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Fidelity aggiorna la richiesta dell’ETF su Bitcoin spot

Ieri, Fidelity Digital Asset ha presentato alla SEC una versione aggiornata della sua richiesta per l’emissione di un ETF su Bitcoin spot. 

Si tratta di un’iniziativa importante, perchè rivela che da questo punto di vista i lavori stanno procedendo. 

L’interesse della SEC

Ormai sono diversi anni che diversi soggetti provano a chiedere alla SEC di farsi approvare l’emissione sui mercati di un ETF su Bitcoin spot. 

La SEC si era sempre rifiutata di approvarli, ma la sentenza di fine agosto nel caso Grayscale di fatto la obbliga ad approvarli. 

Oltretutto, la SEC poteva appellarsi a quella sentenza, ma ha deciso di non farlo, come a voler ammettere che il tribunale che le ha dato torto aveva ragione. 

Questo ha portato ad una vera e propria svolta. 

Infatti, fino ad ora la SEC si era sempre limitata a rimandare il più possibile la decisione, ed infine a bocciare tutte le richieste ricevute in tal senso, senza mai né approfondire, né chiedere ulteriori informazioni, e nemmeno commentarle. 

Invece, dopo quella sentenza ha cambiato atteggiamento. Di colpo, infatti, ha iniziato ad interessarsi a queste richieste, iniziando ad esempio a rispondere con commenti utili a migliorarle così da renderle più idonee all’approvazione. 

La richiesta di Fidelity dell’ETF su Bitcoin spot

La richiesta di Fidelity è una di quelle presentate a giugno, dopo la clamorosa mossa in tal senso di BlackRock. 

Tutti sanno che BlackRock storicamente ha un tasso di approvazione di queste richieste superiore al 99%, quindi non appena ha presentato la sua richiesta per l’emissione di un ETF su Bitcoin spot in molti hanno creduto che fosse il momento giusto per presentarne anche altre. 

Anche perchè l’ipotesi che circola è che la SEC potrebbe approvarle tutte insieme, onde evitare di dare a qualche emittente un vantaggio temporale. 

E così dopo la presentazione della richiesta di BlackRock ne sono arrivate molte altre in tempi record. 

Le tempistiche

Attualmente ci sono più di quindici richieste, tra ETF su Bitcoin spot e ETF su Ethereum spot, su cui la SEC deve pronunciarsi. 

Prendendo in considerazione solo le scadenze ultime, dato che l’agenzia sta continuando a rimandare il più possibile l’approvazione, quella di Fidelity dovrebbe venire approvata entro i primi di marzo 2024. 

Tuttavia l’ipotesi che sembra più probabile è che l’approvazione avvenga già ai primi di gennaio, dato che il 10 gennaio 2024 scade il tempo massimo per esprimersi sulla richiesta di Ark e 21Shares. 

Se, come si ipotizza, la SEC sarà costretta ad approvare questa richiesta, è probabile che approverà anche le altre. Quindi ai primi di gennaio anche quella di Fidelity potrebbe essere approvata. 

Non è un caso che già la settimana scorsa proprio Ark abbia presentato una versione aggiornata della sua richiesta, proprio come fatto ieri da Fidelity. 

Tutti coloro che riusciranno a presentare le versioni modificate grazie ai commenti della SEC entro gennaio potrebbero vedersi approvata la richiesta in blocco nei primi giorni dell’anno prossimo. 

Fidelity e il mondo crypto: in arrivo il nuovo Bitcoin ETF spot

Fidelity Digital Asset è il braccio di Fidelity che si occupa di asset digitali. 

Fidelity ha iniziato ad interessarsi a Bitcoin già nel 2014, ma allora si trattava solo di un semplice interesse. 

L’anno successivo però fece il primo passo concreto, creando un incubatore blockchain. 

Nel 2016 iniziò anche a lavorare internamente con le tecnologie legate alla blockchain, per poi creare la propria divisione dedicata alle criptovalute nel 2019, chiamandola proprio Fidelity Digital Asset. 

Fidelity Investments è una multinazionale statunitense di servizi finanziari fondata nel 1946 e con sede a Boston.

Si tratta di uno dei maggiori gestori patrimoniali al mondo, con 4.300 miliardi di dollari di asset in gestione. 

Ha circa 70.000 dipendenti e fattura 24 miliardi di dollari all’anno. 

È pertanto a tutti gli effetti uno dei maggiori colossi finanziari al mondo, specializzato soprattutto in gestione patrimoniale e servizi finanziari come i fondi pensione. 

Il suo ingresso nel settore crypto è stato molto importante, ed un suo ETF su Bitcoin spot potrebbe dare a BTC un forte impulso. 

L’impatto sui prezzi

Se la semplice notizia dell’approvazione della sua richiesta potrebbe non avere un impatto clamoroso sul prezzo di Bitcoin, un eventuale successo dell’ETF potrebbe invece averne uno significativo. 

Il punto è che, essendo ETF su Bitcoin spot, ovvero collateralizzati direttamente ed interamente in BTC, più vengono acquistati più richiedono al gestore di accumulare ed immobilizzare BTC come collaterale. 

Quindi di fatto un loro successo ridurrebbe l’offerta di BTC sui mercati, forse facendone alzare così il prezzo. 

Il fatto che l’approvazione di questi ETF su Bitcoin spot avvenga nello stesso anno dell’halving potrebbe dare ancora più slancio al prezzo di BTC. 

Stando a quanto previsto, la loro immissione sul mercato potrebbe portare centinaia di miliardi di dollari ad affluire su Bitcoin nei prossimi tre anni, di cui i primi due saranno quello dell’halving e quello successivo all’halving. 

Storicamente tra la fine dell’anno dell’halving e l’inizio del successivo è sempre partita una nuova bullrun, conclusa sempre a fine anno post-halving con nuovi massimi storici. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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