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Spese folli per il marketing di Polkadot nel 2024: la crypto community sbeffeggia il progetto con l’ausilio dei meme

Da ieri, la crypto community sta pubblicando molti meme su X che riguardano il progetto Polkadot ed alcune sue scelte di marketing discutibili.

Secondo quanto riportato dalla stessa Fondazione di Polkadot in un rapporto sul Tesoro, nel 2024 sono già stati spesi circa 5 milioni di DOT a fini di marketing.

Ciò che fa più scalpore non è la cifra in sé, ma il modo in cui questi soldi sono stati spesi.

I sostenitori della blockchain L1 sono poi preoccupati per la solvibilità del gruppo, visto che a questo ritmo la liquidità disponibile finirà  in appena 2 anni.

Vediamo tutto nei dettagli di seguito.

Polkadot rivela lo spreadsheet delle spese di marketing  sostenute nel 2024: utilizzati 5 milioni di DOT 

Pochi giorni fa il team di Polkadot ha pubblicato il report della situazione finanziaria del proprio Tesoro, mostrando dettagli scioccanti nel campo marketing.

Dallo spreadsheet pubblico è emerso che nella prima metà del 2024 il progetto ha speso 4,94 milioni di DOT; pari a 36,7 milioni di dollari, al fine di promuovere la propria infrastruttura crittografica.

Di questa somma, la fetta più grande pari a circa 10 milioni di dollari è stata utilizzata per contenuti sponsorizzati. Seguono poi 4,8 milioni di dollari per l’advertising con influencers e 4,4 milioni di dollari per eventi e conferenze.

Anche le componenti dei digital ads, business development, media e physical ads ricoprono una quota importante dei fondi utilizzati da Polkadot.

Di seguito lo spreadsheet completo

Fonte: https://forum.polkadot.network/t/2024-h1-polkadot-treasury-report/8862

Non stupisce tanto la somma milionaria destinata al marketing, visto e considerando che molti progetti spendono molto di più in tal senso.

Ciò che ha fatto scalpore è stato piuttosto il modo in cui la campagna di promozione è stata gestita. Infatti poco meno del 60% del budget è stato destinato ad accordi pubblicitari con associazioni sportive e personaggi famosi.

Gli eventi sono costati parecchio a Polkadot visto che tra Polkadot Decoded China, Token2049 di Dubai e Sub0 sono stati impegnati diversi milioni di dollari.

Fa sorridere anche il mezzo milione di dollari pagato a CoinMarketCap per includere il logo luminoso di Polkadot nella propria homepage.

Tutto sembra far pensare a costi del tutto superflui per la struttura crittografica del progetto, che deve affrontare sfide ben più importanti rispetto all’animazione del logo.

Sono stati molti criticati anche gli impegni con il giornale The Block, per cui Polkadot ha speso 226.000 dollari, e una campagna di promozione di 6 mesi con vari aeroporti.

Pensate che dai fondi del Tesoro sono stati impegnati 180.000 dollari per customizzare un jet privato con il proprio brand.

Polkadot: le scelte di marketing discutibili spingono la crypto community a pubblicare una valanga di meme

È chiaro che queste uscite economiche per il marketing dovrebbero portare ad un ritorno di immagine per Polkadot ed attirare nuovi utenti.

Sembra però che i nuovi utenti non abbiamo comprato più DOT di quelli spesi per le campagne promozionali, visto che il token è a -22% da inizio anno.

La crypto community di Polkadot è rimasta allibita da come siano state allocate le risorse del progetto dai responsabili del marketing, lamentandosi parecchio.

Come risposta alle scelte palesemente poco efficienti, sono stati pubblicati moltissimi meme scherzosi che sbeffeggiano il progetto.

Qualche influencer si è divertito a pubblicare screenshot fake che ritraggono l’account di Polkadot chiedere un singolo contenuto sponsorizzato da 1 milione di dollari.

https://twitter.com/ThePaulOla/status/1808215515510235412

Altri hanno semplicemente invitato i fondatori della blockchain a rivedere il proprio personale, facendo riferimento alle scelte promozionali incompatibili con il settore web3.

Alcune tecniche di marketing sembrano infatti appartenenti più all’industria tradizione del web2 che a quella crittografica.

Altri utenti ancora hanno fatto riferimento alla propria villa acquistata proprio grazie alla presunta allocazione di marketing stabilita dagli accordi con Polkadot.

In tutto ciò c’è chi si è schierato dalla parte opposta, affermando come questa mossa sia stata geniale da parte di Polkadot.

Impiegare fondi della Tesoreria nel modo più sbagliato ha infatti creato un effetto engagement tra la community crypto.

Il fatto che tutti in questo momento parlano delle assurde scelte di marketing del progetto, crea molta più visibilità di quanto sarebbe stata acquistabile con il marketing stesso.

Molti influencers, talvolta con moltissimi followers, hanno infatti riportato questa notizia, portando grande attenzione a Polkadot.

Come diceva il celebre Oscal Wilde nella veste del suo personaggio Dorian Grey:  

Non importa che se ne parli bene o male l’importante è che se ne parli”.

Nel frattempo noi del team di Cryptonomist, stiamo ancora aspettando un’offerta commerciale da parte di Polkadot.

Un problema per la tesoreria di Polkadot

Le folli spese per il marketing di Polkadot potrebbero essere un problema per la solvibilità della Tesoriera del progetto nell’immediato futuro.

Come riportato nel Balance Sheet, il progetto ha ancora un totale di asset disponibili per un totale di 38,2 milioni di DOT pari ad un controvalore di 244,9 milioni di dollari.

Di questi solo una piccola parte è custodita in asset stabili come USDC ed USDT, mentre il resto è calcolato direttamente nel gas token dell’ecosistema.

Le “liabilities”, cioè i debiti di Polkadot sono trascurabili in quanto ammontano a soli 250.000 dollari. A primo impatto sembra una situazione finanziaria quantomeno stabile.

Fonte: https://forum.polkadot.network/t/2024-h1-polkadot-treasury-report/8862

Se pensiamo però alla quantità di denaro impegnata in questi primi 6 mesi del 2024, le proiezioni per i futuri anni mettono timore.

Infatti a questo ritmo di spesa, la Tesoreria di PolkaDot finirebbe tutta la liquidità nel giro di 2 anni. A metà 2026 la blockchain di Gary Wood, ex co-fondatore di Ethereum, potrebbe rimanere senza più risorse. 

Se i soldi utilizzati per il marketing non produrranno valore o creeranno i presupposti per nuove entrate, il progetto rischia di morire.

In tutto ciò c’è però da osservare che se DOT tornasse ai massimi storici, il progetto avrebbe almeno altri 10 anni per sviluppare la propria infrastruttura.

Per il momento, dal documento “Income Statement” pubblicato appare che nel 2024, Polkadot abbia registrato più spese che guadagni.

Pesa inoltre il fatto che le entrate più massive si siano ottenute con l’inflazione del token DOT, che viene mintato periodicamente proprio per sopperire alla costosa struttura.

Fonte: https://forum.polkadot.network/t/2024-h1-polkadot-treasury-report/8862
Alessandro Adami
Alessandro Adami
Laureato in "Informazione, Media e Pubblicità", da oltre 4 anni interessato al settore delle criptovalute e delle blockchain. Co-Fondatore di Tokenparty, community attiva nella diffusione di crypto-entuasiasmo. Co-fondatore di Legal Hackers Civitanova marche. Consulente nel settore delle tecnologie dell'informatica. Ethereum Fan Boy e sostenitore degli oracoli di Chainlink, crede fermamente che in futuro gli smart contract saranno centrali all'interno dello sviluppo della società.
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