HomeCriptovaluteBitcoinBitcoin: il finto Satoshi Nakamoto, Craig Wright, ha ritirato la causa contro...

Bitcoin: il finto Satoshi Nakamoto, Craig Wright, ha ritirato la causa contro gli sviluppatori

Lunedì il sedicente Satoshi Nakamoto, Craig Wright, ha interrotto una causa intentata dalla sua holding contro 12 sviluppatori di Bitcoin. 

Lo riferisce il Bitcoin Legal Defense Fund (BLDF), ovvero la fondazione creata nel 2021 proprio per supportare gli sviluppatori di Bitcoin nella difesa contro la causa intentata loro dalla Tulip Trading Ltd. di Craig S. Wright, che ha sede alle Seychelles.

La notizia quindi va ritenuta ufficiale, anche se di parte, dato che proviene di fatto dagli stessi accusati. 

Sastoshi Nakamoto: La causa di Craig Wright contro gli sviluppatori 

Il cosiddetto “Tulip Trust” è il trust in cui sarebbero conservate le chiavi private degli indirizzi di Satoshi Nakamoto. 

Fu creato agli albori di Bitcoin da tre persone, di cui una dovrebbe essere lo stesso Satoshi Nakamoto, l’altra era il deceduto Dave Kleinman, e la terza era lo stesso Craig Wright. 

Si tratta di un trust che conserva le chiavi in un repository protetto da altre due chiavi, una probabilmente in possesso di Craig Wright, e l’altra in possesso del fratello del deceduto Dave Kleinman.

In teoria dovrebbe esserci anche una terza chiave, in possesso di Satoshi Nakamoto, ma quest’ultimo è scomparso nel nulla nel 2011 portandosi dietro probabilmente anche la sua chiave privata del trust. 

Nel 2021 la Tulip Trading di Craig Wright citò in giudizio 12 sviluppatori di Bitcoin Core chiedendo loro di modificare il codice di Bitcoin in modo tale da consentirgli di accedere a 111.000 BTC conservati su indirizzi di cui egli stesso sostiene di aver perduto le chiavi private. Anzi, Wright sosteneva che tali chiavi  fossero state rubate dal suo computer.

Ovviamente i 12 sviluppatori si rifiutarono, anche perchè non avrebbero potuto comunque obbligare il mondo intero ad accettare una versione modificata del codice di Bitcoin non compatibile con quella in uso. 

Negli anni successivi però Wright ha rilanciato, estendendo tale causa ad altri 3 sviluppatori di Bitcoin Core, e ad un gruppo di aziende tra cui Blockstream, Kraken, Coinbase e Block.

In quel caso sosteneva di essere il proprietario del copyright sul white paper di Bitcoin, cosa che implicava che lui fosse Satoshi Nakamoto

La causa persa: Craig Wright non è Satoshi Nakamoto

Proprio per rispondere alla citazione in giudizio per l’ipotetica violazione del copyright sul white paper di Bitcoin, le aziende denunciate fondarono il COPA (Cryptocurrency Open Patent Alliance), un’associazione no-profit che a sua volta denunciò Craig Wright per aver presentato al giudice prove falsificate per dimostrare di essere il vero Satoshi Nakamoto. 

A marzo un giudice ha sentenziato che il COPA aveva ragione, e Craig Wright torto, stabilendo pertanto che secondo la legge britannica il dottor Wright non può affermare di essere Satoshi Nakamoto, e che questa affermazione vada ritenuta falsa. 

Il giudice scrisse: 

“In primo luogo, il Dr. Wright non è l’autore del White Paper su Bitcoin. In secondo luogo, il Dr. Wright non è la persona che ha adottato o operato sotto lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto nel periodo dal 2008 al 2011. In terzo luogo, il Dr. Wright non è la persona che ha creato il sistema Bitcoin. E, in quarto luogo, non è l’autore delle versioni iniziali del software Bitcoin”. 

A questo punto però non solo Wright ha perso la causa contro il COPA, ma avrebbe perso anche quella con cui rivendicava il copyright sul white paper di Bitcoin, che spetta a Nakamoto e non a lui. 

Il ritiro della causa

Wright da tempo ha molte cause aperte, anche se ora diverse si stanno chiudendo con la sua sconfitta. 

Lunedì ne ha volontariamente chiusa un’altra, ovvero proprio quella intentata nel 2021 contro gli sviluppatori di Bitcoin, e poi estesa anche alle aziende. 

Il BLDF scrive che la sospensione di questa causa “pone fine a una campagna di molestie e intimidazioni durata quasi un decennio e segna una vittoria importante per gli sviluppatori Bitcoin e il software open source in generale”. 

La sentenza del processo riguardo l’identità di Satoshi Nakamoto ha avuto importanti implicazioni, perchè a quel punto la causa di Tulip Trading contro 12 sviluppatori Bitcoin ha perso di senso. 

Per quale motivo dovrebbero essere costretti a modificare il codice per regalare ad una persona qualsiasi 110.000 BTC? 

Inoltre secondo il BLDF il ritiro di questa causa avrebbe implicazioni importanti anche per la rete Bitcoin e per il software open source in generale, perchè in caso di vittoria di Wright si sarebbe costituito un precedente sulla possibilità che gli sviluppatori potessero essere ritenuti responsabili per i loro contributi ai progetti open source. 

Il ruolo di Jack Dorsey

C’è un’ultima cosa curiosa che vale la pena di sottolineare in tutta questa vicenda. 

Infatti sia dietro il BLDF che dietro il COPA c’è Jack Dorsey. 

Dorsey è il co-fondatore ed ex-CEO di Twitter, ed in teoria con la causa del Tulip Trust del 2021 non c’entrava nulla. 

Non risultava essere tra i 12 sviluppatori denunciati da Wright, ed anzi prima del 2014 non risulta che fosse coinvolto ufficialmente nel progetto Bitcoin. 

Questo è il suo primo tweet in assoluto in cui lo cita: 

Eppure risulta essere tra i co-fondatori del Bitcoin Legal Defense Fund, nato nel 2021. All’epoca però, nonostante non fosse coinvolto nella causa del Tulip Trust, era già ampiamente coinvolto su Bitcoin. 

Dorsey però risulta essere anche tra i co-fondatori del COPA, in particolare con la sua società Block, che nel 2021 si chiamava ancora Square. In tal caso però era coinvolto direttamente, dato che Square fu una delle società denunciate da Wright quando estese la causa del 2021. 

Non è detto però che Dorsey sia più coinvolto in Bitcoin di quanto si creda, ma di sicuro ormai è in assoluto uno dei suoi principali sostenitori a livello mondiale, dato che ne è anche uno strenuo difensore tanto da arrivare ad aiutare e finanziare chi si batte in tribunale per sostenerlo. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
RELATED ARTICLES

MOST POPULARS

GoldBrick