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Fidelity: i Bitcoin miner sono a rischio con l’imminente halving

Ieri, Fidelity Digital Assets ha pubblicato un report in cui mette in guardia i miner di Bitcoin riguardo l’imminente halving. 

Fidelity Digital Assets è la controllata di Fidelity che si occupa di criptovalute, e Fidelity è il gestore del terzo maggior ETF su Bitcoin al mondo dietro a quello di Grayscale ed a quello di BlackRock. 

Il documento pubblicato ieri è il lungo report di una ricerca sull’halving effettuata da Daniel Gray.

Il problema dell’halving per i miner di Bitcoin 

L’halving è il dimezzamento del premio per i miner. 

I miner di Bitcoin hanno solo due fonti di introiti: il premio e le fee. 

Le fee continueranno ad essere più o meno sempre le stesse, e non finiranno mai. Invece il premio dimezza ogni circa 4 anni, tanto che in futuro addirittura si annullerà. 

Il problema è che a fronte di 6,25 BTC a blocco che incassa come premio il miner che lo convalida trovando l’hash corretto, le fee incassate per blocco sono molte di meno. In questo momento raramente sono più di 0,5 BTC. 

Sebbene le fee dovrebbero continuare a rimanere tali, a partire dal prossimo halving di aprile il premio verrà ridotto a 3,125 BTC a blocco. 

Gray spiega che i miner devono pianificare attentamente questo evento per evitare di andare in bancarotta. Non solo infatti devono mantenere l’hash rate, l’energia e gli immobili esistenti, ma sono anche continuamente in competizione con tutti gli altri miner che stanno cercando di fare la stessa cosa. 

Afferma che i miner non possono permettersi semplicemente di mantenere la propria posizione, ma devono spingere costantemente per acquisire più hashrate, ed aumentare la propria efficienza, oltre ad acquisire energia a basso costo.

Il problema dei consumi

Il principale problema dei miner sono i consumi elevati di energia elettrica, ovvero i costi di esercizio. 

Il mining, come spiega Gray, è una competizione in cui vince chi ha più hashrate. Solo che più hashrate significa anche più consumi, a parità di efficienza, e questo rende difficile per i miner rimanere profittevoli e competitivi. 

Gray aggiunge anche che per i miner i mesi successivi all’halving sono proprio i più difficili, perchè avranno bisogno di attingere alle loro riserve di capitale per compensare la diminuzione delle entrate. 

Tuttavia ricorda anche che gli halving passati hanno visto sì l’eliminazione dei miner più deboli, ma alla fine il settore del mining di Bitcoin si è sempre ripreso alla grande, con ancora più miner e più hashrate, dimostrando così la resilienza della rete e del settore. 

Le incertezze in Borsa: i Bitcoin miner iniziano a soffrire già prima dell’halving

Alla luce di un tale quadro non stupisce quindi più di tanto che i titoli azionari di riferimento nel settore del mining di Bitcoin sia in sofferenza ultimamente. 

MARA di Marathon Digital Holdings ha perso quasi il 25% da fine febbraio, e RIOT di Riot Platforms non sta facendo meglio. 

Potrebbe sembrare strano, dato che fino a febbraio l’andamento del prezzo delle loro azioni aveva seguito più o meno da vicino quello di Bitcoin, ma ora che l’halving è alle porte i mercati stanno iniziando a prezzare l’incertezza. 

Va comunque sottolineato che prima erano salite molto. 

Prendendo come riferimento l’andamento del prezzo di Bitcoin da inizio ottobre a fine febbraio, a fronte di un +130% di BTC il titolo MARA ha fatto segnare un incredibile +300%, e RIOT un +95%.

Quindi il titolo Marathon Digital Holdings aveva fatto una risalita nettamente migliore rispetto persino a quella di Bitcoin, pertanto è più che lecito immaginare che a partire dalla scorsa settimana abbia corretto un po’. 

RIOT invece sta facendo segnare di fatto performance inferiori a quelle di BTC, probabilmente perchè i mercati hanno maggiori timori riguardo Riot Platforms che non per Marathon Digital Holdings. 

Il livello di hashrate

L’aumento significativo del prezzo di Bitcoin, però, potrebbe aiutare non poco i miner, qualora rimanesse su livelli elevati. 

Infatti, l’aumento dell’hashrate, che segue sempre sul medio/lungo periodo un aumento del prezzo, avviene con molta più lentezza, perchè richiede l’acquisto e la messa in opera di nuove macchine. 

A partire da settembre 2023 l’hashrate del mining di Bitcoin è quasi costantemente aumentato, passando da una media settimanale di circa 380 Eh/s a 570 Eh/s. Praticamente, non è aumentato nemmeno del 100%, mentre il prezzo di BTC è aumentato del 130%. 

Questo suggerisce che potrebbe aumentare ancora, ma dato che l’halving avverrà tra circa un mese e mezzo, o meno, non c’è tempo affinchè l’hashrate possa aumentare ancora di molto. 

Oltretutto il picco massimo di sempre è dei primi di febbraio, quindi paradossalmente negli ultimi trenta giorni è sceso, rendendo ancora più facile ai miner sopravvivere all’halving. 

Tutto ciò spiega bene perché i titoli azionari delle aziende di mining crypto siano scesi in borsa ultimamente, ma per niente crollati. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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