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XRP sale del 3,5% dopo l’annuncio della nuova stablecoin di Ripple legata al dollaro e disponibile anche su Ethereum

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Ripple lancia la sua stablecoin, come annunciato sul suo sito ufficiale, ancorata al dollaro USA e coperta da dollari USA, bond a scadenza breve e altri tipi di investimenti pari al denaro contante. Il prodotto si innesta in un mercato che supera i $150 miliardi e che porta XRP a salire del 3,50% nelle 24 ore.

La mossa metterebbe Ripple contro i giganti delle stablecoin come Tether, che è dietro la più grande stablecoin USDT, e Circle. Il token sarà disponibile su XRP Ledger e su Ethereum e ha come obiettivo quello di diventare un riferimento per il mondo della DeFi.

Su Ethereum è costruito anche il nuovo progetto crypto Dogecoin20, che parte da Dogecoin ma vuole innovare grazie allo staking on-chain: dopo aver raggiunto in presale l’hard cap di $10 milioni, si prepara al listing sui DEX il prossimo 20 aprile, giorno del Doge.

Arriva la stablecoin di Ripple

Sul suo sito ufficiale, Ripple ha annunciato il lancio della sua stablecoin legata al dollaro USA, che seguirà 1:1 il valore di USD e dotata di una riserva stabile, in quanto, come controvalore, ci saranno titoli a breve scadenza del Tesoro USA, cash e altri titoli pari al denaro contante.

Il token sarà presente su XRP Ledger e su Ethereum: “Uno step naturale per Ripple al fine di colmare la distanza tra la finanza tradizionale e il mondo crypto. Le istituzioni che entrano in questo spazio stanno trovando una via per il successo, stringendo accordi con società che siano in linea con le regolamentazioni e crypto-native”, sostiene il CEO di Ripple.

Garlinghouse ha continuato: “Lo storico di Ripple in termini di affidabilità parla da solo, con acquisizioni e lancio di nuovi prodotti che sono stati effettuati lungo diversi cicli. Questa mossa è anche di enorme importanza per la community XRP Ledger, dato che aumenterà i casi d’uso, la liquidità e anche le opportunità per sviluppatori e utenti.”

Dopo il lancio negli Stati Uniti, Ripple inoltre non esclude di offrire ulteriori prodotti regionali nei mercati non statunitensi, come Europa e Asia. La mossa metterebbe Ripple contro i giganti delle stablecoin come Tether, che è dietro la più grande stablecoin USDT, e Circle.

Nel frattempo, anche il gigante dei pagamenti PayPal ha lanciato la propria stablecoin in dollari USA, chiamata PayPal USD, sostenuta da dollari USA ed equivalenti in dollari, emessa dalla società di criptovaluta Paxos.

Ma il CEO di Ripple, Brad Garlinghouse, ha affermato di non farsi scoraggiare dalla concorrenza. “Questo mercato avrà un aspetto diverso [in futuro], certamente in base alle dimensioni”, ha detto alla CNBC in un’intervista di questa settimana.

Perché Ripple lancia la sua stablecoin?

Garlinghouse sostiene che la società ha deciso di introdurre una stablecoin sul mercato lo scorso anno in risposta al “depegging” del token USDT di Tether e dell’USDC di Circle. In particolare, USDT ha temporaneamente perso il suo ancoraggio a 1 dollaro, nel 2022, a causa dell’instabilità del mercato derivante dal crollo di terraUSD, una popolare stablecoin algoritmica.

Anche USDC è sceso temporaneamente sotto 1 dollaro nel 2023, dopo aver rivelato l’esposizione al collasso di Silicon Valley Bank, un istituto di credito focalizzato sulla tecnologia.

Garlinghouse ha affermato che c’è “qualche incertezza” sull’attuale leader di mercato tra le autorità di regolamentazione statunitensi, senza farne il nome, sostenendo che invece Ripple è un’istituzione regolamentata con licenze a New York, Irlanda e Singapore, tra gli altri paesi, ed ecco perché lancia la sua stablecoin.

Alla domanda sulla mossa di Ripple di lanciare una stablecoin e sui commenti di Garlinghouse, un portavoce di Tether ha detto alla CNBC: “Ci auguriamo che il team di Ripple abbia più successo con la sua nuova stablecoin di quanto non abbia avuto finora.”

Una stablecoin di Ripple, inoltre, servirebbe anche come parte del suo prodotto On-Demand Liquidity, che mira a regolare rapidamente le transazioni tra banche e altre società finanziarie utilizzando il token XRP come valuta “ponte”.

Ripple ha infatti incontrato ostacoli nel trovare un caso d’uso per Ripple con banche e società di pagamento. Inizialmente Santander voleva utilizzare XRP per i pagamenti transfrontalieri, ma ha scelto di non farlo dopo aver scoperto che Ripple non era ancora attiva in un numero sufficiente di mercati per supportare le sue esigenze.

MoneyGram ha concluso una partnership per utilizzare XRP per i trasferimenti transfrontalieri, dopo aver citato l’aumento dei costi associati alla necessità di partnership con borse e altre controparti necessarie nei mercati locali.

Garlinghouse ha inoltre insistito sul fatto che Ripple non ha rinunciato a XRP come token di pagamento e che le stablecoin servirebbero più come prodotto complementare per l’ecosistema XRP. Ha aggiunto che altri cosiddetti protocolli Layer 1 hanno lanciato stablecoin e registrato una crescita del volume complessivo e della liquidità.

“La nostra opinione è che, avendo pool di liquidità nativi nel registro XRP, questi completano e aiutano a far crescere l’ecosistema XRP”, ha detto Garlinghouse alla CNBC. “In effetti, la richiesta numero uno che riceviamo dalla comunità XRP è quella di lanciare una stablecoin sostenuta da USD sul registro XRP.”

Secondo i dati di CoinGecko, XRP è cresciuto di circa il 12% negli ultimi 12 mesi e attualmente viene scambiato a circa $0,582, oggi in crescita del 3,5% grazie proprio all’annuncio della stablecoin.

Ethereum, sulla cui rete la stablecoin sarà disponibile, è anche quella che ospita il nuovo progetto crypto Dogecoin20, che vuole elevarsi dallo stato di meme coin grazie all’introduzione dello staking on-chain, un tipo di staking a lungo termine.

Dogecoin20 parte da Ethereum per introdurre lo staking on-chain

Dogecoin20 nasce ispirandosi a Dogecoin e parte da qui per innovare il settore introducendo lo staking on-chain. Il token DOGE20 è di tipo ERC-20 ed è costruito su Ethereum, per cui usa il meccanismo di consenso PoS (Proof-of-Stake), utilizzando un minore quantitativo di energia, a differenza di Dogecoin, che usa il PoW.

Forte anche di questo, la sua prevendita ha raggiunto l’hard cap di $10 milioni: un DOGE20, al momento, costa $0,00022, che è l’ultimo prezzo prima del listing sui DEX del prossimo 20 aprile, il Doge Day, si tratta quindi dell’ultima occasione per acquistare a un costo così basso.

Dogecoin20, grazie proprio al fatto di essere costruito su Ethereum, innova il settore grazie all’introduzione dello staking on-chain, con ricompense a lungo termine (il 12,5% nel primo anno e il 2,5% nel secondo anno) e che, in questo momento, conta su un APY del 58%. 

Dogecoin20, allo scopo di aumentare la domanda dei token nel tempo, prevede inoltre un’offerta limitata, al contrario di DOGE che ha, invece, un’offerta limitata.

La prevendita di DOGE20 finirà tra circa 14 giorni, dopo di che il token sarà listato sui DEX, nel giorno del Doge Day, il prossimo 20 aprile: questo evento potrebbe influire in maniera positiva sia su Dogecoin, sia su Dogecoin20.

Chi vuole partecipare alla prevendita e acquistare DOGE20 prima del termine, dovrà collegare il proprio crypto wallet alla pagina ufficiale di Dogecoin20 e scambiare token ETH e USDT, usare la BNB chain o ancora una carta bancaria.

In concomitanza con condizioni di mercato favorevoli, il token potrebbe fare da 10x in su con il listing, per cui, chi vuole partire con un investimento a basso costo, può considerare questo prima del termine.

*Questo articolo è stato pagato. Cryptonomist non ha scritto l’articolo né testato la piattaforma.

Massimo De Vincenti
Massimo De Vincenti
Laureato in Economics and Business presso l’Università Luiss di Roma, Massimo ha conseguito anche un Master in Amministrazione, Finanza e Controllo. Trader e analista esperto nel campo delle criptovalute e della finanza decentralizzata, è consulente tecnologico appassionato di innovazione ed evoluzione digitale, relatore anche per seminari o approfondimenti tematici nell'ambito fintech e crypto.
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