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Coinbase: più acquisti sui dip del prezzo di Bitcoin

Il tradizionale ciclo del prezzo di Bitcoin di 4 anni è stato letteralmente sconvolto da questo 2024, ma secondo Coinbase c’è di più: è possibile infatti che gli eventuali dip verranno “acquistati di più”.

È quanto hanno scritto nel Weekly Market Commentary pubblicato venerdì scorso. 

I dip del prezzo di Bitcoin secondo Coinbase

Il termine dip in inglese significa immersione. 

In ambito finanziario invece si riferisce ad un forte e corposo calo dei prezzi, come un vero e proprio tuffo verso il basso. 

Il termine è conosciuto soprattutto grazie all’espressione “buy the dip”, che significa “comprare durante i cali”, ovvero acquistare un asset dopo che il suo prezzo è sceso in modo significativo. 

L’idea alla base del buy the dip è quella di approfittare del calo per comprare a prezzi più bassi, nella speranza ovviamente che in seguito si rialzeranno consentendo così di vendere ad un prezzo significativamente superiore. 

Il problema ovviamente è che non vi sono praticamente mai certezze che un dato prezzo salga dopo essere sceso, quindi la pratica del buy the dip in realtà è pericolosa. 

Tuttavia i veri affari si fanno proprio comprando dopo che i prezzi sono scesi, soprattutto se sono scesi molto, anche se in questo caso ci si prendono dei rischi superiori. D’altronde però rischi superiori significa anche maggiori perdite potenziali, ma spesso anche maggiori guadagni potenziali. 

Chi compra durante i cali

Una cosa ben nota è che in genere gli speculatori dilettanti occasionali, che appartengono alla categoria degli investitori retail, comprano quando il prezzo è salito, sull’onda dell’entusiasmo. 

Infatti, la celebre FOMO (Fear of Missing Out) è tipica degli investitori retail che al posto di prendere le loro decisioni di acquisto sulla base di strategie razionali si lasciano condizionare dalle loro emozioni. 

E così a comprare durante i cali sono spesso soprattutto le balene e gli investitori istituzionali. 

Sui mercati crypto di balene ce ne sono, ma di investitori istituzionali ce ne sono ancora pochi. Oltretutto va detto che nel loro insieme gli investitori istituzionali sono in grado di movimentare somme decisamente più alte rispetto a quelle movimentate ad esempio dalle balene retail.

E così fino ad ora sui mercati crypto erano soprattutto le balene retail ad acquistare durante i cali, mentre era decisamente molto più raro che fossero gli investitori istituzionali. 

Sia chiaro, vi sono investitori istituzionali che hanno fatto buy the dip su Bitcoin nel corso degli anni, ma in misura decisamente ancora molto contenuta. 

L’ipotesi di Coinbase sui dip del prezzo di Bitcoin 

Nel report pubblicato venerdì, gli analisti di Coinbase affermano che una maggiore accettazione di Bitcoin come forma di “oro digitale” potrebbe favorire la domanda da parte di un nuovo sottogruppo di investitori in questo mercato. 

Si tratta di investitori ben presenti sui mercati tradizionali, ma ancora molto meno presenti su quelli crypto. 

Lo sbarco sulle borse USA degli ETF su Bitcoin spot, a gennaio, potrebbe consentire anche agli investitori istituzionali nel complesso di acquistare indirettamente BTC come strumenti di copertura contro le politiche monetarie eventualmente espansive delle banche centrali. 

Gli investitori istituzionali sono già presenti da anni anche all’interno del mercato di Bitcoin, ma in misura ancora estremamente contenuta. Molti di costoro, oltretutto, non possono nemmeno per legge investire direttamente in BTC, perchè non è un asset regolamentato negli USA. 

Secondo gli analisti di Coinbase il capitale sbloccato in questo modo dagli ETF rappresenta forse il maggior cambiamento nella struttura del mercato di Bitcoin dal 2020. Anzi, affermano addirittura che questi sblocchi di capitale, insieme all’imminente halving, li rendono ampiamente “costruttivi” per tutto il secondo trimestre del 2024.

Di conseguenza ritengono anche che durante gli eventuali cali di prezzo di BTC ci saranno probabilmente acquisti più aggressivi rispetto ai cicli precedenti, anche se persisterà lo stesso volatilità. 

A ciò potrebbe anche aggiungersi un’ulteriore, ma parziale, riduzione della volatilità rispetto ai cicli precedenti grazie ad un più ampio accesso ai capitali del mercato di Bitcoin, sempre a causa del lancio degli ETF spot su BTC negli USA.

Il cambiamento della struttura

Gli analisti di Coinbase non sono gli unici a parlare di cambiamento della struttura stessa di base del mercato di Bitcoin grazie ai nuovi ETF. 

Infatti a cambiare è innanzitutto la distribuzione dei derivati di Bitcoin, che ormai sono giunti anche sulle borse USA tradizionali, ma anche e soprattutto la natura stessa degli investitori. 

In particolare gli investitori istituzionali hanno obiettivi, strategie e comportamenti molto diversi rispetto agli investitori retail, e soprattutto rispetto agli speculatori dilettanti occasionali. 

Fino ad oggi sarebbe stato scorretto affermare che il mercato di Bitcoin era fatto soprattutto dagli istituzionali, mentre da ora in poi una tale affermazione nel corso del tempo potrebbe invece diventare sempre più vera. 

Quindi così come sulle borse tradizionali la volatilità è nel complesso inferiore rispetto ai mercati crypto, un ingresso in massa degli istituzionali sugli ETF su BTC potrebbe ridurre in modo significativo la volatilità anche sul prezzo di Bitcoin

Lo farebbe con maggiori acquisti durante i forti cali, e probabilmente anche con maggiori vendite durante le bolle. 

Con il 2024 probabilmente si chiude la prima era di Bitcoin, e ne inizia un’altra in cui BTC entra da protagonista a pieno diritto anche nel settore finanziario globale tradizionale. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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