La Markets in Crypto-Assets Regulation, meglio conosciuta come MiCA, è la nuova regolamentazione crypto dell’Unione Europea.
Sebbene sia stata approvata a giugno, non entrerà in vigore prima dell’anno prossimo.
Attualmente sono ancora in corso delle consultazioni che andranno avanti ancora per tutti il primo trimestre 2024, mentre l’entrata in vigore avverrà tra giugno e dicembre 2024.
Summary
MiCA e DeFi
Con DeFi si intende la finanza decentralizzata, ovvero quell’insieme di protocolli finanziari che risiedono e girano su reti decentralizzate basate su blockchain o similari.
Il punto è che all’interno della DeFi non ci sono intermediari regolamentati, anche perchè spesso non ci sono proprio intermediari.
Gli utenti che desiderano utilizzare quei protocolli lo posso fare in totale autonomia, senza dover passare per una piattaforma gestita da terzi, interagendo quindi direttamente con il protocollo e la rete su cui gira.
Per questo motivo, secondo la società di consulenza BCAS, la DeFi può essere interpretata come esente dall’ambito di applicazione del MiCA.
Tuttavia gli esperti di BCAS sottolineano che ciò è valido solo in caso di totale decentralizzazione, ovvero quando protocollo e rete di fatto non sono controllati da nessuna persona o azienda.
Il fatto è che esistono alcuni protocolli, ed alcune reti blockchain, che invece sono effettivamente controllati da un soggetto, e questo da un lato li rende non completamente decentralizzati, mentre dall’altro fa cadere l’esenzione dall’ambito di applicazione del MiCA.
L’evoluzione futura
La Commissione Europea sta cercando di produrre un rapporto dettagliato che valuti i pro e i contro della DeFi. Questo rapporto dovrebbe essere presentato nel 2024, secondo quanto riferito il responsabile della politica UE del Crypto Council for Innovation, Mark Foster.
Quindi il fatto che ad oggi la DeFi risulti esclusa dal MiCA non significa che lo sarà per sempre, o che non ci saranno mai regole imposte dagli Stati alla finanza decentralizzata.
Va tuttavia ricordato che in un sistema davvero completamente decentralizzato gli Stati hanno ben poco potere, perché i protocolli DeFi veri e propri sono solo codici informatici che eseguono istruzioni. In caso di assenza di un controllore, i protocolli DeFi non possono fare altro e null’altro che eseguire quelle istruzioni. In tal caso l’intervento statale risulta essere totalmente inefficace.
Quindi anche nel caso in cui in futuro vengano introdotte regole pubbliche per quanto riguarda il funzionamento della finanza decentralizzata, bisognerà sempre cercare un responsabile umano a cui imporle. Nel caso in cui tali responsabili umani semplicemente non ci siano, risulterà praticamente impossibile imporre delle regole di comportamento.
MiCA: la situazione attuale
Secondo Foster, la scelta di non far rientrare la DeFi nel MiCA è stata una decisione politica consapevole da parte dei politici dell’UE, dato che le dimensioni del mercato della DeFi sono ritenute ancora ridotte.
Ad esempio prendendo in considerazione solo Ethereum, ovvero la rete di gran lunga principale per quanto riguarda la finanza decentralizzata, a fronte di una capitalizzazione di mercato di 227 miliardi di dollari della sola criptovaluta ETH, il TVL della DeFi su Ethereum si limita a meno di 24 miliardi.
In altre parole la DeFi su Ethereum vale solo poco più della metà del valore della stessa criptovaluta nativa di questa rete, rendendo bene l’idea del fatto che si tratta ancora di un mercato molto limitato.
Per avere un altro metro di paragone, sul principale exchange crypto del mondo i volumi di scambio spot sono dell’ordine dei 7,7 miliardi di dollari giornalieri, mentre sul principale exchange decentralizzato sono solo poco più di 200 milioni.
Quindi la situazione attuale è quella di una nicchia nella nicchia, ed è probabilmente per questo che la UE non ha ancora iniziato ad interessarsi seriamente della DeFi.
Il MiCa invece si è concentrato su stablecoin ed exchange centralizzati, ovvero i due ambiti di utilizzo attualmente maggiori delle tecnologie blockchain.
In futuro però questi numeri cambieranno, ed allora potrebbe cambiare anche l’atteggiamento della UE.
UE e USA
Nonostante ciò, grazie al MiCA la UE sta diventando un’area all’interno della quale la chiarezza normativa in ambito crypto risulta essere particolarmente elevata.
Bisognerà attendere la seconda metà del 2024 prima che tutto ciò diventi realtà concreta ed oggettiva, ma in molti si stanno già preparando.
Invece, gli Stati Uniti d’America da questo punto di vista sembrano essere fermi.
Non solo non hanno regolamentato la DeFi (ma non lo ha ancora fatto nessuno), ma si ostinano a voler utilizzare le vecchie norme per cercare di regolamentare anche stablecoin ed exchange centralizzati.
Infatti, negli USA in ambito crypto la chiarezza normativa semplicemente non c’è ancora, e forse occorrerà attendere l’esito delle elezioni del prossimo anno per avere un quadro un po’ più certo.
Paradossalmente gli USA stanno per perdere quel vantaggio che avevano ampiamente acquisito negli anni scorsi, a meno che non si diano una mossa per regolamentare un settore in forte crescita e dalle potenzialità ancora molto elevate.