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La crescita della beneficenza crypto: analisi del rapporto annuale 2024 di The Giving Block

Nel rapporto annuale 2024 di The Giving Block si parla della beneficenza crypto, detta anche crypto-filantropia. In particolare si rivelano dati chiave sulle donazioni in criptovalute e sulle strategie vincenti per coinvolgere i donatori nel settore non profit. 

Vediamo di seguito tutti i dettagli. 

Il fenomeno della beneficenza crypto: un trend in ascesa

Secondo il “The 2024 Annual Report on Crypto Philanthropy”, l’aumento dell’entusiasmo da parte delle organizzazioni non profit è evidente, alimentato dalla crescente base di utenti di criptovalute e dai molteplici motivi che spingono le persone a diventare donatori in criptovaluta.

Attualmente, si stima che ci siano 580 milioni di utenti di criptovalute in tutto il mondo, con un incremento del 34% rispetto all’inizio del 2023. Questo numero supera la base di clienti di molte società di brokeraggio di punta. 

Secondo dati provenienti da fonti autorevoli come Endaoment, Fidelity Charitable, Forbes e la società di intelligence Crystal Blockchain, le donazioni in criptovaluta a favore di cause benefiche hanno superato i 2 miliardi di dollari.

Le organizzazioni non profit che si sono preparate ad accogliere donazioni in criptovaluta nel 2024 godono di una posizione privilegiata per il successo, sostenute da diversi fattori. 

Tra questi, vi sono potenti incentivi fiscali, poiché l’IRS ha chiarito che i contribuenti negli Stati Uniti non sono tenuti a pagare tasse sulle plusvalenze delle criptovalute donate, assimilando tali donazioni a quelle di azioni.

Il mercato delle criptovalute ha sperimentato una crescita straordinaria nell’ultimo anno, con una duplicazione della quantità di denaro in crypto. 

L’interesse per la finanza tradizionale è cresciuto ulteriormente con l’approvazione da parte della SEC degli ETF sul Bitcoin, consentendo agli investitori di ottenere esposizione alle criptovalute direttamente attraverso il mercato azionario.

Inoltre, le tendenze storiche giocano un ruolo significativo, con l’evento imminente halving di Bitcoin, un importante catalizzatore storico per il mercato toro delle criptovalute, previsto per aprile 2024.

Donazioni in crypto: come e da chi vengono fatte 

Oggi, un numero sempre crescente di organizzazioni benefiche abbraccia l’accettazione di donazioni in criptovaluta, una pratica che guadagna terreno di anno in anno. 

Queste entità includono ospedali, organizzazioni sanitarie, luoghi di culto, organizzazioni religiose, fondazioni comunitarie, istituti di istruzione superiore e scuole, insieme a piattaforme di Donor-Advised Fund come Fidelity Charitable. 

Nel corso di quest’anno, The Giving Block ha collaborato con 1.767 organizzazioni non profit sulla sua piattaforma, registrando 240 nuovi inserimenti. Questo rappresenta il terzo anno consecutivo in cui ha segnato il maggior numero di nuovi clienti.

Le principali organizzazioni benefiche continuano ad abbracciare la raccolta di fondi in criptovaluta, riconoscendo il suo potenziale. 

Dall’ultima coorte delle Top 100 Charities di Forbes, 56 ora accettano donazioni in criptovaluta, mostrando un aumento del 12% rispetto all’anno precedente. 

Tra queste, il 67,8% (38 organizzazioni) utilizza The Giving Block come soluzione di raccolta fondi in criptovaluta.

I fundraiser lungimiranti comprendono i molteplici incentivi che spingono gli investitori in criptovaluta a diventare donatori, dimostrando resilienza anche di fronte a correzioni di mercato recenti. 

Con un numero sempre maggiore di organizzazioni non profit che non solo accettano criptovalute ma promuovono attivamente questa opzione di donazione, si prevede un aumento delle donazioni. 

In particolare da parte di donatori più giovani e di coloro che fanno donazioni più consistenti, occupando entrambe le categorie. 

Pertanto, è essenziale per le organizzazioni non profit presentare l’opzione di donazione in criptovaluta insieme alle tradizionali opzioni di donazione di fondi e azioni, poiché i donatori in criptovaluta sono inclini a utilizzare anche questi tipi di conti.

Strategie efficaci per massimizzare l’impatto delle donazioni in criptovaluta

La beneficenza si presenta come un potente mezzo per i 580 milioni di investitori in criptovalute nel mondo, offrendo l’opportunità di massimizzare la generosità e allo stesso tempo ridurre il carico fiscale. 

Una chiave per ottimizzare questo processo è considerare l’intero portafoglio di criptovalute.

Le donazioni in criptovaluta non dovrebbero limitarsi a un singolo asset, come BTC. Nel 2023, l’USDC è stato l’asset più donato per il secondo anno consecutivo, seguito da ETH, BTC, USDT, GALA e SOL. 

È essenziale dunque ricordare che donando asset detenuti per almeno un anno, è possibile sfruttare appieno i vantaggi fiscali delle donazioni di criptovalute.

Le donazioni di azioni rappresentano un metodo di beneficenza consolidato, ma alcuni donatori potrebbero essere abituati a donare solo criptovalute o solo azioni. 

Gli investitori con entrambi i tipi di asset dovrebbero considerare entrambe le opzioni, donando ciò che ha più senso in un determinato anno. 

Inoltre, chiedere a un’organizzazione non profit di accettare criptovalute potrebbe essere un passo determinante, specialmente per coloro che sono più abituati a parlare di donazioni di azioni. 

Si è assistito a numerosi casi in cui un singolo donatore ha catalizzato programmi di raccolta fondi in criptovaluta di grande successo per organizzazioni che inizialmente non avevano considerato questa opzione.

Mentre la maggior parte dei donatori tradizionalmente aspetta dicembre per effettuare donazioni, chi si avvale delle donazioni in criptovaluta dovrebbe valutare le opportunità durante tutto l’anno per massimizzare i vantaggi fiscali. 

I benefici varieranno in base alle variabili come le attività in portafoglio, il momento e il costo di acquisizione di tali attività.

Alessia Pannone
Alessia Pannone
Laureata in scienze della comunicazione e attualmente studentessa del corso di laurea magistrale in editoria e scrittura. Scrittrice di articoli in ottica SEO, con cura per l’indicizzazione nei motori di ricerca, in totale o parziale autonomia.
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