La governatrice della banca centrale russa, Elvira Nabiullina, ha detto che l’utilizzo di massa del rublo digitale, la CBDC della Russia, richiederà dai cinque ai sette anni.
Lo riferisce il quotidiano locale pnp.ru citando una riunione congiunta dei comitati della Duma di Stato a sua volta riportata da RIA Novosti.
Però l’inizio dei lavori, dopo i risultati del progetto pilota, dovrebbe avvenire già l’anno prossimo, anche se per l’utilizzo di massa Nabiullina sostiene che occorreranno almeno dai cinque ai sette anni.
La governatrice della Banca di Russia ha anche affermato che il progetto pilota verrà ampliato, e sulla base dei suoi risultati verranno determinate le tempistiche per il lancio del rublo digitale.
Anche il presidente del comitato per il mercato finanziario della Duma di Stato, Anatoly Aksakov, come riferisce la Parlamentskaya Gazeta ha dichiarato che il processo di lancio del rublo digitale inizierà l’anno prossimo, e nel 2026 sarà già possibile pagare alcuni beni e servizi.
Summary
Il rublo digitale, progetto pilota della Russia della propria CBDC
Il rublo digitale sarà la CBDC della Russia, ovvero la sua valuta fiat di Stato nativamente digitale.
Avrà lo stesso valore del rublo tradizionale, e sarà convertibile alla pari con esso.
Tuttavia sarà basato su un nuovo sistema informatico che per certi versi potrebbe anche ricordare la DLT (Distributed Ledgers Technology), anche se allo stato attuale non sembra che vi siano indizi che portino a ritenere realmente plausibile che sarà basato su un registro distribuito e non centralizzato.
Anzi, dato il governo autoritario della Russia è molto probabile che sarà la sola banca centrale a gestire completamente ed in modo esclusivo il registro delle transazioni.
Da notare che in Cina il progetto pilota della loro CBDC,lo yuan digitale, è partito nel 2021, ed in effetti l’anno successivo alcuni cinesi iniziarono a poterlo utilizzare.
Da allora sono passati due anni, ma non risulta che l’utilizzo dello yuan digitale si sia diffuso nel Paese.
In Russia le tempistiche potrebbero essere simili, ovvero il lancio del progetto pilota del rublo digitale nel 2025, la possibilità di iniziare ad utilizzarlo nel 2026, ma diversi altri anni affinchè il suo utilizzo si diffonda.
Nabuillina ha sottolineato che sarà un processo lungo e naturale, perché saranno fondamentali le scelte delle persone e delle aziende, dato che il rublo digitale dovrà essere conveniente per loro affinchè iniziano ad utilizzarlo in massa.
I dubbi sulle CBDC
La governatrice della banca centrale russa ha giustamente messo in evidenza il concetto che per l’adozione di massa delle CBDC queste dovranno essere convenienti per gli utilizzatori, ovvero risultare loro più utili delle valute tradizionali in formato elettronico.
Su questo punto vi sono però forti dubbi, tanto che in Cina pare proprio che non siano stati sufficienti nemmeno due anni affinchè cittadini ed aziende si rendessero conto che l’utilizzo di una CBDC (Central Bank Digital Currenty) potesse tornare loro utile.
Anzi, in regimi autoritari come Cina e Russia ai cittadini potrebbe invece convenire non usare le CDBC, proprio perchè le banche centrali avrebbero accesso a tutte le transazioni.
In altre parole non solo potrebbero facilmente e velocemente bloccare i fondi di chi dovesse essere considerato nemico del regime, o magari anche solo sospettato di esserlo, ma potrebbero persino spiare ogni singola transazione di ogni singolo cittadino, dato che le CDBC di fatto non si possono usare senza KYC.
Tutti i wallet delle CBDC richiedono la verifica dell’identità, a meno che non vengano fatte eccezioni per importi di piccole cifre, o che vengano autorizzati dei wallet senza KYC.
Il mancato successo dello yuan digitale potrebbe essere dovuto proprio al fatto che ai cittadini cinesi non piaccia che il regime possa conoscere tutti i loro movimenti finanziari, oppure perchè temono che lo stesso regime possa bloccare i loro fondi con troppa facilità.
Le CBDC e le criptovalute
Dal punto di vista tecnico le CBDC e le criptovalute sono decisamente differenti.
Hanno in comune solo il fatto di essere entrambe monete nativamente digitali, anche se le CBDC prendono spunto dalle criptovalute basate su blockchain e dalle DLT.
Le vere e proprie criptovalute, come Bitcoin, sono decentralizzate, incensurabili, immodificabili, e non controllabili di fatto di nessuno, ovvero tutte caratteristiche che le CBDC non hanno e che non possono nemmeno realisticamente avere.
Le criptovalute servono a togliere il denaro dalle mani degli Stati, mentre le CBDC fanno l’esatto contrario.
Inoltre, le vere criptovalute sono il simbolo della libertà finanziaria, mentre le CBDC invece inevitabilmente la riducono.
In questo momento non risulta esserci alcuna CBDC di gran successo al mondo, mentre Bitcoin ad esempio sta addirittura entrando a far parte di tutti i mercati finanziari tradizionali (dove le CDBC invece ancora non ci sono).
Forse non è un caso che siano proprio due Paesi autoritari quelli che stanno spingendo di più nella direzione delle CBDC, dato che l’obiettivo dei rispettivi regimi probabilmente è proprio quello di aumentare il loro controllo sulle transazioni finanziarie dei loro cittadini.