiat deve mettere in conto di affrontare un rischio aggiuntivo, legato all’emittente della stablecoin. 

Le stablecoin in genere non sono criptovalute decentralizzate, ma token emessi da un emittente. Quelle decentralizzate, come DAI, non hanno come collaterale valute fiat, e questo le rende ancora più rischiose. 

Ad esempio l’anno scorso l’ecosistema Terra/Luna, basato fondamentalmente sulla stablecoin algoritmica UST, implose proprio a causa della perdita del peg con il dollaro di UST, dovuta alla rapida perdita di valore del collaterale (la criptovalute Luna). 

Va comunque ricordato che esistono anche altri tipi di stablecoin, come quelle collateralizzate in oro o in altri asset. 

In questo caso specifico si parla di stablecoin collateralizzate in dollari USA (USD), e dato che non esiste un sistema decentralizzato per custodire valuta fiat tutte le stablecoin collateralizzate in USD devono per forza venir emesse da un soggetto centralizzato. Se tale soggetto lavora male, o addirittura fallisce, si rischia la completa perdita di valore della stablecoin. 

Ad esempio a marzo, quando fallì la Silicon Valley Bank, USDC perse il peg con il dollaro, dato che l’emittente della stablecoin (Circle) deteneva parte del collaterale proprio in quella banca. Fu però sufficiente che la Fed coprisse tutti i depositi presso le banche fallite, grazie a dollari creati all’occorrenza, per far sì che il problema rientrasse. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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