HomeCriptovaluteBitcoinUltimi aggiornamenti dagli ETF su Bitcoin spot: BlackRock nomina nuovi AP

Ultimi aggiornamenti dagli ETF su Bitcoin spot: BlackRock nomina nuovi AP

Recentemente, il gigante fondo di investimento BlackRock ha aggiunto Goldman Sachs, Citigroup, UBS, Citadel Securities e ABN AMRO come partecipanti autorizzati (AP) al proprio Bitcoin ETF iShares Bitcoin Trust (IBIT).

Insieme ai già presenti Jane Street Capital, JPMorgan, Macquarie e Virtu Americas, la lista degli operatori incaricati a migliorare la liquidità dell’exchange traded fund è salita a 9 membri.

Nel frattempo gli analisti di mercato cercano di prevedere l’impatto dell’halving, ormai imminente, sul prezzo di Bitcoin: arriveremo a 100.000 dollari entro fine anno?

Vediamo tutti i dettagli di seguito.

BlackRock aggiunge Goldman Sachs, Citigroup e UBS in veste di AP per il proprio Bitcoin ETF IBIT

Gli ultimi aggiornamenti sul fronte BItcoin ETF parlano del fund manager BlackRock e dell’aggiunta di 5 nuovi partecipanti autorizzati (AP) all’interno del proprio iShares Bitcoin Trust (IBIT).

Secondo quanto emerso da un documento depositato presso la Securities and Exchange Commission (SEC) colossi bancari del calibro di Goldman Sachs, Citadel Securities, Citigroup e UBS, nonché l’istituto di credito olandese ABN AMRO, hanno fatto richiesta per poter interagire direttamente con l’ETF di BlackRock.

Il numero totale degli AP, preposti al miglioramento dell’efficienza del prodotto di investimento gestito da Larry Fink e dal suo team, arriva così a 9, aggiungendosi ai già presenti Jane Street Capital, JP Morgan, Masquarie e Virtu Americas.

Come osservato dall’utente X “BritishHodl” questa mossa potrebbe permette a IBIT di registrare grandi inflow nei prossimi mesi/anni, arrivando a diffondere il verbo Bitcoin su larga scala.

La figura dell’AP è fondamentale in questo genere di strumento di investimento poiché contribuisce a creare liquidità, acquistando e vendendo ogni giorno grandi quote.

Questi attori aiutano il mercato modificando la domanda e l’offerta di azioni in caso di carenza o surplus, accrescendo di fatto l’efficienza del capitale.

Generalmente gli ETF più quotati presentano almeno una dozzina di partecipanti autorizzati ad entrare in contatto con gli investimenti del prodotto.

IBIT a distanza di pochi mesi dal suo debutto sul mercato è arrivato già a 9 componenti, con quasi 18 miliardi di dollari di asset in gestione alla chiusura  di ieri delle borse statunitensi.

Di questo passo tra non molto potremmo assistere al flippening con GBTC, che continuamente vende quote del suo fondo, precedentemente scambiato sotto forma di “trust”: la differenza al momento della stesura dell’articolo è di 58.815 BTC, equivalenti a circa 4 miliardi di dollari.

bitcoin etf tracker
Fonte: https://heyapollo.com/bitcoin-etf

In merito alla news dell’onboarding di nuovi AP per l’ETF Bitcoin di BlackRock  è da sottolineare come l’entrata di Goldman Sachs sia considerevole poiché pochi giorni fa il responsabile degli investimenti della banca aveva espresso un parere essenzialmente negativo sul mondo delle criptovalute dichiarando che esse “non hanno alcun valore”.

A tal proposito anche JP Morgan ed il suo CEO Jamie Dimon hanno criticato aspramente  la natura di Bitcoin per diversi anni prima di diventare uno dei maggiori AP di IBIT a gennaio.

Analisi dei prezzi BTC: secondo gli esperti il rally post-halving potrebbe essere diverso rispetto agli scorsi anni

Mentre Bitcoin spinge sul mercato tornando momentaneamente sopra i 72.000 dollari, sospinto dai numeri positivi della scorsa settimana sul fronte degli inflow degli ETF, alcuni analisti prevedono una price action post-halving deludente.

Solitamente l’halving, evento quadriennale che riduce del 50% l’offerta di nuovi BTC offerti dal network, finisce per creare i presupposti per il rally della criptovaluta che puntualmente registrare nuovi massimi storici di prezzo proprio dopo questo fenomeno.

A questo giro , grazie soprattutto all’euforia generata dal mercato con l’ingresso nel settore dei tanto attesi ETF spot,  l’ATH di Bitcoin è stato già segnato prima dell’halving ( e non dopo), modificando potenzialmente una tradizione ricorrente.

Come infatti osservato David Lavant, responsabile della ricerca presso FalconX: 

“Questa è la prima volta in cui Bitcoin supera i suoi massimi storici prima dell’halving, quindi c’è un po’ di preoccupazione che gli ETF abbiano spinto in avanti la domanda e che forse rimarremo dove siamo per un po’“.

La preoccupazione degli esperti è che l’aumento repentino del prezzo della moneta crittografica, salita del 46% da inizio gennaio, possa aver sostanzialmente anticipato parte del rally tipico delle bull run di Bitcoin.

Il mercato dopo essersi giocato buona parte delle proprie cartucce, potrebbe non avere lo stesso effetto rialzista atteso ad ogni giro di halving, e gli investitori ETF potrebbero addirittura considerare di liquidare parte delle proprie posizioni che attualmente siedono in forte profitto.

Anche James Seyffart, analista ETF presso Bloomberg Intelligence, è dello stesso parare e crede che l’halving non avrà un grosso impatto sul prezzo di BTC:

“Quindi, se avrà un impatto, è improbabile che sia qualcosa di estremamente impattante, a mio avviso”.

Ad ogni modo, nonostante le comprensibili perplessità, non è escluso che Bitcoin possa raggiungere i 100.000 dollari entro fine anno con o senza considerare il traino positivo dell’halving.

Gli ETF acquistano quotidianamente mediamente oltre 200 milioni di dollari di quote ogni giorno, riducendo fortemente l’offerta sul mercato.

L’ulteriore riduzione del block reward con l’avvento dell’halving, contribuirà sicuramente a rendere la criptovaluta sempre più una merce preziosa nel medio/lungo periodo, rendendola di fatto sempre più difficile e costosa da estrarre.

Se la situazione dovesse rimanere invariata per altri mesi, con i flussi degli ETF che continuano ad alimentare l’hype per gli acquisti a Wall Street, potremmo di certo festeggiare un andamento dei prezzi post-halving decisamente positivo.

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Alessandro Adami
Alessandro Adami
Laureato in "Informazione, Media e Pubblicità", da oltre 4 anni interessato al settore delle criptovalute e delle blockchain. Co-Fondatore di Tokenparty, community attiva nella diffusione di crypto-entuasiasmo. Co-fondatore di Legal Hackers Civitanova marche. Consulente nel settore delle tecnologie dell'informatica. Ethereum Fan Boy e sostenitore degli oracoli di Chainlink, crede fermamente che in futuro gli smart contract saranno centrali all'interno dello sviluppo della società.
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